Astrolabio Ubaldini: Psiche e coscienza
Stati primitivi della mente. Una ricerca psicoanalitica
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2013
pagine: 256
La nozione di 'stati primitivi della mente' è figlia delle prime formulazioni freudiane sull'inconscio e delle successive ricerche psicoanalitiche sullo sviluppo mentale infantile (da Klein a Winnicott, da Fairbairn a Bion). Ogni psicoanalista si è trovato di fronte ad aspetti dei pazienti quasi impossibili da sfiorare, o che, a volte, addirittura peggiorano con gli approcci psicoanalitici più tradizionali. L'efficacia psicoanalitica si basa infatti sulla capacità di simbolizzare, verbalizzare, avere affetti e pensieri, relazionarsi con altre persone, vivere le proprie esperienze, ma soprattutto dare significato a tali esperienze: non tutti ne sono capaci e, in realtà, esistono nella mente di ognuno dimensioni che non possiedono affatto queste capacità. Si tratta di dimensioni che hanno a che fare con aspetti del Sé non nati, appena nati, non incorporati e non mentalizzati. Nel testo si giunge così a trattare temi cruciali come le origini del significato, la nascita delle emozioni e dell'esistenza stessa. Gli studi raccolti in questo volume si inseriscono in una direzione di ricerca della psicoanalisi contemporanea radicalmente nuova, centrata attorno all'idea che una vita mentale esista ancor prima della nascita dell'individuo e che vada compresa a fondo la disponibilità naturale del neonato a conferire significato alla propria esperienza, in particolare a quella condivisa con la figura di accudimento
Lasciare il passato nel passato. Tecniche di auto-aiuto nell'EMDR
Francine Shapiro
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2013
pagine: 296
Il tempo non guarisce tutte le ferite. Anzi, se l'evento traumatico non viene adeguatamente rielaborato, il trascorrere del tempo ne 'congela' il ricordo nel cervello, generando reazioni automatiche di sofferenza e disagio. Lo sa bene chi, anche dopo molti anni, continua a provare la stessa rabbia, lo stesso identico dolore o rancore, come se il tempo non fosse mai passato. Secondo il modello EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) le esperienze traumatiche possono arrivare a sopraffare il sistema di elaborazione adattiva dell'informazione, non consentendogli di fare i collegamenti interni necessari per giungere a una risoluzione interna delle esperienze stesse. L'EMDR tiene dunque conto di tutti gli aspetti di un'esperienza stressante o traumatica, cognitivi, emotivi, comportamentali e neurofisiologici, utilizzando i movimenti oculari o altre forme di stimolazione bilaterale allo scopo di ristabilire l'equilibrio eccitatorio/inibitorio, migliorando così la comunicazione tra gli emisferi cerebrali. La patologia viene in questo approccio considerata come informazione immagazzinata in modo non funzionale, mentre la salute mentale è definita come un equilibrio tra ricordi positivi, da un lato, ed esperienze negative correttamente rielaborate, dall'altro. Prefazione di Isabel Fernandez.
Il modello Tavistock. Scritti sullo sviluppo del bambino e sul training psicoanalitico
Martha Harris, Esther Bick
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2013
pagine: 349
Quando nel 1960 Esther Bick lasciò la direzione del corso di Psicoterapia infantile da lei fondato presso la Tavistock Clinic, toccò alla sua allieva Martha Harris decidere se prenderne il posto o lasciare che il giovane corso si dissolvesse. Seppure riluttante a ogni ruolo dirigenziale, la Harris era convinta che il lavoro con i bambini fosse fondamentale per la società e per la vitalità della psicoanalisi. Si assicurò dunque che Esther Bick continuasse a fornire il suo sostegno con l'insegnamento esterno ai candidati in Psicoterapia Infantile e iniziò la sua opera di diffusione e di innovazione del modello Tavistock. Nel sottolineare il carisma personale di Martha Harris e la sua fiducia nell'importanza di lavorare in un'atmosfera di collaborazione e impegno, non sempre si è riconosciuto con oggettività il carattere pionieristico e rivoluzionario delle modifiche e innovazioni strutturali da lei apportate al modello Tavistock: l'introduzione del gruppo di 'discussione del lavoro', l'approfondimento della base psicoanalitica su cui si fondano l'osservazione del bambino e i seminari, la diffusione della conoscenza e delle tecniche della psicoanalisi nel contesto più ampio della società, furono tutti movimenti personali derivanti dalla sua esperienza nella vita e nell'insegnamento, in stretta collaborazione con il marito Roland Harris.
