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DeriveApprodi: Habitus acti

Saggio sulla natura campestre

Saggio sulla natura campestre

Claude-François-Adrien de Lezay-Marnésia

Libro: Libro in brossura

editore: DeriveApprodi

anno edizione: 2021

pagine: 256

Il "Saggio sulla natura campestre", poema del 1787 di Claude-François-Adrien de Lezay- Marnésia, è un'opera che tiene insieme la descrittività del saggio e la liricità della poesia. È un trattato di «geografia morale» e un resoconto delle trasformazioni delle forme storiche del giardino. I principi estetici dell'arte dei giardini assumono in Lezay-Marnésia anche un significativo valore etico. Creare giardini permette, infatti, non solo di guidare «le anime vive e sensibili» alla «realtà del bello ideale», ma anche di migliorare l'agricoltura e le condizioni di vita dei contadini che della terra vivono. Dall'arte dei giardini all'utopia, dall'«organizzazione dello spazio naturale» al «sogno di trasformare l'organizzazione dello spazio sociale»: è questo l'itinerario estetico e politico disegnato da Lezay-Marnésia.
20,00

Coltiviamo il nostro giardino. Osare nuovi paesaggi, prendersi cura, inselvatichire il mondo

Coltiviamo il nostro giardino. Osare nuovi paesaggi, prendersi cura, inselvatichire il mondo

Libro: Libro in brossura

editore: DeriveApprodi

anno edizione: 2019

pagine: 159

Oggi più che mai l'emergenza climatica denuncia il ruolo degli esseri umani nel mondo vivente e l'inderogabile urgenza di occuparsene. I cittadini si mobilitano, si riappropriano della questione ambientale, sono disposti ad agire, a «farsi giardinieri» del pianeta, a prendersene cura. Restano però in attesa di nuove narrazioni collettive che rendano comprensibile e praticabile la transizione ecologica da compiere. Dal rinnovo dell'agricoltura urbana alla diffusione dei giardini condivisi, passando per il greenwashing dell'architettura e le sfide della «città selvatica», emergono nuove categorie di nature urbane, sullo sfondo di un rapporto più fertile tra città e natura, che chiama a ridiscutere le articolazioni tra centri, periferie, campagne, incolti. Gli autori italiani e francesi — paesaggisti, architetti, urbanisti, geografi, sociologi, filosofi, artisti — che dialogano in questo libro, esprimono attitudini e sensibilità diverse, ma condividono tutti una medesima convinzione: la necessità di inventare un modello di città che emerga dall'interazione responsabile e gioiosa tra tutte le forme del vivente, umanità compresa, in un ambiente — dal suolo al cielo, ai fenomeni atmosferici — nel quale siamo tutti collegati. «Bisogna coltivare il nostro giardino»: prendiamo alla lettera la metafora di Candide che conclude il famoso racconto di Voltaire, è tempo di osare nuovi paesaggi.
15,00

I giardini di Betz

I giardini di Betz

Giuseppe Antonio Gioacchino Cerutti

Libro: Libro in brossura

editore: DeriveApprodi

anno edizione: 2018

pagine: 96

Diverse sono le ragioni che hanno spinto il curatore a tradurre due poemi di Giuseppe Antonio Giocchino Cerutti sui giardini. La prima ragione. I due poemi richiamano l'attenzione sul giardino come spazio del tempo e della pazienza: della cura, cioè, che ogni giardino richiede se non lo si vuole condannare alla distruzione e alla scomparsa, ma restituirlo allo stupore dello sguardo e al fremito del sentimento. Cerutti osserva che camminare in un giardino è come passeggiare nel tempo, che porta con sé uomini e cose, idee e bellezza. È filosofare «sulla instabilità dell'architettura e dell'umanità», «sulle rovine del mondo e della razza umana». È comprendere che «ogni piacere porta in sé il lutto». È vedere (per un istante, fermo negli occhi e nella mente) ciò che è prossimo a trascorrere, e che, proprio per questa sua caducità, merita attenzione e premura. La seconda ragione. Quelli di Cerutti sono due poemi che pensano al giardino come a un meta-spazio che rende possibile réver, termine considerevolmente polisemico.
10,00

I giardini e il tempo

I giardini e il tempo

Enzo Cocco

Libro: Libro in brossura

editore: DeriveApprodi

anno edizione: 2018

pagine: 124

Il giardino è spazio ma anche tempo. Nel giardino il tempo si spazializza, si rende visibile nei cambi di colore delle foglie, si annuncia nei profumi delicati che emana la rosa centifolia nel suo sfiorire, nel trepidante pallore della sera che si indovina tra i rami invernali. Il tempo, «grande scultore», trasforma e plasma le cose che «vivono di morire», e rende il giardino soggetto a continue fioriture ma anche alla rovina. Ciò obbliga «il giardiniere appassionato» ad avere cura delle piante e dei fiori, per far sì che la bellezza del giardino, di ogni giardino, continui a illuminare lo sguardo e l'animo degli uomini. Questo volume raccoglie glí interventi al Convegno "La pazienza e il tempo. Conoscenza, tutela e valorizzazione dei giardini storici della Campania", tenutosi a Salerno nel maggio 2017.
12,00

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