Centro Studi Campostrini
Stato e società nella crisi del moderno. Una riflessione sui classici della teoria politica da Thomas Hobbes a Hannah Arendt
Libro: Libro in brossura
editore: Centro Studi Campostrini
anno edizione: 2015
pagine: 116
La credenza progressiva. Una proposta teorica
Giuseppe Di Salvatore
Libro: Libro in brossura
editore: Centro Studi Campostrini
anno edizione: 2015
pagine: 106
Questo saggio è il risultato di un lavoro seminariale svolto alla Fondazione Centro Studi Campostrini. Alla ricerca del nucleo di irriducibilità e specificità della credenza G. Di Salvatore scarta le forme di credenza che dipendono da una considerazione in termini di conoscenza o da un'implicazione della verità. Se alcuni tipi di giustificazione della credenza possono essere utili a individuarne l'irriducibilità, solo le credenze primitive fungono da buoni candidati per difendere la specificità della credenza. Dopo la discussione di alcune tesi di L. Wittgenstein e il ricorso a fonti eterogenee, da W. James a H. Habberley Price fino a N. Luhmann, l'autore propone la nozione originale di "credenza progressiva". In essa una precisa idea di rischio e la fiducia, al cui dibattito è dedicata un'ampia attenzione, contribuiscono a delineare la credenza progressiva insieme ad alcuni suoi aspetti soggettivi, così profilandola come una postura sperimentale. "Quando crediamo (progressivamente) immaginiamo, rischiamo, produciamo norme, ci proiettiamo nella dimensione di ciò che è creduto, proponiamo agli altri di fare lo stesso". Il saggio si completa con una riflessione sulla peculiarità della questione filosofica della credenza religiosa, la quale viene approcciata nella sua preliminare generalità, quindi confrontata con la credenza progressiva...
La fratellanza nella tradizione biblica. Giacobbe e Esaù
Davide Assael
Libro: Libro in brossura
editore: Centro Studi Campostrini
anno edizione: 2014
pagine: 112
La relazione Giacobbe-Esaù si è imposta come uno dei grandi archetipi dell'immaginario occidentale. La vendita della primogenitura, il "furto" della benedizione paterna, il sogno della scala, la lotta con l'angelo, l'incontro fra i fratelli si sono man mano affermate come immagini della coscienza collettiva occidentale. Un'attenzione testimoniata sia dalla tradizione esegetico-biblica, sia dalla sensibilità artistica, che più volte, si pensi solo a Rembrandt, è tornata a rappresentare la storia dei due figli di Isacco. Ma ancor più, questa relazione è un momento importante per la storia dell'umanità: per la prima volta si propone l'ideale di una fratellanza universale, capace di costruire vincoli di appartenenza che superano i tradizionali legami tribali ed identitari. Un percorso, che ha visto dividersi mondo ebraico e mondo cristiano, i quali hanno interpretato in modo specifico e a tratti antitetico la relazione fra i due fratelli, offrendo, al contempo due diversi modi di intendere l'identità europea ed occidentale. Attraverso il rapporto fra Giacobbe ed Esaù si pensa, così, l'identità del Vecchio Continente: i suoi confini ed il modo in cui decide di relazionarsi all'Alterità.
