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Fondazione Luigi Rovati

Il lampadario di Cortona. Dal collezionismo delle origini alle raccolte contemporanee

Il lampadario di Cortona. Dal collezionismo delle origini alle raccolte contemporanee

Libro: Libro in brossura

editore: Fondazione Luigi Rovati

anno edizione: 2023

pagine: 112

Tra i capolavori etruschi più noti, un posto da protagonista spetta al lampadario conservato al Museo dell’Accademia Etrusca di Cortona. Con un peso di oltre mezzo quintale, è considerato uno dei più pregevoli esempi di bronzistica antica, unico esemplare di lampadario etrusco ritrovato integro, entrato a far parte delle collezioni museali a seguito di un ritrovamento fortuito e di una complessa trattativa di acquisto. Oggi gli esperti sembrano concordi nel ritenere che la monumentale lucerna a sedici beccucci sia stata prodotta in un’officina dell’Etruria interna centro-settentrionale, tra Arezzo e Orvieto: una zona che nel IV sec. a.C. era ben attrezzata per produzioni di questo tipo e dalla quale provengono altri grandi bronzi. La complessità dell’iconografia, la straordinaria qualità della tecnica fusoria e il pregio del materiale portano a escludere la collocazione privata di un manufatto di tale valore: l’ipotesi più plausibile è che fosse destinato a un santuario pubblico, dove avrebbe potuto svolgere con continuità ed efficacia la sua funzione. Il volume include alcuni saggi sul tema dell’illuminazione nel mondo etrusco, sulla storia antiquaria, sulla realizzazione e l’analisi dell’apparato decorativo, a cui si aggiungono una selezione di lettere e documenti tratti da Nuove letture del lampadario etrusco (1988) e un nuovo saggio introduttivo di Paolo Bruschetti e Giulio Paolucci, scritto in occasione dell’esposizione presso il Museo d’arte della Fondazione Luigi Rovati. Testi di Paolo Bruschetti, Giulio Paolucci, Paolo Giulierini, Riccardo Massarelli.
13,00

Alla corte della civetta. Ediz. italiana e inglese

Alla corte della civetta. Ediz. italiana e inglese

Francesco Simeti, Luigi Fassi

Libro: Libro rilegato

editore: Fondazione Luigi Rovati

anno edizione: 2022

pagine: 88

Francesco Simeti è autore di un universo visivo che mediante la commistione di elementi naturalistici e surreali – dalla botanica alle miniature medievali – conduce un’analisi sullo sviluppo della storia naturale, mostrandone la relazione con la storia sociale umana. Si è affermato grazie a sculture, installazioni e interventi di arte pubblica esposti presso prestigiose istituzioni in Italia e all’estero. Questa pubblicazione è dedicata all’intervento site-specific realizzato da Simeti per il Museo d’arte della Fondazione Luigi Rovati ed è parte di una nuova serie di monografie su importanti artisti contemporanei che hanno collaborato con la Fondazione. Composto da due arazzi (Alla corte della civetta ed Elleboro) e da una serie di elementi decorativi in ceramica (Phantázō), il lavoro di Simeti opera su molteplici piani tra storia e finzione, reinventando l’antico in modi e forme personali. Ispirati ai bestiari medievali, gli arazzi riproducono un groviglio di creature dall’identità ibrida e metamorfica, come civette, salamandre, mostri marini, unicorni, felini, rinoceronti, fra cui si muovono, irriconoscibili, figure umane dotate di maschere antigas, elmetti e respiratori: sono la rappresentazione visiva di un rapporto traumatico tra noi e il mondo naturale. In conversazione con Luigi Fassi, Simeti racconta gli ingredienti che hanno dato avvio al percorso creativo: le boiserie e gli stucchi del palazzo (sede del Museo d’arte), distribuiti in una fuga di stanze da anni disabitate; le fotodocumentazioni di alcuni arazzi settecenteschi dispersi, a tema chinoiserie; una collezione di preziosi buccheri etruschi in ceramica nera. Un insieme di secoli e stili, rivisitati e rinnovati, in cui antico, moderno e contemporaneo si compenetrano tra loro mimeticamente.
18,00

