Factory

Con il suo breve racconto Peppe trascrive emozioni, trasmettendo i pensieri; quasi si vivono solo leggendo e colora la sua storia come fosse un quadro che esce dalla nebbia: "L'ultima sfinge" appunto, un paniere animato da prosa e poesia che lo scrittore dona con ironia al suo pubblico! Peppe, che viaggia da fermo, i suoi viaggi fantastici che da anni percorre con saggia armonia in equilibrio perfetto, sul filo della sua penna, scrive da sempre! Peppe che fermo sulla sua poltrona vola e fa volare con il suo linguaggio in spazi infiniti senza dimensioni, corre con il vento, attraversa come il tempo, ridona quel senso di pace che solo chi conosce la solitudine esistenziale, sa apprezzare.

Alessandro Angiovini illustra questa fiaba in vernacolo montalese , tratta da "Le Sessanta Novelle Popolari Montalesi" di Gherardo Nerucci, in chiave Fantasy-Medievale con stile fumettistico.

Un quadro di notevole efficacia espressiva della società contadina dell'epoca, con le sue tradizioni e con i suoi valori.

Una galleria di ritratti, il mondo visto dagli occhi dell'autrice, in realtà un autoritratto attraverso lo sguardo: ecco come si potrebbe definire questa raccolta di racconti che, solo apparentemente, sembrano non avere un filo conduttore. In realtà sono la rappresentazione di uno sguardo che, tra l'onirico, il meravigliato, lo sgomento e l'arrabbiato ci racconta del mondo. L'autrice, silenziosa testimone di un'umanità guardata con intensità e meraviglia, coglie dell'umano la forma profonda, la metafora radicale che ognuno di noi, consapevole o meno, mette in scena. Rimandandoci così immagini di noi tremendamente vere, ci regala frammenti di dolorosa consapevolezza insieme a un triste sorriso che ci permette, almeno in parte, di perdonarci.