Memorie traumatiche e mentalizzazione. Teoria, ricerca e clinica
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2013
pagine: 358
Il volume, che si giova dei contributi di svariati studiosi, è diviso in tre parti. Nella prima (Teoria) si analizza la relazione tra esperienze traumatiche e sviluppo dei sistemi cognitivi, affettivi, rappresentazionali e relazionali del Sé, e vengono sottolineati gli effetti negativi del trauma sui principali parametri della salute psichica, nonché sullo sviluppo dei centri neuronali implicati nella regolazione affettiva. Nella seconda parte (Ricerca) vengono presentati studi originali, di natura teorica ed empirica, sulla complessa relazione che intercorre tra qualità delle esperienze di attaccamento e sviluppi traumatici. Nella terza parte, infine (Clinica), emerge la linea portante del volume: la rottura, nell'individuo, della rappresentazione di sé e del proprio rapporto col mondo, tipica del trauma, viene messa in rapporto con un deficit nelle capacità di mentalizzare i vissuti emotivi. In ragione di tale deficit, gli autori sostengono la necessità che il trattamento delle sindromi post-traumatiche sia orientato a incrementare la mentalizzazione, sviluppare le capacità di identificazione ed esplorazione delle emozioni, lavorare sugli stati mentali attuali e sviluppare la capacità di abitare il proprio corpo. Prefazione di Philip M. Bromberg.
Introduzione alla clinica lacaniana
Jacques-Alain Miller
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2012
pagine: 370
Jacques-Alain Miller rappresenta un punto di riferimento per chiunque intenda accostarsi allo studio e alla comprensione del pensiero di Jacques Lacan, e fu designato da Lacan stesso come l'esecutore testamentario delle sue opere, pubblicate e tradotte in tutto il mondo. Quella di Miller è un'opera metodica e sistematica, capace di rendere più accessibile l'insegnamento del maestro francese e di sciogliere la complessità delle sue contorsioni, senza peraltro inciampare in sterili semplificazioni. In questo volume si coglie lo sforzo di comprensione che Miller compie per giungere a trasmettere a noi che leggiamo i punti di difficoltà, le impasse di fronte alle quali Lacan stesso si è trovato nell'estrarre dalla clinica una nuova logica, appoggiandosi ora alla scrittura cinese, ora alla matematica, ora alla topologia, al fine di cogliere al di là del linguaggio, o quanto meno circoscrivere, quel punto insondabile, oscuro che abita l'essere parlante e che l'interpretazione classica non può raggiungere.
