EDB: Epifania della parola
Non di solo pane... Violenza e alleanza nella Bibbia
André Wénin
Libro: Libro in brossura
editore: EDB
anno edizione: 2022
pagine: 264
Il pasto è un evento altamente simbolico. Attorno alla mensa, nei pasti in famiglia o tra amici, nei pranzi d’affari o nei banchetti diplomatici, si vivono, si nutrono e si tradiscono i rapporti umani e sociali. L’atto del mangiare presenta inoltre un legame intrinseco con la violenza, poiché consiste in una modalità di appropriarsi del cibo che implica una distruzione. Anche nella Bibbia il cibo occupa fin dalle prime pagine una posizione strategica. La disposizione del Creatore riguardo al menù vegetale dei viventi (cf. Gen 1,29-30) suggerisce che il cibo è il luogo simbolico di una scelta tra violenza e mitezza, che occorre limitare la violenza per rispettare la vita. Quando Dio fa dell’uomo un essere in relazione, gli ordina di non mangiare tutto quello che viene dato (Gen 2,16-17), lasciando una possibilità alla riconoscenza e alla condivisione. Per vivere non basta infatti mangiare: è altrettanto necessario intrattenere rapporti con gli altri, convertire in mitezza le proprie forze brute per aprire un posto all’altro in vista dello scambio e della relazione. In questo studio André Wénin, tra i più acuti interpreti del testo biblico del nostro tempo, anticipa i maggiori temi delle sue ulteriori ricerche, in un percorso di lettura dell'Antico Testamento che annoda in modo fecondo e affascinante Bibbia e antropologia.
La simbolica del grido nel Vangelo di Marco. Aspetti antropologici e teologici
Stefano Zeni
Libro: Libro in brossura
editore: EDB
anno edizione: 2019
pagine: 294
Nel Vangelo di Marco il tema del gridare è presente, con sfumature diverse, lungo tutto l’arco della narrazione e si consolida attorno a figure ed episodi che si rivelano significativi, ricchi di fascino e attuali, soprattutto se letti in chiave comunicativa. Le numerose grida riportate dall’evangelista, pur essendo differenti per ambientazione, occasione, contenuto e scopo, accomunano diversi personaggi e descrivono una reazione che esprime un complesso inestricabile di sentimenti, spesso contrapposti. Il grido, infatti, a volte precede le parole, altre volte le veicola o addirittura le supera, ma sempre comunica uno stato d’animo, specchio di un particolare momento di vita, ed esprime il desiderio o la necessità di una relazione. Ogni grido, a prescindere dal soggetto che lo emette e dal contesto in cui è inserito, è un atto linguistico e come tale può avere interpretazioni differenti a seconda delle intenzioni con cui viene usato e delle circostanze nelle quali viene proferito. Il grido pertanto non dà solo contenuto a un atteggiamento, né descrive semplicemente un’azione, ma, uscendo dal testo, entra nell’oggi del lettore coinvolgendolo in un importante cammino ermeneutico.
Fallire e non mancare il bersaglio. Paradosso del regno e strategie comunicative nel Vangelo di Marco
Roberto Pasolini
Libro: Libro in brossura
editore: EDB
anno edizione: 2017
pagine: 440
L’originale conclusione del vangelo di Marco, con le donne che fuggono silenti dal sepolcro senza comunicare a nessuno l’annuncio di risurrezione, ha da sempre interrogato il mondo dell’esegesi. Perché le donne sono descritte travolte dalla paura, subito dopo aver appreso che il Crocifisso è risorto? Come mai il racconto non si conclude in un’atmosfera di gioia e di successo, come sarebbe lecito e ragionevole aspettarsi? Perché Marco avrebbe deciso di arrestare il motore della sua narrazione proprio nel momento in cui le prime testimoni della Pasqua di Gesù «falliscono» il mandato di diventarne anche annunciatrici ai suoi discepoli? Questo libro si propone di offrire un’originale risposta a queste domande, interrogando testi significativi del secondo vangelo e mostrando come la scelta di «non concludere» con l’ovvietà di un lieto fine corrisponda, in realtà, all’intenzione di non fallire l’obiettivo di realizzare una comunicazione adeguata a esprimere la follia e lo scandalo di un Cristo risorto perché crocifisso.
