E/O
La strage quotidiana del lavoro
Francesco Carnevale
Libro: Libro in brossura
editore: E/O
anno edizione: 2024
pagine: 96
Ogni giorno dei lavoratori muoiono o sono mortificati nel proprio corpo come se si trattasse di un sacrificio dovuto, accettabile. I morti e i mutilati per il lavoro risultano “necessari”, diventano delle vittime sacrificali con diseconomie che ricadono sulla comunità, contraddicendo la previsione secondo la quale il costo della sicurezza, ed anche gli effetti della carenza di queste misure, debbano essere a carico di chi usa la forza lavoro. Per contrastare questo stato di cose occorre consentire che l’attenzione dei lavoratori, e quindi il loro antagonismo, possa indirizzarsi verso il riconoscimento delle cattive condizioni di lavoro. Un buon indicatore di una tale tendenza deve essere visto nella libertà che il singolo lavoratore deve possedere per autotutelarsi e nel potere che detiene nel far valere questa sua opzione. In sostanza chi lavora deve potere agire con propri strumenti di valutazione e quindi potersi rifiutare di svolgere dei lavori non sicuri. In questo modo il lavoratore può supplire alle carenze del datore di lavoro ed anche dei controlli, e intervenire sugli elementi che caratterizzano il rapporto tra benessere individuale e sfruttamento.
Il coraggio è cosa buona
Arne Rautenberg
Libro: Libro in brossura
editore: E/O
anno edizione: 2024
pagine: 48
Cos’è il coraggio? Lanciarsi a tutta birra in sella a una bicicletta o camminare su una fune sospesi nel vuoto? O semplicemente rinunciare a schiacciare una zanzara anche se ci ha punto, scrivere una lettera d’amore, diventare grandi? Gli irresistibili protagonisti delle illustrazioni di Wolf Erlbruch sono gatti, oche, gufi, maialini alle prese con le paure e le sfide della quotidianità. Talmente umani da spingere il poeta Arne Rautenberg a prendere la penna e ad accompagnare le loro peripezie con testi scanzonati e fuori dalle righe. Un felice incontro tra disegni e parole che racconta, con leggerezza e giocosità, quella grande avventura che è crescere. Età di lettura: da 4 anni.
E se non partissi anch'io
Lia Levi
Libro: Libro in brossura
editore: E/O
anno edizione: 2024
pagine: 224
1900: inizio di un secolo. Sulla scena di un mondo che cambia, Benedetto, ebreo di Roma a cui arrivano ancora le risonanze di un padre cresciuto all’interno del ghetto ebraico, e la moglie, Rosina, rimasta legata a una colorita arretratezza, sono i personaggi da cui tutto parte. Ma è la figlia Ida che si troverà a lottare per la sua collocazione nel “nuovo”. Il mondo circostante lo permetterà? Il ventesimo secolo ha gettato sul piatto le proprie carte. Una terribile guerra che coinvolgerà l’intera Europa e non solo. Socialismo pacifista e interventismo patriottico si scontreranno nelle piazze italiane sempre più infuocate. E come la metterà il gruppo ebraico che, in caso di conflitto, si troverà a puntare il fucile su un altro ebreo perché di un paese nemico? La ragazza Ida, insieme a Vanessa figlia di una madre femminista impegnata, e ad Andrea, coltissimo dispensatore di battute “allo zolfo”, sono loro a dover cercare se stessi in mezzo a una società in tumulto. E non sarà facile, specie per la giovane ebrea costretta a dibattersi fra modernità e tradizione anche sul piano dei sentimenti. È possibile che per lei scegliere un’attività lavorativa debba coincidere con l’abbandono di una vita di coppia? Sono proprio i dubbi, gli amori, gli intrighi e le clamorose bugie, i capovolgimenti di situazione a esprimere, sotto forma di una trama ricca di colpi di scena e all’insegna di un sottile umorismo, gli eterni problemi a cui la vita ci sottopone mascherandoli magari con i vestiti del tempo. Quante delle vicende raccontate fanno pensare per un attimo all’oggi?
La preda
Damon Galgut
Libro: Libro in brossura
editore: E/O
anno edizione: 2024
pagine: 160
In un tratto di strada solitario due sconosciuti si incontrano. Il primo è un fuggitivo e viaggia a piedi apparentemente senza una meta precisa, il secondo guida un furgone ed è un prete diretto verso la nuova parrocchia che gli è stata assegnata. Temendo di essere consegnato alla polizia, dopo un momento di strana e folgorante intimità, il fuggitivo uccide il prete, nasconde il cadavere in una cava, ne assume vesti e identità, raggiunge la nuova parrocchia e si ritrova a presenziare il funerale del prete ucciso. Il fortuito ritrovamento del cadavere nella cava metterà il capo della polizia sulle tracce dell’assassino. Ma il crimine commesso dal fuggitivo non è un caso isolato, così come la sua fuga, trasformando la caccia all’uomo in una caccia collettiva al crimine, dove a inseguire è la legge e a essere inseguito è chiunque sia fuorilegge.
