Endemunde
Il mio incontro con l'orso e altre avventure nel bosco
Charles Dudley Warner
Libro
editore: Endemunde
anno edizione: 2012
pagine: 96
Un susseguirsi di colpi di scena tiene il lettore incollato alle pagine: gli assalti di orsi assassini, le corse dei cervi dai magnifici palchi, le bocche spalancate di trote inferocite, l'angoscia del protagonista disperso per un giorno e una notte in un bosco ostile, sotto temporali improvvisi e violenti. Sullo spettacolare palcoscenico delle montagne dell'Adirondack, si dipanano le storie del difficile rapporto tra l'uomo - con le sue armi, le sue esche, la sua bussola - e un ambiente selvaggio, nel quale l'individuo penetra per necessità, certo, ma più spesso per sfida o istinto predatorio. Charles Dudley Warner (1829-1900), amico di Mark Twain e raffinato scrittore americano, ha trascorso lunghi periodi in solitudine, collezionando riflessioni e avventure che poi racconterà in questo libro, tradotto in Italia per la prima volta. Da regalare agli amanti della natura (e di Thoreau). E ai giovanissimi, per farli riconciliare con la lettura.
Colpevole di tutto
Herbert Huncke
Libro: Libro in brossura
editore: Endemunde
anno edizione: 2016
pagine: 192
Scappato di casa a 12 anni, vagabondo bohémien fin dai tempi della Grande Depressione, tossico e spacciatore, maldestro svaligiatore di auto e appartamenti, Herbert Huncke racconta in questa autobiografia cosa lo portò a diventare un Beat, un uomo bastonato dalla vita, precursore delle esistenze anti-sistema dissipate nella perenne ricerca di droga, di clienti cui vendere sesso, di monolocali da abitare per qualche ora, in un vortice di fughe dalla polizia e soggiorni a Sing Sing. Proprio l'autenticità delle sue esperienze ha ispirato i grandi della letteratura Usa anni Cinquanta, che Huncke iniziò alle droghe e rifornì generosamente: tra gli altri William Burroughs, Allen Ginsberg e Jack Kerouac, che ne parla come del "più grande narratore di storie che conosca". Di certo lo stile diretto e colloquiale di Huncke calza a pennello con l'incessante serie di stravaganze del gruppo di poeti e scrittori di cui faceva parte. Nelle sue pagine ritroviamo decine di aneddoti e follie, feste stralunate e notti bianche, viaggi on the road o per mare, elettriche promiscuità sessuali, sballi incendiari e tanto jazz. Ma anche i disperati tentativi di riscaldare il cuore con vari surrogati dell'affetto negatogli nell'infanzia. Un affresco toccante ma non retorico, drammatico e a tratti esilarante di un'epoca che ha cambiato per sempre il nostro modo di vivere e pensare.
Naufragio sull'isola degli Artensi. Trecentotrentatré copie numerate
André Maurois
Libro: Libro in brossura
editore: Endemunde
anno edizione: 2015
pagine: 64
Un uomo e una donna, amanti dei viaggi per mare, decidono di salpare assieme per le isole del Pacifico. Una tempesta li porterà ad approdare sulle coste di una strana isola governata da una casta di scrittori molto stravaganti. Per i due naufraghi, l'ospitalità degli Artensi sembra idilliaca, fino a quando... Pubblicato per la prima volta nel 1927 questo piccolo cammeo è una satira swiftiana sulle fisime e le velleità degli intellettuali.
Cento giorni in solitario attraverso l'Altantico. 1923, l'avventura del Firecrest
Alain Gerbault
Libro: Copertina morbida
editore: Endemunde
anno edizione: 2014
pagine: 112
La mattina del 25 aprile 1923, un ex pilota da caccia dall'animo irrequieto prende il mare per realizzare un'impresa mai tentata prima: veleggiare da Gibilterra a New York senza scalo, contando unicamente sulle proprie forze. La sua barca, il Firecrest, un cutter di 11 metri, è solida e veloce. Quanto a lui, possiede coraggio, tenacia, una grande resistenza fisica e una buona dose di follia. Per oltre tre mesi affronterà la sete e la fame, terribili uragani, micidiali avarie e rischierà di finire in pasto ai pesci più e più volte. Con il conforto di 200 libri (!) stivati a bordo e la felicità di sormontare ogni genere di traversie, arriverà lacero e smagrito a New York, e vi sarà accolto come un eroe. Da lì riprenderà il viaggio verso le isole del Pacifico, facendo ritorno in Francia dopo una circumnavigazione di oltre 40 mila miglia. Sarà il primo navigatore solitario europeo e il terzo al mondo a portare a termine un simile exploit. Scritto con il ritmo dei migliori romanzi di marineria, fitto d'imprevisti e di battaglie contro gli elementi, questo racconto farà sognare una vita libera e vagabonda anche a chi non ha mai messo piede su una barca.
Come diventare una coppia zen... e superare i conflitti, accudire la relazione, vivere in armonia con se stessi e il partner
Flavia Mazelin Salvi
Libro: Copertina morbida
editore: Endemunde
anno edizione: 2014
pagine: 160
Oggi le coppie si creano e si sciolgono con grande rapidità. Manca il tempo, la pazienza. Dalla coppia si vorrebbe tutto: libertà e sicurezza, progetti duraturi e novità, erotismo e tenerezza. Invece troppo spesso si litiga, e sempre sugli stessi temi. Ognuno, anche inconsapevolmente, vorrebbe imporre al partner la sua visione della vita a due. E intanto gli chiede di essere ascoltato, assecondato e consolato. Troppo preso dai suoi bisogni, dimentica che il partner possiede una propria individualità. È vero che, incontrandolo, abbiamo riconosciuto in lui la nostra metà, ma siamo e resteremo sempre due soggetti diversi. Il punto è allora: come si può vivere felicemente uniti senza rinunciare al proprio modo di essere? Non sono forse le aspirazioni incolmabili, il peso del passato e le speranze illusorie a impedirci di costruire una relazione autentica? Forse dedichiamo troppe energie nell'inseguire il nostro chimerico ideale di coppia, mentre ne trascuriamo la "manutenzione" qui e ora. Per trasformare la coppia in un luogo di libertà personale e di realizzazione comune, l'autrice suggerisce di ispirarsi filosofia zen. Le semplici riflessioni, gli esercizi e i consigli pratici di questa guida permettono a ciascuno di guardare se stessi e l'altro sotto una nuova luce e ritrovare il piacere di stare assieme.
Come potremmo vivere
William Morris, Serge Latouche
Libro: Libro in brossura
editore: Endemunde
anno edizione: 2013
pagine: 96
Il dio profitto. La crescita a ogni costo. L'impero delle macchine. Il cinismo delle grandi compagnie, indifferenti al flagello inarrestabile della disoccupazione. Anche ai tempi di William Morris (1834-1896), libertario agguerrito, poeta e cultore del bello, le cose andavano come da noi. Esiliati da una vita appagante, stremati da fatiche inutili e alienanti, milioni di persone sembrano aver perso il controllo del proprio futuro. Oggi come ieri, costretti a sopravvivere per lavorare, si chiedono la stessa cosa: come potremmo vivere meglio? Occorre veramente una rivoluzione? Oppure, come suggerisce Serge Latouche nella sua illuminante prefazione, la soluzione è a portata di mano? In modo chiaro e appassionato, Morris ci spiega come e quando dire di no alle follie della modernità. Una lettura indispensabile per le vittime e gli avversari di un sistema di cui "dobbiamo essere fermamente decisi a liberarci, se vogliamo raggiungere l'obiettivo di un lavoro felice e utile per tutti".