Israele e Chiesa nel Vangelo di Giovanni. Compimento, reinterpretazione, sostituzione
Libro: Libro in brossura
editore: EDB
anno edizione: 2016
pagine: 176
Una questione centrale e poco approfondita del dialogo ebraico-cristiano risiede in un orientamento teologico-dottrinale di potente rilievo e di lunghissima durata storica: la tendenza più o meno marcata, ma spesso inconsapevole, della Chiesa a porsi come sostituto di Israele nelle prerogative peculiari del popolo ebraico sotto il profilo teologico. Un fenomeno tanto ampio quanto trascurato o, ancora più spesso, ignorato: al punto che lo stesso lessico concettuale teologico mostra di conoscere soltanto un tipo di sostituzione, quella vicaria del Figlio, in ambito cristologico. La questione teologica e storico-politica suscitata dalla pretesa cristiana di essere il Verus Israel non è presente nel dibattito pubblico e accademico, e al contempo si assiste a una sua sorprendente rimozione nell’ambito dello stesso dialogo ebraico-cristiano, anche da parte ebraica. Così, se da un lato oggi il pensiero teologico cristiano accredita l’acquisito superamento dell’idea stessa di sostituzione della Chiesa a Israele, dall’altro il linguaggio teologico ed ecclesiale la ripropone continuamente anche in documenti ufficiali di quello stesso magistero che pratica una relazione con l’ebraismo di segno opposto a quello antigiudaico storico.
L'uomo e la donna. Dalla Genesi all'Apocalisse
Yves Simoens
Libro: Libro in brossura
editore: EDB
anno edizione: 2016
pagine: 248
La relazione fondamentale tra l’uomo e la donna costituisce il punto di partenza di un’antropologia biblica e cristiana. La Genesi celebra come un canto il fatto che Dio è in se stesso relazione e i libri profetici celebrano l’alleanza mediante la simbologia del Signore-Sposo e del popolo-sposa. I testi di Isaia, Ezechiele, Geremia, Osea e Zaccaria rivelano la fedeltà di Dio, mai vinta dall’infedeltà della sua eletta, mentre il Cantico dei Cantici corona lo sviluppo della relazione fra l’uomo e la donna facendone il luogo di una lode che non risparmia né la sofferenza né la prova del male. Il racconto dell’annunciazione nel Vangelo di Luca serve da portico di ingresso nel Nuovo Testamento. La sua tela è intessuta di reminiscenze esplicite e implicite dell’Antico, che porta in sé una pienezza di cui si attende il compimento. I Vangeli di Luca e di Giovanni, con l’Apocalisse al termine delle Scritture, ne offrono mediazioni equilibrate: il Signore dell’alleanza dona vita in pienezza grazie alla fine dei tempi anticipata nell’incarnazione e nella pasqua di Cristo.
Dio, il diavolo e gli idoli. Saggi di teologia biblica
André Wénin
Libro: Libro in brossura
editore: EDB
anno edizione: 2016
pagine: 128
Sia che si manifesti nella forma del roveto ardente, della voce o del respiro al confine del silenzio, Dio rimane inafferrabile. Per conoscerlo e incontrarlo nella sua onnipotenza, l’uomo deve cercare una strada che potrebbe paradossalmente prevedere anche il rischio di confonderlo con quel che non è. Ciò significa che la conoscenza della verità divina risiede nella comprensione del suo contrario? Che il mistero di Dio si svela proprio quando l’uomo «si fa un dio» a immagine dei propri desideri e delle proprie paure divenendo ostaggio di ciò che lo ossessiona? Questi interrogativi ci riconducono alla prima immagine biblica dell’idolo, il serpente dell’Eden identificato dal libro dell’Apocalisse con il diavolo.Nel complesso intreccio tra la storia della salvezza e l’odissea della coscienza, André Wénin offre nel libro non solo una grande lezione di esegesi ma anche una riflessione di alta spiritualità.