Le cicogne della Scala
Silvia Montemurro
Libro: Libro in brossura
editore: E/O
anno edizione: 2024
pagine: 224
Negli anni Trenta, quando la Scala è divenuta un teatro moderno grazie alla direzione di Arturo Toscanini, la sedicenne Violetta, nata da una relazione clandestina tra un ballerino italiano e una cantante francese, lavora per il costumista Caramba come sarta. La madre, che a suo tempo era cantante all’Opéra National de Paris, ha chiamato la figlia Violetta in onore del suo personaggio verdiano preferito (La Traviata). Da bambina, Violetta era stata una promettente ballerina, ma un giorno, durante le prove, viene spinta dalle scale e rimane zoppa. L’incidente sarà solo uno dei tanti misteri che seguiranno la vita di Violetta, di sua madre, della sorella Fiamma, che partirà più tardi per Parigi dove avrà una carriera da cantante lirica. Tra scontri politici (Toscanini contro Mussolini), indimenticabili serate di lirica (Turandot, Carmen, La Traviata...), scintillanti costumi di scena e amori che si accendono e finiscono tra orchestrali e ballerine, la vita della Scala attraversa il secolo con alti e bassi, il fascismo, la guerra, i bombardamenti. Ma il cuore del romanzo batte soprattutto con i sogni, gli amori, le delusioni, gli abbandoni delle sue magnifiche protagoniste: Violetta, Juliette e Fiamma, ma anche Gemma, Amelia, Caramba, Lorenzo... Seguiamo le loro vite con il fiato sospeso, mentre intorno a loro si muovono e splendono le meraviglie della Scala.
La vita impossibile
Matt Haig
Libro: Libro in brossura
editore: E/O
anno edizione: 2024
pagine: 336
Quando Grace Winters, insegnante di matematica in pensione, riceve in eredità da un’amica una casa cadente su un’isola del Mediterraneo, la curiosità ha la meglio su di lei. Arrivata a Ibiza, senza guida turistica e senza progetti per il futuro, Grace si imbatte in Alberto Ribas, un istruttore di immersioni chiassoso che i locali le hanno detto di evitare. Durante un’escursione in barca a mezzanotte con Alberto, dove lui promette di rivelare cosa è successo la notte in cui la sua amica è morta, Grace assiste alla misteriosa apparizione di una luce sott’acqua, La Presencia. Questo incontro le conferisce la capacità non solo di leggere la mente e muovere oggetti col pensiero, ma anche di vivere la vita al massimo. Dotata di queste nuove abilità, Grace si mette in viaggio per risolvere il mistero della morte dell’amica in cerca di risposte sulla sua vita. Ma per immergersi in quell’impossibile verità, Grace dovrà prima scendere a patti col suo passato. Piena di meraviglie e sfrenate avventure, ecco una storia di speranza che ci parla di come un nuovo inizio abbia il potere di cambiarci la vita.
Una maschera color del cielo
Bassem Khandaqji
Libro: Libro in brossura
editore: E/O
anno edizione: 2024
pagine: 240
Romanzo vincitore nel 2024 dell’International Prize for Arabic Fiction, il più prestigioso riconoscimento per la letteratura di lingua araba. Bassem Khandaqji è un autore palestinese nato nel 1983. Fu arrestato nel 2004, quando aveva 21 anni, e attualmente è ancora in prigione. Ha pubblicato raccolte di poesie, romanzi e articoli giornalistici. Il protagonista Nur è un giovane rifugiato palestinese che vive nel campo profughi vicino a Ramallah, in Cisgiordania e per il suo aspetto (occhi e capelli chiari) viene spesso scambiato per un ebreo ashkenazita. Si è laureato in archeologia e ha deciso di scrivere un romanzo sulla vita di Maria Maddalena basandosi sui Vangeli gnostici. Ha una corrispondenza clandestina con l’amico d’infanzia Murad, detenuto nelle carceri israeliane, con cui discute spesso di questioni politiche e ideologiche relative all’occupazione israeliana. Un giorno Nur trova nella tasca interna di un cappotto che ha comprato nel mercatino dell’usato di Giaffa una carta d’identità di un cittadino israeliano che ha pressappoco la sua età. Vinto dal desiderio di lasciarsi alle spalle il campo profughi e potersi spostare liberamente per il Paese, visitando i siti archeologici di cui è appassionato, decide di far falsificare il documento apponendo la sua fotografia e di spacciarsi per israeliano, anche in virtù del fatto che padroneggia la lingua ebraica. Riesce a farsi assumere per una missione di scavi nei pressi di Megiddo. La sua falsa identità e la frequentazione dei colleghi allo scavo gli permetteranno di capire meglio la mentalità degli israeliani. Sarà anche l’occasione per creare e approfondire storie di amicizia e di amore. Nel frattempo, porterà avanti un dialogo interno, intenso e spesso doloroso, tra le sue due identità in conflitto: Nur (il palestinese) e Ur (l’israeliano). Un quadro originale della tragedia israelo-palestinese, che ci aiuta a capire lo stato d’animo di una delle due parti in lotta.
