Libri di Riccardo Meozzi

Lidia e Giovanni sono molto giovani quando si incontrano, agli inizi degli anni ‘90. Lei è una ragazza sola e fragile, lui il contrario: un uomo che vuole dominare la vita, rabbioso e temerario. Entrambi prendono dall’altro ciò che vogliono, voracemente: Lidia un amore che sfiora la dipendenza, Giovanni una passione selvaggia, con risvolti oscuri. Vivono in simbiosi, di sesso e tenerezza, e rinunciano a tutto il resto. Si sposano quasi subito. Eppure, presto, un terremoto nella vita della coppia stravolgerà completamente le dinamiche di potere del rapporto. Forse la ragazza timida e dipendente non è disposta a rinunciare ai propri desideri e al suo diritto di definirsi al di fuori dello sguardo di chi la ama, e forse il maschio dominante, al contrario, dovrà fare i conti con la paura e l’impotenza. Addio, bella crudeltà è un romanzo potente e affilato sull’amore giovanile, la passione, la malattia e la responsabilità. Sui bivi imprevisti della vita e i destini che cambiano all’improvviso.

Due bambini si trovano in una casa nel bosco, ma del resto la madre aveva minacciato spesso di portarli dalla vecchia. Ci sono finiti perché entrambi sognano gli animali: il protagonista spera di scorgere i loro occhi obliqui dalla finestra, essere privo di nome, per questo chiede al fratello Leo di creare le loro forme nel buio. Ma perdere la propria umanità è una questione di cuore, di sangue.

Dopo la morte violenta della madre, Amedeo sprofonda in un baratro di cinismo e anaffettività. Allontana chiunque tenti di scrutare un po' oltre la facciata di cemento armato con cui si protegge dagli urti della vita e trova conforto in rapporti frivoli con ragazze che non gli interessano e negli amici di sempre, che sanno stare al loro posto, senza domande inopportune. Il caso però, porta nel suo appartamento due donne: Martina, la nuova compagna del padre, e Ambra, la sua splendida e glaciale figlia. L'impatto dirompente di questo nuovo, forzato equilibrio, comincerà a insinuare delle crepe nella sua granitica maschera. Con una non comune capacità d'introspezione, l'autore ci trascina nei meandri di una mente e di un animo che hanno perso la loro "umanità".