Argo: Biblioteca barocca
Per desiderio di vedere... Viaggi e narrazioni di viaggio tra Cinque e Seicento
Daria Perocco
Libro: Libro in brossura
editore: Argo
anno edizione: 2020
pagine: 368
In una variegata raccolta di saggi viene affrontato il tema della relazione di viaggio nei due secoli successivi a quello delle grandi scoperte geografiche. I testi esaminati, scritti con varie finalità, che emergono anche quando non sono diretti a un destinatario preciso, sono frutto del lavoro di autori che appartengono alle tre grandi categorie di viaggiatori del tempo: diplomatici, commercianti e missionari. Nella loro scrittura, tuttavia, e nella narrazione della loro attività odeporica, sugli obiettivi specialistici prevale sempre il piacere della conoscenza del nuovo, la scoperta dell'ignoto e il paragone con ciò che è conosciuto.
Delli travagliuse ammure de Ciullo et de Perna
Giulio Cesare Cortese
Libro: Libro in brossura
editore: Argo
anno edizione: 2019
pagine: 264
L'operetta di Giulio Cesare Cortese narra in una lingua sapida e sonora le avventure tragicomiche di Ciullo, giovanotto napoletano con qualche quarto di nobiltà, e della sua adorata Perna (ovvero Perla). Tra tempeste, pirati e briganti, i due innamorati affrontano tremende per quanto prevedibili vicissitudini, sino al sospirato lieto fine. Il testo ripropone palesemente i tipici snodi narrativi del romanzo ellenistico, amatissimo in Italia dal pubblico degli inizi del XVII secolo, travestendo in modo originale motivi e situazioni con gli abiti del genere burlesco. L'autore passa infatti al setaccio il patrimonio classico greco e latino e la produzione aulica dei secoli precedenti e ne riutilizza personaggi, scene, tematiche con un processo di abbassamento a fini comici. Il risultato è un romanzetto giocoso che, anticipando di un paio di lustri l'inizio della grande stagione del romanzo secentesco in Italia, riscosse grande successo per oltre mezzo secolo, e ancor oggi propone al lettore un testo raffinato e intrigante.
L'ordine e il pericolo. Conflitti, idee, dissacrazioni nella cultura letteraria tra Cinque e Settecento
Alberto Beniscelli
Libro: Libro in brossura
editore: Argo
anno edizione: 2017
pagine: 288
Gli studi che compongono il volume attraversano la letteratura tra la fine del Cinquecento e l'ultima metà del Settecento, mantenendo quale privilegiato campo d'osservazione la cultura secentesca, con le conflittuali asperità che la confermano terreno di incubazione e crescita delle idee verso il relativismo dell'età moderna. Dedicati al topos della città assediata e alla figura del predicatore in armi, i primi due capitoli sono di impronta «battaglista». La coppia intermedia si occupa di geografie "irregolari" in relazione alle tensioni ideologico-politiche e alle corrispondenti scelte letterarie, come quelle ricostruibili all'interno della storia culturale delle repubbliche di Venezia e Genova. I testi conclusivi sono incentrati sulla riscrittura dei passi della Genesi riguardanti l'Eden primigenio e sullo schermo solo in apparenza innocuo della tradizione pastorale. In questo quadro prendono rilievo varie congiunzioni. Alla base di una fìtta ramificazione si pone la lezione di Tasso, con i frequenti riusi del modello-Liberata, del naturalismo aminteo e delle cosmologie del Mondo creato, a loro volta suscettibili di nuove manipolazioni. I dettami di una historia belli sacri verissima sono anche assunti dagli esprits ribelli e contaminati con gli apporti liberamente assunti dalla storiografìa tacitista, con la resistenza, in sottotraccia laica e antagonista, delle analisi di Machiavelli. La spregiudicata elaborazione delle fonti testamentarie diventa un tema di rilievo: non si sottraggono al rischioso compito gli stessi libertini, che nel corso della loro ricerca sugli spazi autonomi e trasgressivi dell'eros accostano all'utilizzo in chiave arguta e paradossale dei repertori mitologici e mitografici le tecniche di prelievo dal tessuto narrativo e simbolico della Sacra Scrittura. Del tutto conseguente appare dunque lo spicco assunto nei dibattiti e nelle fantasie sei-settecentesche dal racconto-archetipo della cacciata dei progenitori dal Paradiso terrestre. All'indagine sulle epistemi della Natura-di cui è portatore il "lucrezianesimo" di molti esiti pastorali - si affianca quella sulla storia del genere umano, e con essa l'estrema, favolistica rappresentazione dei modi, tempi e ragioni dell'origine.
