Bompiani: Studi Bompiani
L'oggettività scientifica e i suoi contesti
Evandro Agazzi
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2018
pagine: 768
Venuto meno, tra fine Ottocento e inizio Novecento, l'ideale della conoscenza scientifica vera, universale e certa, al sapere scientifico fu attribuita al massimo la caratteristica dell'oggettività, intesa come accordo intersoggettivo fra i cultori di una disciplina, che non implica una conoscenza del reale e quindi la pretesa che tale conoscenza sia vera. Questo volume analizza l'oggettività così intesa e mostra che l'accordo intersoggettivo si fonda sull'uso di operazioni standardizzate, ma aggiunge che queste operazioni sono anche le medesime che permettono di studiare una qualunque “cosa” da un certo “punto di vista” che ne ritaglia solo alcuni aspetti. Si riconosce così un riferimento della scienza al reale e la legittimità di assegnare alle sue teorie un valore di verità, autentico benché circoscritto ai loro specifici oggetti. Poiché le teorie spiegano i fatti osservabili postulando entità non osservabili, ne segue che, quando esse si possano considerare vere, si deve ammettere l'esistenza di tali oggetti inosservabili. Pertanto in quest'opera si difende una posizione di realismo scientifico. Copiosi riferimenti storici, accurate analisi semiotiche e logiche e una puntuale discussione di obiezioni sostengono la difesa di questa prospettiva, nella quale sono tenuti nella dovuta considerazione i “contesti” storici, sociali e culturali della ricerca scientifica, che giustificano anche le tematizzazioni di scienza e tecnologia di tipo etico.
Conversazioni sulla cultura russa
Jurij Mihajlovic Lotman
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2017
pagine: 448
"La cultura è memoria" ha ripetuto tante volte Jurij M. Lotman, uno dei più grandi studiosi del Novecento, fondatore della semiotica della cultura, ed "è sempre legata all'esperienza passata, sottintende per forza di cose una continuità etico-intellettuale e spirituale, insita nella vita dell'individuo, della società e dell'umanità. (...) Quando parliamo della nostra cultura contemporanea - pur non rendendocene conto - magari parliamo anche della via lunghissima che questa cultura ha percorso". Nate in Estonia come sceneggiatura di una serie televisiva trasmessa tra il 1986 e il 1991, le "Conversazioni sulla cultura russa" ci offrono il volto sorprendente e 'incarnato' dello studioso presentandoci, su un registro consapevolmente antiaccademico, un vivido spaccato della cultura russa dal XVIII al XX secolo. Rendono disponibile al curioso e all'amatore, ma anche al docente e allo studioso, un materiale vastissimo, veicolato con taglio totalmente inedito, che arricchisce sensibilmente il già immenso contributo di Lotman all'esplorazione del 'continente cultura russa'.
I nuovi realismi
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2017
pagine: 192
Il termine “nuovo realismo” può essere a pieno titolo considerato la parola chiave della filosofia continentale contemporanea. In un movimento che abbraccia pensatori provenienti da tutto il mondo, questa corrente di pensiero si oppone all'antropocentrismo che ha caratterizzato la filosofia occidentale da Kant in poi, sostenendo un ritorno alla realtà oggettiva: c'è un mondo che esiste “là fuori”, indipendente rispetto all'intelletto umano, che anzi resiste a quest'ultimo e ne smentisce ipotesi e aspettative. Questa raccolta di saggi include i contributi di diversi filosofi collegati al nuovo realismo nelle sue varie espressioni: Maurizio Ferraris, che ha reso il movimento celebre in Italia, Quentin Meillassoux, pensatore estremamente influente e principale ispiratore del realismo speculativo, Tristan Garcia, Markus Gabriel, Graham Harman, Peter Gratton e Lee Braver.
La formazione originaria. Paideia, humanitas, perfectio, dignitas hominis, Bildung
Giancarla Sola
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2016
pagine: 252
Quali sono le grandi categorie storiche su cui l'Occidente ha costruito il suo profilo umanistico? La paideia greco-classica, l'humanitas romano-latina, la perfectio cristiano-medioevale, la dignitas hominis umanistico-rinascimentale e la Bildung del Neoumanesimo tedesco fra Sette e Ottocento costituiscono le periodizzazioni che fanno da sfondo alla storia dell'Europa, ripensata a partire dai suoi umanesimi pedagogici. Il volume di Giancarla Sola muove dall'originarietà della formazione espressasi nelle articolate genealogie dell'origine, per approdare alla formazione originaria persistente nelle differenti morfologie della trasformazione. Si tratta, dunque, di un'indagine sui trapassi epocali della storia occidentale, ma contemporaneamente di un'analisi sul concetto di formazione posto fra Urbildung e Umbildung: vale a dire fra "originarietà" e "trasformazione", considerate sia nella storia dell'uomo sia per la vita di ogni essere umano. Entro questa dialettica filologica e filosofica insieme - dove ontogenesi e filogenesi giungono a toccarsi -, "La formazione originaria" diventa il punto d'equilibrio di una tensione che unisce il passato al presente, segnando in profondità il futuro dell'Europa e di ogni europeo.