Identità, trauma e ideologia. La crisi d'identità della psicoanalisi moderna
Werner Bohleber
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2012
pagine: 250
"Questo volume riesce a contestualizzare la psicoanalisi contemporanea meglio di ogni altra monografia. Radicato in una straordinaria padronanza dell'intero spettro delle molteplici idee psicoanalitiche e del pensiero filosofico e sociologico moderno, esso permette al lettore di afferrare rapidamente i movimenti tettonici avvenuti nelle teorizzazioni psicoanalitiche durante l'ultimo quarto di secolo." (aalla prefazione di Peter Fonagy)
La diagnosi psicoanalitca
Nancy McWilliams
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2012
pagine: 476
Il processo diagnostico ha una rilevanza centrale per l'organizzazione delle informazioni relative al paziente, e la capacità dell'operatore di formulare una diagnosi psicoanalitica si può rivelare un elemento fondamentale per la presa in carico e la cura dei pazienti. Secondo la peculiare visione della diagnosi che la stessa McWilliams ha contribuito a sviluppare e promuovere con la prima edizione della "Diagnosi psicoanalitica", e già sostenuta dalle riflessioni teoriche di molti analisti, la diagnosi psicoanalitica oggi si concentra principalmente su due macrodimensioni del funzionamento individuale: la struttura della personalità, ovvero dove si colloca il paziente lungo il continuum che va dalle forme di funzionamento più sane a quelle più disturbate, e i tipi di personalità, cioè le modalità caratteristiche con cui il paziente organizza il proprio funzionamento mentale e interagisce col mondo. Dopo la prima edizione, del 1994, di questo testo, l'autrice ha scritto numerosi articoli, ha contribuito significativamente alla realizzazione del PDM. Manuale Diagnostico Psicodinamico e ha pubblicato altre monografie di grande rilievo scientifico. Tutti questi lavori sono confluiti nella "Diagnosi psicoanalitica", che rimane un caposaldo, innanzitutto per il contributo che fornisce alla comprensione dei tipi e della struttura di personalità, ma anche per la completezza dei contenuti, per la chiarezza nell'esposizione dei concetti, per l'analisi critica dei riferimenti teorici utilizzati.
Preistorie di famiglia
Alain de Mijolla
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2012
pagine: 180
È affascinante individuare nella psiche la ripetizione di tratti caratteriali e schemi provenienti dalle generazioni precedenti, vettori di una tradizione familiare ereditata dal passato. Opponendosi alla corrente che vorrebbe collegare quasi magicamente tali corrispondenze, la psicoanalista francese de Mijolla si fa sostenitore di una linea di ricerca secondo cui queste possono essere analizzate e diventare strumenti di una clinica rigorosa dove teoria e pratica procedono di pari passo.
La depersonalizzazione. Una nuova prospettiva
Mauricio Sierra
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2011
pagine: 244
La sindrome oggi classificata come 'disturbo di depersonalizzazione' fu descritta per la prima volta all'inizio del diciannovesimo secolo, circa cinquanta anni prima che le venisse dato un nome. I primi resoconti dei pazienti registrati nella letteratura medica ruotano attorno a un senso di estraneità da se stessi e distacco dal corpo e dalle emozioni, e di conseguenza dal mondo esterno ("è Come se ogni parte del mio sé fosse separata da me", "è come se ci fosse un muro tra me e il mondo esterno", "è come se stessi vivendo in un sogno continuo"). Classificata oggi tra i disturbi dissociativi, la depersonalizzazione è un fenomeno di grande interesse clinico per le sue peculiari manifestazioni fenomenologiche, psicologiche e psicopatologiche, e ancora per molti versi enigmatico. Si caratterizza principalmente per un'alterazione della consapevolezza dei processi mentali e corporei: un intenso ottundimento emotivo e l'inquietante sensazione di osservare i propri pensieri e le proprie azioni dall'esterno. Fenomeni che vengono di frequente riscontrati in diverse sindromi psichiatriche e dunque non caratterizzano esclusivamente i disturbi dissociativi, presentandosi spesso anche all'interno di altri quadri clinici connessi ai disturbi d'ansia, dell'umore, somatoformi, alimentari, e così via. Prefazione all'edizione italiana di Vincenzo Caretti e Adriano Schimmenti.
