Costa & Nolan
Sincretismi. Esplorazioni diasporiche sulle ibridazioni culturali
Massimo Canevacci
Libro
editore: Costa & Nolan
anno edizione: 2004
pagine: 244
Le juif qui rit-L'ebreo che ride
Arthur Szyk
Libro
editore: Costa & Nolan
anno edizione: 2000
pagine: 144
In questo libro l'autore, facendo leva sugli stereotipi che già negli anni Venti erano diffusi in tutta Europa, racconta il mondo ebraico dal proprio autoironico punto di vista, illustrando frasi brevi e battute fulminanti che catturano tutti gli aspetti della vita quotidiana e giocando sulle accuse e i pregiudizi che animavano la letteratura satirica antiebraica.
Feng shui. L'arte di disporre lo spazio
Sarah Rossbach
Libro
editore: Costa & Nolan
anno edizione: 2000
pagine: 192
Corpi di reato. Quattro storie degli anni di piombo
Pino Adriano, Giorgio Cingolani
Libro
editore: Costa & Nolan
anno edizione: 2000
pagine: 192
Quando ero un Beatles. La vera storia di Pete Best, il primo batterista dei Beatles
G. Piero Orselli
Libro
editore: Costa & Nolan
anno edizione: 1999
pagine: 124
Il racconto dell'esperienza di Pete Best, il primo batterista dei Beatles che al momento di incidere il primo 45 giri fu scaricato e sostituito da Ringo Starr. Una storia che permette di conoscere le origini di uno dei pù straordinari fenomeni della cultura e del costume della seconda metà del nostro secolo, svelando fatti e misfatti che danno un'immagine insolita dei quattro ragazzi di Liverpool.
Ossessioni terminali. Apocalissi e riciclaggi alla fine del cinesecolo
Flavio De Bernardinis
Libro
editore: Costa & Nolan
anno edizione: 1999
pagine: 256
Il cinema nasce innanzi tutto come tecnica, come pratica. Tuttavia esso si fonda oltre che sull'impassibilità della macchina che registra, anche sull'interiorità dell'uomo che interviene con la regia e il montaggio: il cinema costruisce e ricostruisce la realtà, la manipola, l'assorbe, e così facendo mostra la sua duplice natura. Il bisogno di conoscere il cinema non soltanto come macchina, ma anche come estetica del sentire, aspetto spesso trascurato, spinge l'autore in un percorso nell'"impensato" cinematografico. Rileggendo film noti e meno noti e l'opera di alcuni registi di questa fine secolo, egli rivela l'esistenza di un'estetica in cui teoria e prassi sono intimamente unite.