Su Peirce. Interpretazioni, ricerche, prospettive
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2015
pagine: 320
Charles Sanders Peirce (1839-1914) è il massimo filosofo americano. Inventore di tre termini cruciali, pragmatismo, semiosi, abduzione. Peirce è al contempo il padre della semiotica e l'autore di una originale interpretazione del mondo. Gli scritti di questo volume nascono da seminari e convegni tenuti a Milano nel centenario della morte, sotto l'egida del Club Psòmega, dell'Università Statale e del Politecnico. È un volume che rappresenta tutte le correnti degli studi peirceani in Italia: dagli aspetti e problemi teorici e ontologici, alle relazioni e influenze di Peirce su filosofi e semiotici contemporanei, sino alle applicazioni e reinterpretazioni della sua riflessione alla realtà odierna. Il libro si apre con tre introduzioni alla discussione e considerazione complessiva di Peirce: tre visioni d'insieme su questioni centrali - una ricognizione sulla "semiosi progettuale" nel progresso della ricerca peirceana, di Massimo Bonfantini; la difesa della fondamentalità dell'icona, ovvero dell'"iconismo primario", da parte di Umberto Eco; e una "nuova antropologia pragmatica", che si ispira a Peirce, ma non solo di Rossella Fabbrichesi.
Paesaggi della memoria. Il trauma, lo spazio, la storia
Patrizia Violi
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2014
pagine: 360
Da Auschwitz in poi sempre più spesso oggi si incontrano, in ogni parte del mondo, luoghi di memoria molto particolari che derivano dalla trasformazione in forma museale di prigioni, campi di concentramento e sterminio, spazi dove si sono consumati orrori e violenze di massa. Cosa fare di questi luoghi che in modo così pregnante ci ricordano il male che lì si è consumato? Mantenerli identici, bloccando l'inevitabile scorrere del tempo o trasformarli, riadattandoli a nuove esigenze, più rivolte al futuro che alla conservazione del passato? Come tramandare la memoria di un passato traumatico senza stravolgerlo? Come ridare un senso vivo a ciò che ricorda la morte? Interrogativi complessi che investono questioni di ordine molto generale sul rapporto fra trauma, memoria, testimonianza. Analizzando con strumenti semiotici alcuni siti del trauma in varie regioni del mondo, dalla Cambogia all'America Latina, dalla Cina all'Italia, questo lavoro mostra come gli spazi che a prima vista ci appaiono come la traccia indicale del passato siano in realtà veri e propri mediatori e produttori di memoria e contribuiscano a costruire il passato che sembrano restituirci senza mediazioni. Osservatori privilegiati per leggere molto altro: rapporti di potere, logiche di controllo sociale, strategie identitarie, ma anche tensioni e contrasti fra memorie individuali e forme collettive di commemorazione, mettendo in discussione ogni nozione ontologica e universalizzante del trauma...
L'immagine infranta. Linguaggio e modo da Vico a Pollock
Vincenzo Vitiello
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2014
pagine: 240
"L'immagine infranta" descrive la parabola del moderno attraverso una fitta trama di rapporti tra romanzieri e poeti (da Cervantes a Celan), filosofi (da Vico a Benjamin), pittori e scultori (da Manet a Fontana, a Pollock). Il filo conduttore è la crisi del linguaggio figurale: il mondo non offre più un'immagine stabile di sé, né il "pensiero" sembra capace di creare nuove immagini per dare ordine al mondo. La profondità di questa crisi, che ha raggiunto la stessa origine dell'esistenza umana, quell'"iconologia della mente" che ha segnato il passaggio da natura a storia, è testimoniata dalle decisioni estreme di due tra gli artisti più significativi del nostro tempo, Pollock e Celan, che non esitarono a "ripetere", per stanchezza, e disperazione, il gesto dell'Empedocle holderliniano - già compiuto, in altra forma, da Nietzsche. Tramonto o nuova alba? "L'immagine infranta" termina con questa domanda, che è anche una speranza: e se la crisi del linguaggio immaginale fosse il prezzo necessario per aprirsi alla possibilità di un linguaggio più umile, ma insieme più largo e profondo? Il linguaggio del corpo e della natura, il linguaggio che non "immagina", che non "fa-segno", ma è la cosa stessa: l'"essere-accanto" di uomini e cose, tra "pietre ed erbe".