Dal fondale alla ribalta. I personaggi secondari nella Bibbia ebraica
Antonio Nepi
Libro: Libro in brossura
editore: EDB
anno edizione: 2015
pagine: 272
Una caratteristica dei racconti biblici è la presenza di numerosi personaggi secondari che svolgono un ruolo essenziale nella narrazione. Un esempio fra tanti è quello della ragazzina ebrea, schiava di Naaman il Siro, che fornisce la soluzione al problema del suo padrone lebbroso mandandolo dal profeta Eliseo. Provenendo spesso da fonti popolari che celebrano la rivincita dei piccoli sui grandi e dei deboli sui potenti, le storie della Bibbia esprimono la mentalità di un popolo che non può vantare conquiste, ricchezze o particolari realizzazioni artistiche. Inoltre, Israele si riconosce nei suoi re e nei suoi potenti, ma anche nei servitori, nei pastori, negli artigiani. In questa galleria di figure primeggiano Giuseppe che salva l'Egitto dalla carestia, la vedova Giuditta che libera il suo popolo da un potente nemico e le levatrici dell'Esodo che ingannano il faraone per salvare i figli d'Israele. Ma anche la donna che libera la città di Tebes spezzando il cranio di Abimelek con una macina buttata dalle mura, l'anziana di Tekoa che riconcilia Davide con il figlio Assalonne e la donna saggia di Abel che discute con Gioab, generale di Davide, e pone fine alla ribellione di Seba. Lo studio suggerisce che Dio "rubi" spesso la scena agli attori umani e impedisca che la Bibbia proponga una vera letteratura eroica simile a quella greca e latina... Presentazione di Jean-Louis Ska.
Scacco al re. L'arte di raccontare la violenza nel Libro dei Giudici
André Wénin
Libro: Libro in brossura
editore: EDB
anno edizione: 2015
pagine: 248
Trucchi e inganni, vendette e punizioni, famiglie lacerate, rapimenti di donne, omicidi, stupri, guerre e massacri. Nel libro dei Giudici niente è risparmiato al lettore di ciò che di peggio l'umanità produce. Anche il personaggio di Dio sembra vinto dalla violenza di cui diviene uno dei fomentatori, mentre gli episodi sono legati gli uni agli altri da una teologia piuttosto sommaria. Poco conosciuto, snobbato dalla liturgia cattolica domenicale, considerato un'opera poco edificante perché pieno di storie violente, il libro dei Giudici è tra i testi più belli e istruttivi della Bibbia ebraica. Privilegiando l'approccio narrativo, André Wénin invita a cogliere la pedagogia paziente del Dio dell'alleanza nei confronti di un popolo al quale cerca di farsi conoscere, ma la cui resistenza finirà per metterlo in scacco. L'analisi di quattro episodi relativi a fatti violenti mostra inoltre che l'essenziale sta nel modo in cui vengono raccontati; la loro forza risiede nella capacità di "riscattare" l'inumano per mezzo di ciò che è più nobile, l'arte, dotata della singolare facoltà di educare alla riflessione e alle scelte etiche.
Il re, il profeta e la donna. Testi scelti sui primi re d'Israele
André Wénin
Libro: Libro in brossura
editore: EDB
anno edizione: 2014
pagine: 152
I libri di Samuele e l'inizio del primo libro dei Re narrano la storia dei primi tre monarchi di Israele: Saul, Davide e Salomone. L'intreccio narrativo restituisce un magnifico racconto a cui l'intrinseca verosimiglianza conferisce tutte le apparenze di una trattazione storica. Tuttavia, la narratologia permette di individuare una componente spesso trascurata, cioè i numerosi tratti di fiction, e di entrare nella "fabbrica" del narratore per assaporare la bellezza del racconto e la ricchezza dei suoi significati teologici e antropologici. I testi biblici studiati in questa prospettiva riguardano gli inizi del regno dei primi monarchi, i loro primi passi di governo, il modo in cui si preannunciano i tratti delle loro carriere di sovrani e l'importante ruolo che profeti e donne svolgono nell'economia degli episodi.