Homo orans. Antropologia della preghiera
Marco Damonte
Libro: Libro in brossura
editore: Centro Studi Campostrini
anno edizione: 2014
pagine: 305
Quale importanza può avere oggi la preghiera? L'uomo del secondo millennio, padrone del proprio tempo, e ormai in grado di gestire la natura attraverso la tecnologia e la storia attraverso la pianificazione politica, ha ancora bisogno di pregare? Quale sarebbe il senso di tale preghiera se non l'espressione di un desiderio destinato alla frustrazione o di una richiesta di aiuto alienante e pericolosamente tendente a una deresponsabilizzazione? Questi interrogativi possono essere riassunti in un'ultima radicale questione: colui che prega aggiunge o toglie elementi essenziali alla definizione dell'idea di persona? Partendo da una prospettiva antropologica e filosofica, il presente saggio risponde a questa domanda sostenendo che l'uomo è un essere orante non per scelta, ma per natura. La sua preghiera non è frutto di un desiderio soggettivo, bensì è iscritta nel suo squilibrio ontologico che lo rende consapevole della sua finitezza e dei suoi limiti, ma al contempo lo informa delle sue aspirazioni. Questa tesi è argomentata a partire dalla preghiera di richiesta e da quella di ringraziamento, due tra le forme più comuni e significative di preghiera, già al centro delle critiche filosofiche. Lo spostamento di attenzione dalla preghiera intesa come oggetto all'atto orante colto nel suo dinamismo, permette di cogliere il nesso con altre dimensioni umane, quali la libertà, il tempo, la conoscenza e la relazionalità.
Interiorità al femminile. Alcune figure bibliche
Bruna Verzè
Libro: Libro in brossura
editore: Centro Studi Campostrini
anno edizione: 2014
pagine: 47
Tempio e persona. Dall'analogia al sacramento
Libro: Copertina morbida
editore: Centro Studi Campostrini
anno edizione: 2014
pagine: 349
Se la ricerca specialistica ha mostrato l'universale diffusione spaziale e temporale dei luoghi di culto, un loro aspetto non è stato sinora sufficientemente approfondito: l'analogia che sempre di nuovo accosta il tempio alla persona. In contesti diversi, dalle Americhe all'Asia, sino alle religioni monoteistiche, l'uomo è spesso descritto come tempio della divinità o, viceversa, il tempio come immagine dell'uomo. Analogia che si riflette, inoltre, nei numerosi parallelismi che possiamo trovare un po' ovunque: parallelismi tra il luogo sacro e gli organi o le parti più essenziali della persona; tra le capacità conoscitive e pratiche dell'uomo e gli strati architettonici in cui è strutturato il tempio; tra questi e l'ordine gerarchico del vivere associato, etc. Che senso ha il ricorrere di queste immagini? Cosa ci dicono sul fenomeno del tempio e della religione in generale? E in che modo un'analisi scientifica e filosofica di questo tema può contribuire alla comprensione della società attuale e dei problemi che il cosiddetto "scontro di civiltà" porta con sé? Il testo, che tenta una risposta a tutte queste domande, è l'esito di un progetto di ricerca diretto da Francesco Valerio Tommasi presso la Fondazione Centro Studi Campostrini di Verona, progetto che ha coinvolto filosofi, sociologi, specialisti delle scienze religiose e architetti, interpellati per riflettere anche sulle ricadute concrete della questione del tempio.
La sovversione del cristianesimo
Jacques Ellul
Libro: Copertina morbida
editore: Centro Studi Campostrini
anno edizione: 2012
pagine: 243
"Com'è possibile che lo sviluppo della società cristiana e della chiesa abbia dato vita a una società, a una civiltà e a una cultura del tutto opposte a quanto si può leggere nella Bibbia e a quanto è indiscutibilmente contenuto nei testi della Torah, dei profeti, di Gesù e di Paolo?". Con questa provocatoria domanda si apre la "Sovversione del cristianesimo", testo che Jacques Ellul ha dato alle stampe nel 1984. Provocatoria perché la domanda contiene implicitamente una constatazione che dovrebbe, da sola, suscitare la nostra apprensione: per Jacques Ellul, infatti, la millenaria storia della Chiesa e delle società cristiane è costellata da continui tradimenti che hanno pervertito totalmente il contenuto sovversivo dell'originario messaggio biblico ed evangelico. Gli ambiti in cui questa perversione si è manifestata con più evidenza sono diversi: la massificazione delle conversioni, il ritorno del sacro, l'alleanza fatale con la politica, la soggezione nei confronti dell'Islam, la sottomissione della donna, l'irrigidimento moralistico. Ma anche se i cristiani, nel corso della storia, hanno cercato di rendere la rivelazione meno gravosa e più accettabile, snaturandone il senso originario, Jacques Ellul rimane aperto alla speranza, perché nonostante gli sforzi dell'uomo per sovvertire il messaggio di Dio, lo Spirito Santo continua ad agire nel mondo, anche se in maniera occulta o poco appariscente.