In principio era il segno. Momenti di storia della semiotica nell'antichità classica
Giovanni Manetti
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2013
pagine: 340
Il libro ripercorre le varie tappe del pensiero semiotico come si è manifestato nell'antichità classica, focalizzando l'attenzione sia sulle pratiche indiziarie, sia sulle teorie del segno e del linguaggio: si va, così, dai segni della divinazione greca al linguaggio delle Sibille, dagli indizi e prove della storiografia ai sintomi descritti nella medicina greca, per arrivare alle teorie dei filosofi. Queste ultime si susseguono in un ordine cronologico tale da coprire in maniera organica il percorso semiotico della cultura classica: una sorta, quindi, di comprensiva storia della semiotica dell'antichità. Si inizia con la teoria linguistica del Cratilo di Platone, si prosegue con Aristotele e gli stoici, si arriva al "De signis" di Filodemo, che illustra il dibattito tra epicurei e stoici sull'inferenza semiotica, e in cui compare per la prima volta l'espressione "semeiosis" (semiosi), poi adottata da Charles Sanders Peirce proprio in seguito alla lettura di quel testo nel 1879-80. Si affronta quindi il tema del confronto tra il linguaggio degli animali e quello degli uomini, che ha attraversato la riflessione filosofico-linguistica dell'antichità e si è posto alla radice di una lunga tradizione che conduce, attraverso il Medioevo, fino a Cartesio, ai dibattiti settecenteschi e alle indagini attuali sulla mente degli animali. Il volume si conclude infine su alcune tematiche semiotiche generali, che legano il mondo antico a quello contemporaneo...
Ego sum
Jean-Luc Nancy
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2008
pagine: 180
Questo volume raccoglie una serie di studi in cui Nancy prende di mira il problema dello statuto del soggetto nella filosofia di Cartesio e in particolare il chi del soggetto enunciatore del discoroso. Nel teatro filosofico cartesiano, il personaggio principale è colui che afferma, pronunciandolo, il "cogito ergo sum". Nancy ripete a suo modo la questione del cogito e mette in luce tutti i meccanismi della scena filosofica costruita da Cartesio. Emerge così la funzione del cogito come simulacro della costruzione dell'identità del soggetto che compare sulla scena in quanto "maschera", "fabula", "corpo" e "uomo".
La Bildung ebraico-tedesca del Novecento
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2006
pagine: 491
La voce degli ebrei-tedeschi trova ora spazio adeguato anche nell'ambito delle scienze della formazione dell'uomo e invita a una rivalutazione dell'umano, letta attraverso una categoria propria della tradizione umanistica (la "Bildung"), di fronte al nichilismo della modernità. Il volume propone i più importanti interventi articolati nel Novecento degli ebrei di lingua tedesca a proposito del concetto di formazione dell'uomo. Si tratta di un'opera fondamentale, con testi di Th. W. Adorno, H. Arendt, W. Benjamin, M. Buber, E. Cassirer, M. Horkheimer, S. Kracauer, K. Lowith, G.L. Mosse, M. Scheler, G. Simmel, E. Stein.
L'occhio del Novecento. Cinema, esperienza, modernità
Francesco Casetti
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2005
pagine: 336
Il cinema è stato l'arte che meglio ha saputo incarnare la grande svolta che il Novecento ha rappresentato nella Storia dell'uomo, non solo per la modernità tecnologica dei suoi mezzi, ma anche, e in senso più profondo, perché ha saputo dar voce e influenzare una nuova società con diverse esigenze estetiche. Alternando la rilettura di una quindicina di capolavori (da "Quarto Potere" a "Blow Up", da Griffith a Ejsenstejn) a squarci di teoria degli anni venti e trenta (Benjamin, Kracauer, Delluc, Epstein), e a un'analisi di alcuni procedimenti tecnici tipici del linguaggio cinematografico, Francesco Casetti guida il lettore alla riscoperta del cinema e della modernità, chiarendo perché il cinema vada considerato l'autentico "occhio del Novecento".
Fenomenologia della percezione
Maurice Merleau-Ponty
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2003
pagine: 592
In questo libro la fenomenologia di Husserl si congeda da ogni equivoco idealistico e diventa sapere del concreto mondo della vita, un sapere tutto centrato attorno a quell'enigma che è il nostro capo. La percezione investe nella sua globalità il soggetto corpo, intreccia l'interno e l'esterno in un'ambivalenza irrisolvibile che non permette più nessuna frontiera rigida e annulla ogni dualismo di sapore cartesiano. Quando il libro uscì attrasse soprattutto per le affinità con i motivi dell'esistenzialismo. Quando fu tradotto negli anni Sessanta Enzo Paci ne fece il manifesto della fenomenologia concreta. Oggi esso è un crocevia inevitabile sia per i filosofi dell'esperienza sia per gli scienziati della percezione.