La Caravella Editrice

Se avete voglia di sedervi sereni e magari sorridere, se non vi dispiace viaggiare senza fretta tra i colori e i suoni dei ricordi, se anche voi non restate indifferenti al fascino dell'ultimo mezzo secolo, potete sfogliare le pagine di questo libro sicuri di emozionarvi e sentirvi partecipi di un'epoca intramontabile. Dalla gustosa biografia di un ragazzo del '46, il sogno di tutta una generazione: nella consapevolezza di avere già, sulle orme dei racconti vissuti, raggiunto e assaporato un'inaspettata felicità dai colori indelebili.

Questo libro racconta la storia di un sogno realizzato, dove volontariamente si confonde il confine sottile tra utopia e possibilità, tra impegno e follia. Un'idea, buttata in mezzo senza remore di giudizio. Una strada forse, tracciata per grandi linee, appena disegnata nei suoi confini. Un inizio...

Così scriveva il vescovo Sannesio già dai primi del '600 raccontando di Castel Giorgio: "... Un clima salubre, in un luogo appartato molto favorevole...". Ed aveva ragione. Situato al centro della pianura dell'Alfina, a circa 600 metri d'altezza, immerso tra verde e acque incontaminate, fondato e frequentato per secoli da vescovi, cardinali e papi, dogana di confine dello Stato Pontificio, Castel Giorgio conserva ancora oggi il suo fascino storico richiamato dai castelli, dalle torri campanarie e dalle pietre commemorative, in un contesto ambientale, ancora, a dimensione d'uomo.

San Giorgio. Sicilia. La quiete del paese è rotta da una serie di omicidi che apparentemente non hanno nulla in comune. Fiordiboni e i suoi collaboratori si trovano alle prese con un assassino, il cui passato sarà presente nel loro futuro.

Fino a che punto può spingersi la Ragion di Stato? Qual è il confine su cui fissare il paletto della legalità? Milano e Amsterdam. Due città diverse, un uomo ed una donna legati da un comune destino: la scomparsa. La poesia di un amore travolto dal delirio del terrorismo. Sarà la verità sul disastro del volo AZ-704 a far emergere inquietanti misteri. Una storia che potrebbe accadere anche domani, il dramma privato del commissario italiano Giorgio Scali, chiamato a decidere, a quantificare il rapporto costo ed efficacia di una delicata operazione internazionale. Solo dopo la tempesta, tutto tornerà a farsi più chiaro ed a illuminare i dubbi della penombra: sarà la fiducia nella professione il risultato, una via dritta verso la vocazione alta al dovere, verso l'uomo e la sua vita.

L'amore per la "robba", la figura incombente del padre-padrone, l'opulenza tomasiana delle dimore e l'arroganza dei prepotenti, sono contrapposte alle forze della natura della terra siciliana piena di colori, dove Francesco ed Emanuela vivono un amore violento, reso ancora più ardente dal fuoco di questa terra, di feudi e lupare, di contrasti e di passioni, ma anche di un infinito azzurro e di nuvole bianche che si estendono per tutta la valle fino alle pendici dell'Etna. Ed è proprio qui, di fronte alla maestosità della montagna, insieme all'aiuto di un pastore, che Francesco trova il cammino per la propria purificazione dal dolore.

Un viaggio nelle emozioni, un'immersione dritta fino al cuore. Uno sguardo al tempo stesso di incanto e disincanto verso il mondo, la natura, lo smarrimento, la forza, il cambiamento, il dolore e la perdita. Un viaggio nel colore tra dialogo e riflessione, un flusso di immagini e pensieri che circolano intorno a una figura tanto desiderata quanto assente, al tempo e alla natura, veri e propri personaggi del romanzo.

"L'aeroporto di Orvieto si erge magnifico sui suoi modernissimi impianti sull'altipiano dell'Alfina, la vasta terrazza da cui si domina, in lontananza, la ciclopica Rocca Orvietana"; saranno proprio le aviorimesse il punto di partenza della carriera di Nervi che sarà caratterizzata, nel dopoguerra, dal ferrocemento. L'aeroporto rappresentò "uno dei maggiori e grandi campi aeronautici dove si forgeranno i nuovi piloti" la cui memoria rimane viva nella popolazione locale.

Togliere la camicia e mostrare a parole e immagini le cicatrici lasciate sul corpo da una vita, breve o lunga essa sia, richiede coraggio e perizia linguistica. E il risultato, comunque, non è garantito. Sfilarsi la pelle di dosso e lasciare che occhi stranieri si posino sulla carne viva del proprio mondo interiore è molto di più. Per lui un successo sul suo male e sulle sue paure era solo una momentanea illusione che durava giusto il tempo di un sorriso, ottenebrandolo subito dopo al solo pensiero della prossima sfida. Perché Jacopo era così? E soprattutto, come poteva sperare di uscire dall'incubo se il suo atteggiamento era questo?"Basta cambiare" diceva qualche stolto ignorante, come se fosse una bazzecola."Perché un'anoressica non riesce a mangiare?" replicava Jacopo rabbioso, cercando invano di far capire a quell'ottuso a che livelli di dominio, fuori dal nostro controllo consapevole e contro la nostra volontà cosciente, può arrivare una mente.

Questo libro fa bene ai nervi e alla cultura. Non appena terminata la lettura si resta velatamente dispiaciuti, come se qualcuno avesse smesso d''improvviso di raccontare, lasciandoci il tempo di una pausa. Mescolando storie e fatti d''altri tempi e d''oggigiorno, senza la pretesa di spiegare o giustificare, con la novità di un singolare narratore, disposto a svelare segreti e trucchi mai scritti su libri. Ci si sente davvero più arricchiti e più distesi, quasi un po'' di "scuola" fatta col divertimento di quattro chiacchiere, tra amici. C'è di tutto e per tutti. Si tratta in effetti di cose leggère, esenti dalla pesantezza del dovere e dell'obbligo, quasi una piccola finestra su curiosità inesplorate, alla portata di tutti, magari mai carpite o fotografate, messe a nuovo grazie agli abili "ferri" dell'ironico ricercatore.