CLEUP: Etnografie
Il ritmo dell'esperienza. Dieci casi etnografici per pensare i conflitti ambientali
Libro: Copertina morbida
editore: CLEUP
anno edizione: 2020
pagine: 336
Immergendo il lettore in dieci contesti etnografici estremamente diversi tra loro, dalle zone umide della Mongolia al cimitero di Taranto, dall'Amazzonia peruviana alla periferia industriale di Berlino, questo libro propone altrettante riflessioni sulle dinamiche dei conflitti ambientali nella contemporaneità. Il ritmo lento e non lineare dell'esperienza vissuta, scandito da un dialogo costante con il territorio, si contrappone nel testo a quello rapido degli investimenti massicci di capitale, dello sviluppo industriale e delle nuove forme di sfruttamento intensivo delle risorse. Adottando un punto di vista critico, gli autori presenti in questo volume rivendicano nei loro saggi la necessità di valorizzare il sapere degli abitanti contro quello degli esperti, dei politici e delle istituzioni.
Patria di parole. Autobiografia degli italiani di Libia
Domenico Infantolino
Libro: Copertina morbida
editore: CLEUP
anno edizione: 2020
pagine: 288
Nel 1970 circa ventimila di italiani residenti in Libia furono costretti a lasciare il paese in cui erano nati e a cui sentivano di appartenere. Fu un piccolo "esodo", assai poco celebrato perché si portava dietro i fantasmi del passato coloniale italiano. Questo libro lo racconta attraverso le memorie dei protagonisti, intervistati secondo la metodologia etnografica della storia orale. È il frutto di una ricerca decennale, compiuta da uno di loro, che è diventato narratore di un'esperienza che è insieme personale e collettiva. Parte dalle memorie familiari dell'arrivo in Libia e del periodo coloniale; prosegue con le testimonianze relative alle trasformazioni sociali successive al 1945; si conclude con gli esiti della rivoluzione di Gheddafi, che pose fine alla presenza italiana nel paese.
La fiaba. Morfologia, antropologia e storia
Glauco Sanga
Libro: Copertina morbida
editore: CLEUP
anno edizione: 2020
pagine: 320
La fiaba popolare di tradizione orale costituisce un genere della narrativa popolare, accanto a favole, novelle, storielle, leggende, racconti. Sulla base dell'analisi strutturale della fiaba di Propp vengono individuate morfologicamente due varietà distinte: la fiaba magica, maschile, con l'eroe cercatore, e la fiaba d'incantesimo, femminile, con l'eroina vittima. Vladimir Propp ha dimostrato che la fiaba risale ai riti di iniziazione delle società primitive: ma come i miti iniziatici, di carattere sacrale e sottoposti a rigide interdizioni, si sono trasformati in fiabe, cioè in racconti dichiaratamente fantastici? Qui si avanza l'ipotesi che la fiaba tragga origine dal contatto e dalla simbiosi tra le società di caccia-raccolta e le società produttive sedentarie.
La danza dello squalo. Relazionalità e performance in una comunità yolngu della Terra di Arnhem
Franca Tamisari
Libro: Copertina morbida
editore: CLEUP
anno edizione: 2018
pagine: 490
In Australia, nella Terra di Arnhem Nordorientale, la gente yolngu ha saputo adattarsi alle condizioni sociali, culturali ed economiche imposte dalle politiche coloniali e postcoloniali, intrecciando la conoscenza del passato con le sfide del presente, la saggezza degli anziani con la visione dei giovani. La ricerca descrive come il complesso sistema territoriale e politico indigeno è espresso nei racconti cosmogonici, nelle canzoni e danze rituali, ma anche come è modificato e trasmesso per educare le nuove generazioni e per dialogare con le istituzioni non indigene. Sia nel passato sia nel presente le performance rituali e contemporanee sono un'arena di incontro e di scontro in cui si creano nuove prospettive e modalità di confronto.
Da comunità produttive a distretti industriali. Antropologia economica dei distretti friulani della sedia e del coltello
Angela Zolli
Libro: Copertina morbida
editore: CLEUP
anno edizione: 2018
pagine: 342
In questo lavoro si analizzano i processi di trasformazione di due distretti industriali in Friuli Venezia Giulia, i distretti della sedia e del coltello, per capire la relazione esistente tra i processi di trasformazione indotti dalla globalizzazione e l'identità della comunità, la capacità di adattamento a cambiamento, opportunità e prospettive. Dal punto di vista metodologico si adotta un approccio interdisciplinare in grado di caratterizzare i processi di trasformazione socio-culturali ed economici intervenuti. I punti di contatto e le differenze registrati e l'analisi di un contesto più ampio, quale quello italiano, hanno contribuito all'ermeneutica delle comunità produttive, correlando fatti sociali solo apparentemente distinti e facendo emergere alcune specificità culturali altrimenti ignorate.
Amministrare l'esotico. L'etnografia pratica dei funzionari dei missionari nell'Eritrea coloniale
Gianni Dore
Libro: Copertina morbida
editore: CLEUP
anno edizione: 2017
pagine: 320
Il volume presenta e discute temi e problemi di antropologia storica dell'Eritrea e del nord etiopico durante il regime coloniale italiano, facendo reagire i dati d'epoca con l'etnografia contemporanea. La costruzione di una società e di un ordine coloniale richiedevano una etnologia pratica, cioè una conoscenza del territorio e delle genti da amministrare. Lo sguardo europeo è decostruito mostrando i paradigmi antropologici impliciti ed espliciti dei funzionari, e anche dei missionari con i loro programmi e pratiche di evangelizzazione e di conversione. Con attenzione alle dinamiche risposte dei colonizzati, alle relazioni di genere, alle cosmogonie e economie morali in conflitto, vengono analizzate spiegazioni e pratiche di controllo dinanzi a campi sociali problematici come il sistema parentale matrilineare, la possessione, la stregoneria, e le sfasature tra le procedure del diritto penale italiano e i diritti consuetudinari locali.
Percezioni di rischio. Pratiche sociali e disastri ambientali in prospettiva antropologica
Libro: Copertina morbida
editore: CLEUP
anno edizione: 2016
pagine: 184
I disastri naturali e tecnologici non sono mai eventi casuali e imprevedibili dovuti a bizzarie climatiche della natura o a semplici errori umani. Esaminando gravi disastri ambientali, dalla Cina al Giappone, dal Camerun al New Mexico, all'Ucraina, il volume mostra l'importanza dell'analisi antropologica nello studio degli eventi estremi. Per l'antropologia culturale i disastri sono sempre processi dinamici che si attivano gradualmente nel tempo. Le istituzioni politiche e gli organi di informazione, le credenze tradizionali, le strutture sociali, le forme di potere, ma anche le ideologie e le concezioni della natura, costruiscono la percezione del rischio e la vulnerabilità, diventando fattori fondamentali nell'incubazione di un disastro.