Era finora. Ediz. italiana e inglese

Era finora. Ediz. italiana e inglese

Giulio Paolini, Francesco Guzzetti

Libro: Libro rilegato

editore: Fondazione Luigi Rovati

anno edizione: 2022

pagine: 82

Fra i maggiori esponenti dell’Arte concettuale, Giulio Paolini ha fatto della sua produzione una riflessione metafisica sul processo della creazione artistica. Paolini, infatti, ritiene che l’opera in qualche modo pre-esista all’intervento dell’artista, che è semplicemente il primo a poterla contemplare. Egli si interroga sul ruolo dell’artista, sugli strumenti della rappresentazione, sulla relazione tra autore e opera, opera e osservatore, osservatore e artista. Questa pubblicazione è dedicata all’opera site-specific realizzata da Paolini per il Museo d’arte della Fondazione Luigi Rovati ed è parte di una nuova serie di monografie su importanti artisti contemporanei che hanno collaborato con la Fondazione. Intitolata Era finora, l’opera di Paolini si compone dei profili in gesso di due teste, una femminile e l’altra maschile, a evocare rispettivamente il classico e il neoclassico, l’origine del canone occidentale dell’arte e la sua ripresa agli albori dell’età contemporanea. Inquadrati entro una teca, i volti sembrano misurare il perimetro di uno spazio, o marcare un percorso, come pietre miliari. Il loro sguardo dà luogo a un tracciato prospettico scandito da riproduzioni fotografiche sovrimposte: una specie di “galleria di ritratti”, un continuum di immagini che scandiscono la storia dell’uomo e dell’arte, muovendosi tra passato e presente, come testimoni di tempi e spazi lontani ma compresenti nel qui e ora della fruizione dell’opera.
18,00

Lo strano caso di Francesco Mancinelli Scotti

Lo strano caso di Francesco Mancinelli Scotti

Libro: Libro in brossura

editore: Fondazione Luigi Rovati

anno edizione: 2021

pagine: 656

Il conte Francesco Mancinelli Scotti, di nobile famiglia toscana decaduta, viene colto a circa quarant’anni dalla “insana passione” per l’archeologia e gli scavi e dedica i successivi quaranta a “devastare” il territorio della Toscana meridionale. Uomo di grandi slanci, che lo portano a vent’anni a entrare nelle fila garibaldine, Francesco Mancinelli Scotti opera come infaticabile e fortunatissimo scavatore, collezionista e mercante di antichità che ha venduto materiali di scavo a collezioni e musei americani spesso alterando i dati di provenienza. Questo aspetto dell’attività di Mancinelli Scotti è di particolare interesse in quanto egli opera proprio negli anni in cui comincia a solidificarsi l’ossatura del controllo da parte dello Stato degli scavi, la lotta all’esportazione incontrollata di materiale archeologico all’estero e alla dispersione nel mercato antiquario. Il volume si pone quindi un doppio obiettivo: da un lato vuole mostrare chi era Francesco Mancinelli Scotti e quale sia il portato delle sue forsennate ricerche, dall’altro vorrebbe suscitare una rinnovata riflessione sulla tutela del nostro Patrimonio Culturale.
80,00

Immaginare l'Unità d'Italia. Gli Etruschi a Milano tra collezionismo e tutela

Immaginare l'Unità d'Italia. Gli Etruschi a Milano tra collezionismo e tutela

Libro: Libro in brossura

editore: Fondazione Luigi Rovati

anno edizione: 2020

pagine: 304

Il volume nasce dal convegno internazionale organizzato dalla Fondazione Luigi Rovati a Palazzo Litta a Milano nel maggio 2019, a latere della mostra "Il viaggio della Chimera. Gli Etruschi a Milano tra archeologia e collezionismo" presso il Civico Museo Archeologico di Milano. I contributi presentano alcune figure chiave del collezionismo di antichità milanese, analizzano i nuclei etruschi delle principali raccolte private e museali nazionali e internazionali, presentano una serie di riflessioni sulla normativa legata alla conservazione e al collezionismo a partire dall'epoca preunitaria.
30,00

Collezionisti, accademie, musei: storie del mondo etrusco dal XVI al XIX secolo. Atti dei Convegni internazionali «La tradizione etrusca e il collezionismo in Europa dal XVI al XIX secolo» (Pisa, 2014-2015)

Collezionisti, accademie, musei: storie del mondo etrusco dal XVI al XIX secolo. Atti dei Convegni internazionali «La tradizione etrusca e il collezionismo in Europa dal XVI al XIX secolo» (Pisa, 2014-2015)