I miei due papà
Érik Mukendi
Libro: Libro in brossura
editore: E/O
anno edizione: 2024
pagine: 160
Boris, quattordici anni, congolese naturalizzato francese, non crede ai suoi occhi quando vede arrivare il padre di cui non ha più notizie da anni e che credeva morto. Boris vive a Bondy, nella banlieue nord di Parigi, con lo zio Fulgence e sua moglie Béatrice, francese bianca. Sono una coppia mista, aperta, moderna. Béatrice crede che Boris sia figlio di Fulgence – a questo titolo, infatti, Fulgence è riuscito a farlo venire dal Congo – e come tale l’ha adottato. Ormai francese, Boris frequenta con profitto l’ultimo anno delle medie. L’arrivo del vero padre spezza la serenità della famigliola tranquilla, gli equilibri si alterano, nasce un conflitto di autorità nei confronti del ragazzo, un problema di identità da parte del nuovo venuto. Una situazione intricata la cui matassa si sbroglia nel corso di un racconto tenero, divertente, leggero e profondo insieme, che segue con acume e ironia le vicende di un ragazzo di periferia integrato eppure africano, le sue pulsioni adolescenziali, i suoi contatti con il mondo borghese di Parigi centro, in cui si innamora della bella Hortense, il suo giro di amici in cui sono rappresentate tutte le nazionalità dell’immigrazione. Un racconto che fa ridere e che soprattutto e uno spaccato lucido del modo in cui si sta trasformando la società occidentale.
Qualcosa da dirti
Carole Fives
Libro: Libro in brossura
editore: E/O
anno edizione: 2024
pagine: 160
Elsa è una scrittrice di scarso successo in crisi di ispirazione. Ha pubblicato alcuni romanzi con una casa editrice minore, crede nel proprio lavoro, ma sa che non raggiungerà mai le vette letterarie della famosa Béatrice Blandy, la sua autrice preferita, quella di cui ha letto tutti i libri più volte. Avrebbe voluto conoscerla di persona, ma purtroppo Béatrice è morta improvvisamente, stroncata da un male incurabile. Quale non è la sorpresa di Elsa quando, un paio d’anni dopo, il destino la fa incontrare nientemeno che con il vedovo di Béatrice, Thomas! Tra i due nasce un idillio, un rapporto che porterà Elsa a penetrare in casa di Béatrice e conoscerla dall’interno. A cosa stava lavorando Béatrice quando il cancro se l’è portata via? Ha lasciato qualcosa d’incompiuto? Qualcosa che potrebbe fornire a Elsa l’ispirazione di cui ha disperatamente bisogno? Ed ecco che la storia d’amore si trasforma in un thriller letterario in cui una scrittrice vivente segue le tracce di una scrittrice defunta con la quale condivide lo stesso uomo. Le scoperte che fa Elsa, tuttavia, porteranno a una sua trasformazione profonda di cui Thomas non tarderà ad accorgersi… Brioso, ironico e acuto, questo breve romanzo di Carole Fives è un difficile esercizio di equilibrismo tra la love story e il giallo, ma con una conclusione del tutto inaspettata.
