Armando Editore: Narrare

Credi sempre nei tuoi sogni e non smettere mai di sperare … … anche quando tutto sembra finito, in realtà non è mai la fine … It's not the end …

Stella svolge un lavoro pesante che però non le toglie la voglia di sognare, neppure per un istante. La vita le sta preparando una sorpresa, il destino le ha regalato un dono davvero speciale…

Un flusso di coscienza che abbraccia svariati argomenti, un'esperienza letteraria immersiva in cui l'autore conduce il lettore, senza interruzioni, lungo aneddoti, ricordi, riflessioni ed esperienze costellate di personaggi e dense di emozioni.

Il libro è un tributo alle radici della città natale dell'autore e all'istituzione educativa che ha plasmato il suo percorso. Diviso in tre parti, affronta il tema dell'essere "lasciato indietro", dall'esperienza personale dell'autore alle cause individuali e sociali di questo fenomeno, fino alla resilienza come strumento per superarlo. Fornisce consigli pratici e esempi per affrontare le difficoltà e si conclude con un messaggio di speranza e incoraggiamento per chi si sente escluso o abbandonato.

L'improvvisa scomparsa di Vania sgretola di colpo le certezze di una vita: la possibilità del definitivamente assente getta Marco nello sconforto. È il tempo della ricerca, dell'attesa, del viaggio a ritroso nel passato. A Berlino incontra Giorgia, e insieme tornano sulle rive del lago che fece da sfondo alla loro memorabile estate. Risignificare l'esistenza alla luce dello sguardo retrospettivo ha funzione catartica, trasforma il protagonista e con lui anche il lettore, suo testimone. L'autore ci prospetta, talvolta, un mondo sospeso, caratterizzato da atmosfere rarefatte che chiedono disponibilità a farsi rapire. Quanto a noi, una volta usciti dal momento dell'identificazione, saremo chiamati al confronto e a ripercorrere il romanzo della nostra storia personale. Giorgia ritorna alla sua vita, il mistero di Vania non si scioglie, e l'offuscato orizzonte del futuro non offre certezze. Un romanzo sull'amore, sulla perdita e sulla ricerca del significato esistenziale dell'esserci.

Alla ricerca delle cause della crisi climatica, un gruppo di zoologi visita siti archeologici, parchi nazionali, zoo, e persino un monastero zen, fino a scoprire nel bel mezzo dell'Amazzonia un mostruoso allevamento industriale. Un'esperienza che li segnerà profondamente, ispirandone le idee sull'amore per gli animali e tra gli uomini.

Il terzo episodio della trilogia vede, dopo due anni di indagini e l'arresto di Antonio Gaglione, capo camorrista indiscusso dell'omonima famiglia, il processo in Corte d'assise. Ma nel territorio la Camorra continua a comandare, guidata dal Gaglione con i suoi pizzini, ora "tecnologici". Anche la giustizia avrà tanti problemi. Amy e Caterina, femmine del sud, continuano la loro battaglia. Nel finale Amy, dopo la metaforica caduta, si rialza.

Il testo esplora il legame tra la voce materna e il nostro sviluppo umano, partendo dall'idea che, al nostro arrivo nel mondo, diamo un volto alla voce. L'autrice collega le moderne scoperte delle neuroscienze alla pratica del canto, culminando nella Psicobiorisonanza. Questo approccio unisce le frequenze interiori ed esteriori per una guarigione completa, rivolta a coloro che cercano equilibrio interiore attraverso la voce. La potenza della voce materna ci guida in un viaggio per scoprire la nostra identità.

L'autore, nel raccontare il suo doloroso vissuto, riesce a trasformarlo in un messaggio di vita rivolto ai giovani consoci del suo amato Circolo Canottieri Aniene, esortandoli a vivere la vita con coraggio, pazienza e speranza, imparando anche a saper invecchiare. Dopo anni emozionanti e una tragedia familiare conclusasi positivamente, Tana recupera il tempo passato nel dolore senza "sprechi", ma godendosi appieno quanto può ancora avidamente assaporare dalla sua esistenza. La "leggerezza" del Circolo e delle sue attività, così come il sodalizio profondo con i consoci, diventano temi fondamentali per continuare a sognare senza mai perdere la speranza.

Dopo l'ennesima sconfitta, anna sta fingendo di dormire mentre suo padre sta spiegando con apparente calma perché ha nuovamente perso. Anna ha diciassette anni, suo padre cinquanta più di lei. Stanno percorrendo la Statale della Futa che collega Bologna a Firenze in direzione Firenze. Alla stessa ora, sulla stessa strada, Giovanardi, camionista di quarantaquattro anni, sta guidando nella direzione opposta. È appena stato licenziato. È stato licenziato perché ha cominciato a bere. Ha cominciato a bere quando ha scoperto che sua moglie lo tradiva da 10 anni. La motrice, senza rimorchio, è agile e scattante.

Quali sono le forze che determinano il nostro destino? Chi stabilisce in che famiglia nasciamo, in quale luogo, in quale stato, in quale epoca? Queste le domande che riecheggiano, fin dalla tenera età, nella mente della nostra "selvaggia" protagonista Leandra, bambina esuberante, vivace, curiosa e intelligente, catapultata in un mondo che le va stretto, a cui decide di ribellarsi assecondando la sua indole indomita. Il suo senso di giustizia è più forte delle regole, delle imposizioni e dei compromessi; il suo approccio alla vita la costringe a vivere situazioni anche dolorose, ma da "selvaggia" qual è, niente può abbatterla: ogni difficoltà diventa una prova di coraggio, la rende più forte e determinata, grazie alla forza della fede e dell'amore. Un libro avvincente, che cattura il lettore dalla prima pagina e lo proietta in un mondo ricco di avventure, divertenti e, al contempo, fonti di riflessione più profonda…

«Ho voluto trattare alcune esperienze della mia lunga "vacanza" qui sulla terra, seguendo il treno della vita ,che mi correva accanto e cercava di non farsi raggiungere, accavallando problemi su problemi, che era difficile individuare e superare. Seguendolo però da vicino, ho imparato a superare gli ostacoli che si ponevano sulle mie rotaie, che facevano rallentare più volte il mio treno. Ho cercato di immaginare un nuovo "domani" senza più guerre, violenze e genocidi, né lotte alimentari in tutta Europa, ma mi rendo conto che sto accarezzando una utopia, nella quale solo un grande illuso può continuare a credere».