La saggezza del corpo
Moshe Feldenkrais
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2011
pagine: 202
Moshe Feldenkrais è stato uno dei ricercatori più originali nel campo della 'somatica'. Gli scritti pubblicati in questo volume, comparsi originariamente tra il 1964 e il 1998, hanno rilevanza scientifica nei campi più vari, dalla fisioterapia all'educazione, dalla riabilitazione al teatro, dallo sviluppo infantile alla prestazione atletica. In essi Feldenkrais sostiene che il cervello, anche quando è danneggiato, possiede la capacità di cambiare rapidamente, imparare nuove abilità e recuperare funzioni apparentemente perdute. L'intuizione di Feldenkrais secondo cui nel corso della vita il cervello è in grado di modificare la propria organizzazione e le proprie risposte attraverso l'esperienza e l'apprendimento (ossia la neuro-plasticità) è stata oggi convalidata dalle neuroscienze; e il suo ottimismo si basa sulla prova indiscutibile che normalmente utilizziamo solo una piccolissima percentuale dei neuroni a disposizione. Il lavoro clinico si fonda sull'idea che c'è una relazione inscindibile tra lo sviluppo sociopsicologico e quello motorio: da bambini, i modelli o i comportamenti psicoemotivi non vengono solo imparati simultaneamente a un crescente repertorio di movimenti, ma si concretizzano attraverso la muscolatura, come un tutto integrato. Sul piano dell'applicazione pratica, Feldenkrais elaborò due diverse modalità: una individuale col paziente e una in gruppo; esse facilitano schemi di movimento e postura più salutari ed efficienti...
La pelle in psicoanalisi
Jorge Ulnik
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2011
pagine: 238
È attraverso la pelle, dalla nascita e per tutto il corso dell'esistenza, che prende corpo l'identità dell'individuo: essa si adatta all'ambiente, comunica benessere oppure disagio, riceve gli stimoli esterni e incarna quelli interni. Tramite la pelle viene vissuta l'esperienza del contatto e del distacco, si strutturano le nozioni di spazio e tempo e si realizza una fitta rete di comunicazioni preverbali. 'Pelle e psiche' è dunque un binomio indissolubile, e quando la pelle si ammala chiama in causa una complessità di fattori: biologici, genetici, psicologici, familiari, relazionali. L'autore approfondisce in modo nuovo e fecondo lo stretto rapporto che può nascere tra psicoanalista e dermatologo, dove l'uno può colmare con l'ascolto ciò che si nasconde allo sguardo dell'altro: spesso una scissione profonda tra psiche e soma, in seguito alla quale i vissuti di angoscia e sofferenza vengono cancellati dalla coscienza e scaricati sul corpo. Prefazione di Mariella Fassino e Dennis Linder.
Cervello, attaccamento, personalità. Lo sviluppo neuroaffettivo
Susan Hart
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2011
pagine: 332
Sigmund Freud sperava che un giorno la psicoanalisi si sarebbe fusa con la neurofisiologia. E come lui Bowlby, pur non avendo la possibilità di integrare le sue teorie con studi sperimentali sul cervello, era perfettamente consapevole che una comprensione approfondita dello sviluppo sarebbe giunta unicamente grazie all'integrazione tra psicologia e neuroscienze. Queste ultime, da allora, hanno compiuto grandi progressi, contribuendo notevolmente alla conoscenza della natura delle emozioni e della personalità, nonostante le tecniche odierne di neuroimaging non siano ancora abbastanza accurate per dare certezze e spiegazioni. Sulla scorta degli studi di Damasio e LeDoux, e basandosi essenzialmente su lavoro mastodontico di Schore, l'autrice propone una teoria integrata, definita 'psicologia dello sviluppo neuroaffettivo', esplorando tre livelli: neurobiologico, intrapsichico e interpersonale. Il tema di fondo è l'importanza dell'attaccamento per la formazione del Sé. Il volume riunisce quindi alcune ipotesi sulla relazione tra funzioni cerebrali, comportamento e personalità, esplorando la maturazione del cervello in stretta interazione con l'ambiente sociale e fisico. Si concentra sulle strutture essenziali per stabilire relazioni e per i funzionamento emotivo, cercando di spiegare in modo chiaro e comprensibile come possa il sistema nervoso umano sviluppare capacità complesse come l'empatia, la mentalizzazione e la riflessione.