I buoni risentimenti. Saggio sul disagio postcoloniale
Elgas
Libro: Libro in brossura
editore: E/O
anno edizione: 2024
pagine: 240
Un saggio di un grande intellettuale senegalese che attraversa mezzo secolo di storia delle idee dell’Africa subsahariana: da Leopold Sedar Senghor a Yambo Ouologuem, da Frantz Fanon a Mohamed Mbougar Sarr, Elgas indaga le contraddizioni del processo di decolonizzazione e del pensiero post-coloniale. "I buoni risentimenti" affronta una grande questione contemporanea: come può l’autore che ha alle spalle un passato di soggezione coloniale, trovare e mantenere la necessaria libertà di espressione, e quindi superare tutti i pesanti condizionamenti politici e culturali ed economici che le vecchie potenze coloniali (ma che sono ancora oggi i paesi dominanti) impongono sugli autori, gli artisti, gli intellettuali e le persone in genere? Dai tempi delle indipendenze, le letterature degli ex-paesi colonizzati hanno sviluppato nuovi temi e stili di espressione, cercando vie autonome e tentando di sbarazzarsi del pesante giogo coloniale. Autori come Frantz Fanon, l’ideologo dell’indipendenza algerina e della rivolta contro i bianchi, Leopold Senghor, inventore della poetica della negritudine e poi presidente del Senegal, Ahmadou Kourouma, con le sue feroci satire dei dittatori africani, hanno inventato una nuova letteratura e un nuovo pensiero e si sono anche scontrati, accusandosi spesso a vicenda di essere degli “alienati”, ovvero dei succubi delle culture europee e imperialiste. L’accusa di essere degli “alienati” continua a girare ancora oggi, perché il legame (e la dipendenza) tra ex-potenze coloniali ed ex-colonie continua a esistere, pur se in forme diverse. Per chi scrivono gli autori africani, che nei loro paesi non hanno lettori né case editrici? Per il pubblico occidentale? Ma se è così, questo legame può garantire indipendenza d’idee? In questo testo, Elgas risponde a queste e ad altre domande.
Cinema love
Jiaming Tang
Libro: Libro in brossura
editore: E/O
anno edizione: 2024
pagine: 320
Lo scalcinato Cinema dei Lavoratori di Mawei proietta vecchi film di guerra che celebrano l’eroismo della Cina di Mao. Dietro questa improbabile facciata, però, si nasconde un ritrovo per uomini gay, che si incontrano e si amano al suono di spari e di esplosioni di granate. È qui che Secondo, ripudiato dai genitori, conosce e si innamora di Shun-Er, affezionato alla moglie Yan Hua alla quale però è legato solo da un matrimonio combinato. Ed è qui che la bigliettaia Bao Mei crede di poter comunicare col fratello morto, il cui spirito le bisbiglia all’orecchio le storie degli uomini del cinema – immigrati con le loro vite appese a un fagotto, padri di famiglia, impudenti sognatori che solo lì possono essere sé stessi. Quando, negli anni ’80, il vecchio cinema verrà chiuso, i suoi protagonisti andranno incontro a un futuro incerto: Secondo e Bao Mei negli Stati Uniti, così come, a loro insaputa, la moglie di Shun-Er, Yan Hua. Ma le loro vite, legate per sempre a quel cinema, s’incroceranno nei successivi quarant’anni, assieme a quelle di tanti altri immigrati in cerca di fortuna nel reticolo di strade di Chinatown. Con una scrittura freschissima, ironica e poetica Jiaming Tang scrive un romanzo dai molti volti: una celebrazione della dignità di una vita queer, una straordinaria epopea dell’emigrazione cinese in America, ma anche e soprattutto un toccante racconto corale sul dolore, l’amore, la perdita e la memoria."
Il tumulto
Sélim Nassib
Libro: Libro in brossura
editore: E/O
anno edizione: 2024
pagine: 416
Tra un padre che gioca a poker e una madre timida, Youssef vive a Beirut in un mondo impregnato di sensualità e mistero. Le melodie dell’ebraico che sente in casa si mischiano alle sonorità arabe della strada. La crisi di Suez e un’eco lontana, al centro dei suoi pensieri c’è il risveglio del sesso, il tumulto di paura e desiderio che sente crescere in sé. Dieci anni dopo, nel maggio ‘68, si impegna in politica per conoscere ragazze, ma la Storia lo prende sul serio, Youssef si ritrova in prigione e scopre che una vera e propria guerra civile sta covando nelle viscere del paese. Quando l’esercito israeliano invade il Libano per scacciarne i combattenti palestinesi, Youssef lascia Parigi, in cui è diventato giornalista, per tornare a Beirut e raccontare dall’interno l’assedio della sua città. Tra le strade devastate e le case sventrate dalla guerra si riannodano i fili del suo destino. Canto d’amore per una città mitica, Il tumulto descrive magistralmente il miscuglio di tragico e picaresco che contrassegna uno degli ultimi grandi conflitti del ventesimo secolo.