Libro: Copertina morbida

editore: Fondazione Luigi Rovati

anno edizione: 2020

pagine: 343

Sono riuniti in questo volume gli atti dei due convegni internazionali "La tradizione etrusca e il collezionismo in Europa dal XVI al XIX secolo" tenutisi nella splendida cornice del Palazzone della Scuola Normale Superiore di Pisa (1-2 novembre 2014 e 29-31 gennaio 2016), promossi dalla Scuola Normale Superiore di Pisa e dal Comune di Cortona e frutto del progetto di ricerca "L'Accademia Etrusca di Cortona: collezionismo e Repubblica delle Lettere nell'Europa del Settecento"coordinato da Maurizio Ghelardi e curato da Ilaria Bianchi. I convegni hanno rappresentato un momento di notevole rilevanza scientifica e di apertura verso tematiche museologiche e collezionistiche che negli ultimi anni sono diventate di forte interesse per gli studiosi di antichità. Il mondo etrusco e il collezionismo sono anche i temi d'elezione dell'attività della Fondazione Luigi Rovati, il cui Museo etrusco a Milano intende essere parte attiva nello studio e valorizzazione del patrimonio archeologico, affiancandosi e intessendo solidi rapporti con istituti accademici locali ed esteri. L'avvio di questo percorso non poteva non includere Cortona e l'Accademia Etrusca, con la quale è stata attivata una collaborazione per sostenere la ricerca e il dibattito scientifico. La Fondazione Luigi Rovati quindi ha sposato con entusiasmo l'idea di pubblicare i contributi degli studiosi che hanno animato i convegni, ritrovando in queste testimonianze i prodromi di un approfondimento delle vicende collezionistiche che hanno portato alla formazione delle principali raccolte museali italiane ed europee. Il volume apre la collana degli "Atti" che darà voce all'attività convegnistica della Fondazione, avviata con l'incontro "Immaginare l'Unità d'Italia. Gli Etruschi a Milano tra collezionismo e tutela" (Milano, Palazzo Litta, 30-31 maggio 2019), organizzato a Milano a latere della mostra "Il viaggio della Chimera. Gli Etruschi a Milano tra archeologia e collezionismo" (Milano, Civico Museo Archeologico, 12 dicembre 20188 settembre 2019).
30,00

La stele di Kaminia, gli Etruschi e l'isola di Lemno

Emanuele Papi, Carlo De Domenico, Riccardo Di Cesare, Germano Sarcone

Libro: Libro in brossura

editore: Fondazione Luigi Rovati

anno edizione: 2023

pagine: 120

La stele di Kaminia, conservata al Museo Archeologico Nazionale di Atene, è una delle tre iscrizioni, tra le più illustri dell’antichità, che hanno guidato generazioni di italiani nell’Ellade alla ricerca del passato. Realizzata nel VI secolo a.C. come segnacolo di una tomba e recuperata tra il 1883 e il 1885 nell’isola di Lemno, la stele era originariamente alta un paio di metri, anche se oggi ne rimane solo la metà superiore, con il profilo di un uomo che impugna lancia e scudo. Intorno alla figura e sul lato destro della pietra sono incise duecento lettere dell’alfabeto greco: in tutto trentatré parole su undici righe scritte in direzione alternata. Tuttavia, il testo scritto in greco non è né greco né indoeuropeo e appartiene alla stessa famiglia dell’etrusco e del retico, che si parlava e scriveva in una zona ai confini tra le attuali Austria, Svizzera e Germania. Gli archeologi, gli storici e i linguisti che si occupano della stele di Kaminia e del suo contesto sono alle prese con una questione ancora irrisolta: se gli abitanti di Lemno, testimoniati dalla stele e dalle altre iscrizioni, siano della stessa stirpe degli Etruschi migrati dall’Anatolia, con un gruppo stanziato a Lemno e un altro arrivato in Etruria, oppure se si tratti di Etruschi giunti a Lemno dall’Italia, per fondare una colonia o una stazione commerciale e di pirati nell’Egeo. La storia della stele, e del popolo di cui era espressione, è narrata in questo libro e nella mostra in corso presso la Fondazione Luigi Rovati fino al 18 luglio 2023, in collaborazione con la Scuola Archeologica Italiana di Atene, che a Lemno conduce scavi e ricerche da oltre un secolo.
13,00

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