Paolo l'ebreo
Jean-François Bouthors
Libro: Libro in brossura
editore: EDB
anno edizione: 2013
pagine: 144
Il volume intende dimostrare che Paolo, mettendosi alla sequela di Gesù di Nazaret e annunciando il Vangelo, si pone in stretta continuità con l'ebraismo. Paolo è un ebreo, discepolo di Gamaliele, e il suo "cristianesimo" è una continuazione dell'ebraismo che egli vive. Il titolo del volume, "Paolo l'ebreo", ne esprime perciò la tesi: Paolo resta nella religione ebraica anche dopo l'esperienza di Damasco. L'autore mostra, sul filo di una lettura molto attenta degli Atti degli Apostoli e delle Lettere, che Paolo è colui che, invece di spingere a una rottura, radica la fede in Cristo nella Promessa delle Scritture: in Gesù, Dio invita le genti a entrare nell'Alleanza conclusa con Abramo, a diventare membri della "famiglia di Dio". Pur presentandosi come l'"apostolo dei gentili", Paolo si rivolge continuamente al suo popolo per annunciargli la Buona Notizia della salvezza, e secondo Bouthors egli è anche colui che pensa il mistero della coesistenza di due regimi di appartenenza per ebrei e cristiani - alla famiglia di Dio. Il permanere di Israele è, oggi più che mai, una sfida di primordine nel mondo contemporaneo: il "legame irrevocabile" è nello stesso tempo convocazione e responsabilità, nella storia sempre in via di Salvezza.
Sapori del racconto biblico. Una nuova guida a testi millenari
Daniel Marguerat, André Wénin
Libro: Libro in brossura
editore: EDB
anno edizione: 2013
pagine: 272
Questo libro, che vede la luce nel momento in cui la riscoperta dei "sapori" della narrazione biblica spicca il volo, vuole mostrare la fecondità di alcuni strumenti dell'analisi narrativa applicandoli a sequenze scelte dell'Antico e del Nuovo Testamento. Da una trentina d'anni i ricercatori hanno a disposizione metodologie appropriate per lo studio della narratologia biblica, ma dopo i balbettii iniziali si tratta di affinarle mettendone in luce le potenzialità. La sfida non è soltanto percorrere in ogni direzione i retroscena del racconto per osservarne l'architettura nascosta - anche se questa scoperta, per così dire archeologica, vale da sola la svolta: l'interesse sta piuttosto nel portare alla luce effetti di significato insospettati, scaturiti da narrazioni che pure si pensava di conoscere bene. Ai lettori e alle lettrici stanchi di approcci convenzionali, di percorsi ripetitivi, questo libro apre le porte a domande originali e significative.
Il diverso e lo straniero nella Bibbia ebraico-cristiana. Uno studio esegetico-teologico in chiave interculturale
Libro
editore: EDB
anno edizione: 2013
pagine: 424
Biblisti di America Latina, Asia, Africa ed Europa si confrontano sulla comprensione che i libri dell'Antico e del Nuovo Testamento esprimono nei confronti del "diverso" e dello "straniero". Spaziando dalla Torah ai Profeti, dagli Scritti ai Vangeli sinottici, da Paolo a Giovanni fino ai testi cristiani più tardivi, l'alterità viene osservata come un elemento costitutivo di Dio e dell'uomo che interagisce nella dialettica delle relazioni umane, nell'identità e nel destino di Gesù, nell'interazione tra la vita cristiana e il mondo. "Mio padre era un arameo errante", confessa Israele nella sua professione di fede ricordando altresì di essere stato forestiero in terra d'Egitto. Abramo definisce se stesso uno straniero, che risiede in una terra che non è la sua patria, e un ospite di passaggio. "Forestieri e pellegrini" è anche la definizione dei cristiani nella Prima lettera di Pietro. Alla luce di queste considerazioni, osservano i curatori del volume, "la vera sfida che ci sta davanti è il passaggio dall'estraneità all'ospitalità e, dunque, una scelta di campo dalla parte del "diverso": a fianco dello straniero schiavizzato e dell'eunuco disprezzato, della donna emarginata e di ogni essere che porta sulla propria pelle i segni della precarietà e dell'ingiustizia; dalla parte di chi non ha voce, perché lo schiamazzo del potere nel nostro mondo, e nella Chiesa, è troppo forte e le voci flebili fanno fatica a emergere".