Bulzoni: Europa delle corti
Una guerra perduta. Il libro letterario dal Rinascimento e la censura della Chiesa
Amedeo Quondam
Libro: Copertina morbida
editore: Bulzoni
anno edizione: 2022
pagine: 732
La scelta dell'immagine di copertina è intenzionale: il luogo dei libri è sempre stata la Biblioteca, un luogo fragile e spesso effimero, a causa soprattutto del tempus edax e di quei fata che sono propri dei libri, ma anche per colpa dell'uomo, come nel caso della Biblioteca dei Girolamini a Napoli, depredata dall'umana avidità e ora restituita alla sua dignità. Per questo è stata posta in copertina. La Biblioteca dei Girolamini intende rappresentare tutte le altre Biblioteche comunque sopravvissute con il loro patrimonio di libri antichi: biblioteche che accolgono anche i libri della letteratura del Rinascimento scampati all'inesorabilità del tempo e all'incuria dell'uomo, nonché alla guerra che nella seconda metà del Cinquecento fu loro mossa (unilateralmente) dalla Chiesa. Le Biblioteche antiche e moderne, oggi solidalmente in OPAC e METAOPAC, certificano la sconfitta del censore, che con orgogliosa tracotanza volle muovere guerra alla letteratura per raddrizzare quelle che considerava le sue deviazioni di sempre (per alcuni era semplicemente da estirpare tutta, in blocco). Malgrado le devastazioni, non solo materiali, prodotte, il progetto del censore naufragò nel troppo vasto mare dei libri, di quelli già editi e di quelli pubblicati senza sosta e ovunque. E soprattutto incontrò la resistenza del mondo del libro e della letteratura, gelosi entrambi delle proprie autonomie. Della sua perduta guerra il censore è stato considerato per troppo tempo protagonista esclusivo, senza che fosse mai sottoposto a verifica fattuale il reale impatto del suo progetto anche oltre la sua prima fase di elaborazione ed esecuzione, e senza che fosse mai data voce agli altri protagonisti di questa storia, spesso drammatica per loro: cioè, a tutte le figure variamente impegnate nei campi del libro tipografico (autori, editori, commercianti, librai, e così via: lettori compresi, soprattutto i lettori, anzi). Questo libro è dalla parte del libro letterario e del suo mondo: con ostinata pazienza ricerca le tracce (vistose: basta cercarle!) della sua resistenza al censore, e ne certifica la sostanziale sconfitta. Le tante (troppe) pagine di questo libro rendicontano minuziosamente il lavoro certosino che è stato speso per documentare che nulla del libro letterario del Rinascimento è andato perduto. Nulla.
Petrarca cortigiano. Francesco Petrarca e le corti da Avignone a Padova
Lorenzo Geri
Libro: Copertina morbida
editore: Bulzoni
anno edizione: 2022
pagine: 314
Volti e voci di e per Lucrezia
Libro: Copertina morbida
editore: Bulzoni
anno edizione: 2022
pagine: 282
Una «grandissima amistà». Poesia e musica nell'età del Petrarchismo
Franco Piperno
Libro: Copertina morbida
editore: Bulzoni
anno edizione: 2017
pagine: 320
Federico II Gonzaga e le arti
Libro: Copertina morbida
editore: Bulzoni
anno edizione: 2016
pagine: 300
I territori del petrarchismo. Frontiere e sconfinamenti
Libro: Copertina morbida
editore: Bulzoni
anno edizione: 2016
pagine: 305
Dei ed eroi nel palazzo giardino a Sabbioneta. Miti e allegorie per un principe umanista
Libro: Copertina morbida
editore: Bulzoni
anno edizione: 2016
pagine: 465
Il nuovo canzoniere. Esperimenti lirici secenteschi
Libro: Copertina morbida
editore: Bulzoni
anno edizione: 2016
pagine: 390
Fuori dai consueti argini cinquecenteschi, questo libro si confronta con una delle strutture più forti della nostra tradizione letteraria, il canzoniere. Al centro dello studio sono il Seicento e l'area culturale napoletana, una geografia e una storia che non suggeriscono panorami letterari tranquillizzanti: nel pieno dello sconquasso che attraversa l'Italia meridionale nel XVII secolo riesce difficile pensare a strutture poetiche solide e compatte. Quelli che ci si presentano sono piuttosto sistemi di inaudita complessità, tentativi un po' stremati di inseguire un'unità che tende di continuo a sottrarsi. È del resto storia antica, quella della frantumazione del monolite petrarchesco, la storia di un reale che, fra Tasso e Marino, si disgrega, e assieme si dilata all'inverosimile, si dispiega in partizioni sempre più sottili, quasi braccato in ogni suo minimo rivolo. E le elaborate architetture che sorreggono questo maniacale esame della realtà significano proprio la volontà di sfuggire al caos, di trovare un logos all'interno di un mondo di cui si sono smarrite le coordinate, e assieme di garantirsi, in quanto letterati, una qualche forma di sopravvivenza in un sistema chiuso e autoreferenziale. Possono essere i cieli di Fontanella o le stagioni di Casaburi Urries, l'impressione generale non cambia: l'universo, ammonisce il Battista, resta una "Macchina mal composta, a cui non porse / beltà la forma", e il sogno del classicismo pare definitivamente tramontato.