Il linguaggio e l'uomo attuale. Saggi di filosofia del linguaggio
Eugenio Coseriu
Libro: Libro in brossura
editore: Centro Studi Campostrini
anno edizione: 2009
pagine: 278
Linguista, filosofo, profondo conoscitore dei meccanismi e delle strutture delle lingue europee, Eugenio Coseriu (1921 - 2002) è uno dei grandi personaggi del XX secolo. Formatosi in Italia durante gli anni quaranta nella cerchia di studiosi quali Antonio Banfi e Antonino Pagliaro, Coseriu è il promotore di una prospettiva integrale nello studio del linguaggio. Questo volume raccoglie dieci tra i più importanti scritti del linguista romeno. Per la maggior parte inediti in Italia, questi testi offrono un'immagine sintetica della ricerca linguistica di Coseriu e del suo fondamento filosofico. Tra i temi trattati: la natura dinamica del linguaggio e delle lingue storiche, il linguaggio come base del pensiero e della scienza, l'"immagine del mondo" costruita attraverso il linguaggio e il rapporto tra linguaggio e tempo. Questo libro è uno strumento indispensabile per chi è interessato ad approfondire la questione del linguaggio in quanto attività creatrice dell'uomo, inseparabile dalle lingue storiche e dalle loro differenze.
Che cos'è la fenomenologia. Movimento, mondo, corpo
Jan Patocka
Libro: Libro in brossura
editore: Centro Studi Campostrini
anno edizione: 2009
pagine: 378
"Che cos'è la fenomenologia?" è un'ampia raccolta antologica dei più importanti lavori fenomenologici di Jan Patocka (1907-1977). Protagonista di rilievo del panorama filosofico e politico del XX secolo, Patocka non fu solo, come è ampiamente noto, l'eroico firmatario della Charta 77, iniziativa politica che ha gettato le basi dell'erosione definitiva della dittatura sovietica nell'allora Cecoslovacchia, ma fu prima di tutto l'allievo diretto di Husserl e il filosofo che, già a partire dagli anni Trenta, ha operato una delle rielaborazioni più originali e straordinariamente pertinenti della fenomenologia. Ancora troppo poco conosciuto in Italia, il pensiero del filosofo ceco, che sofferse lunghi anni di isolamento culturale, brilla come uno dei più lucidi e globali del secolo scorso, anche per il rigore e la chiarezza della scrittura. La scelta dei testi che compongono questa antologia è stata compiuta con l'intento di offrire al lettore italiano un percorso che costituisce una esauriente introduzione alla fenomenologia di Patocka. Per il filosofo ceco la nozione fisica e metafisica di movimento costituisce l'inaggirabile punto di partenza per un'originale considerazione delle nozioni di mondo e di corpo, le quali scardinano ogni tipo di visione dualistica della conoscenza e dell'esistenza dell'uomo. Muovendo da analisi sottili e profonde, Patocka tocca così temi cruciali per la filosofia come quello dell'esperienza del mondo, della soggettività del corpo, dell'altro io.
Il figlio nel misticismo ebraico. Volume 2
Moshe Idel
Libro: Copertina morbida
editore: Centro Studi Campostrini
anno edizione: 2014
pagine: 325
Con questo testo, Moshe Idel si propone il compito non facile di presentare in un quadro sistematico l'evoluzione del concetto di filiazione divina nel misticismo ebraico, a partire dalle sue prime occorrenze nella letteratura biblica fino al Chassidismo. Si tratta di un'opera molto importante perché colma una rilevante lacuna all'interno degli studi ebraici e della storia del misticismo, e nel rapporto tra ebraismo e cristianesimo. Nonostante, infatti, l'idea di filiazione divina abbia avuto grande rilevanza per il cristianesimo, mancava fino ad oggi un'analisi chiara ed approfondita delle sue declinazioni all'interno della tradizione ebraica. Per lungo tempo, a dire la verità, gli studiosi dell'ebraismo, forse proprio perché condizionati dall'esito cristiano, avevano sottovalutato l'importanza del concetto di filiazione divina, ritenendolo qualcosa di marginale e poco rilevante.
La ragione d'essere. Meditazioni sull'Ecclesiaste
Jacques Ellul
Libro: Copertina morbida
editore: Centro Studi Campostrini
anno edizione: 2014
pagine: 318
Le prime parole dell'Ecclesiaste - il libro sapienziale dell'Antico Testamento, redatto da un ignoto autore del III secolo a. C. e da alcuni interpreti attribuito a Salomone stesso - sono note a tutti: "Vanità delle vanità, tutto è vanità". Queste parole hanno fatto dell'anonimo autore il modello universale dello scettico, che dubita di tutto e non crede in nulla, e del testo una scheggia di incomprensibile nichilismo nel corpo stesso delle Sacre Scritture. Come si giustifica la presenza di quest'opera nel complesso dei libri che compongono la Bibbia? Perché è stata accolta nel Canone? Alla contraddittorietà della presenza e dell'insegnamento dell'Ecclesiaste molti hanno cercato di dare una risposta, perlopiù cercando di minimizzare, ridimensionare, limitare le dure constatazioni contenute nel testo. Partendo dalle stesse domande ma senza ritrarsi di fronte alla contraddittorietà del testo, anche Jacques Ellul - il noto teologo protestate e critico della società tecnologica - si è cimentato nell'analisi e nel commento di quest'opera. Ma nel suo caso il testo ha trovato un autore estremamente simpatetico, a cui l'Ecclesiaste ha offerto l'estro per alcune notevoli pagine su scetticismo e fede, nichilismo e speranza, fugacità e saggezza. Pagine superate solo dalle sconcertanti considerazioni sul denaro, il lavoro e la felicità che l'autore ha saputo trarre da questo antico testo dagli insegnamenti sempre attuali.
Il figlio nel misticismo ebraico. Tarda antichità, medioevo askhenazita e qabbalah estatica. Volume 1
Moshe Idel
Libro: Copertina morbida
editore: Centro Studi Campostrini
anno edizione: 2013
pagine: 375
Con questo testo, Moshe Idel si propone il compito non facile di presentare in un quadro sistematico l'evoluzione del concetto di filiazione divina nel misticismo ebraico, a partire dalle sue prime occorrenze nella letteratura biblica fino al Chassidismo. L'opera colma una rilevante lacuna all'interno degli studi ebraici e della storia del misticismo, e nel rapporto tra ebraismo e cristianesimo. Nonostante, infatti, l'idea di filiazione divina abbia avuto grande rilevanza per il cristianesimo, mancava fino ad oggi un'analisi chiara ed approfondita delle sue declinazioni all'interno della tradizione ebraica. Per lungo tempo, a dire la verità, gli studiosi dell'ebraismo, forse proprio perché condizionati dall'esito cristiano, avevano sottovalutato l'importanza del concetto di filiazione divina, ritenendolo qualcosa di marginale e poco rilevante. Con questo libro, di cui presentiamo ora la prima parte, Idel dimostra il contrario, soffermandosi con grande precisione sull'analisi di testi del misticismo ebraico da cui emerge il ruolo centrale dell'idea di filiazione e di come questa idea sia stata sviluppata dalle diverse correnti di tale misticismo. Per le peculiarità del tema trattato è un contributo indispensabile per chiarire aspetti fondamentali del rapporto tra ebraismo e cristianesimo, fino ad ora quasi del tutto inesplorati.