Agrippina la maggiore
Bartolomeo Tortoletti
Libro: Libro in brossura
editore: Argo
anno edizione: 2017
pagine: 272
Ancorché ritagliata sul versante profano dell’inventio autoriale - a differenza delle due precedenti tragedie, Il giuramento overo il Battista (1612) e Gionata (1624), e del poema, anch'esso corredato di un'integrazione teorica, Iuditha vindex et vindicata (1628), trasposto, in seguito, col titolo di Giuditta vittoriosa (1648) – l’Agrippina di Bartolomeo Tortoletti costituisce un esempio eloquente della brillante versatilità culturale del suo autore. Pubblicata «in latino sermone» nel 1639 e ristampata, «in hetrusco metro», nel 1645, l'opera rivisita un soggetto di forte interesse ideologico nell'orizzonte europeo del 'tachismo' cinque-seicentesco, e tematizza, per via rappresentativa ed 'icastica', alcune tra le più accese questioni relative all'arte, insieme politica e morale, del governo e della prudenza quale virtù opportunamente pratica. Attualizzando l'antico alla luce delle implicazioni e delle finalità offerte alla poesia coturnata dal più recente dibattito promosso in fatto di estetica e di retorica, e rielaborando, in particolare, la lezione di Torquato Tasso e l'esempio drammaturgico di Pomponio Torelli, l’Agrippina tenta un'audace risposta al diuturno problema sollevato dal rapporto tra verità e finzione, con soluzioni che sembrano anticipare il ruolo assunto dalla 'fantasia' nelle successive riflessioni di Vincenzo Gravina e di Giambattista Vico.
Il Giuseppe
Ferrante Pallavicino
Libro: Copertina morbida
editore: Argo
anno edizione: 2015
pagine: 319
"Il Giuseppe" fa parte di un polittico di quattro romanzi d'argomento biblico (insieme con la "Susanna", "Il Sansone" e "La Bersabee") che Ferrante Pallavicino scrisse tra il 1636 e il 1639 da "historiógrafo sacro". Si tratta, però, di un filone di narrativa devota che, lungi dall'avere un intento edificatorio, adottava la materia biblica come palinsesto per ragionare attorno a tematiche d'indole etica o politica. "I soggetti sacri s'abbracciano per trarne occasione di discorrere e osservar insegnamenti o morali o politici, non per descriverli", sosteneva l'autore nella "Susanna", riservandosi esplicitamente il diritto di far scorrere in una dimensione autonoma rispetto alla pura narrazione sacra riflessioni di altra natura. Una visione che consente di assumere i punti chiave della vicenda del Giuseppe per illustrare alcune delle nozioni più importanti in ambito di filosofia del diritto d'epoca premoderna: pertanto, ragionare attorno alla capacità di governo del figlio di Giacobbe significa anche esprimere un giudizio impietoso sul decadimento della dimensione politica.
Il sogno di Chirone. Letteratura e potere nel primo Seicento
Simona Morando
Libro: Copertina morbida
editore: Argo
anno edizione: 2013
pagine: 208
Il rapporto tra Achille e il centauro Chirone, messo in luce dalle fonti classiche e da una ricca iconografia antica e moderna, fonda un modello di interpretazione del dialogo tra il principe e il mondo delle lettere e delle scienze. Nel primo Seicento, ben dopo l'importante investitura della figura di Chirone nel "Principe" di Machiavelli, e dopo la perdita di autorevolezza dell'intellettuale presso le corti, il sapiente centauro, ritratto anche da Rubens, riprende parola in alcuni testi chiave, che ripensano il ruolo del poeta nei confronti del potere. Nella "Centaura" di Giovan Battista Andreini e nella dedica dell'"Adone" di Giovan Battista Marino l'emblema del maestro di Achille si presta a drammatizzare il ruolo del letterato, che prova a medicare i feriti rapporti tra una madre e un figlio, Maria de' Medici e Luigi XIII, e serve per definire biforme e quindi meravigliosamente mostruosa l'opera letteraria. Ma, in un perfetto gioco di dissimulazione, esso è utile anche per prendere le distanze dall'altro modello educativo di Achille, il virtuoso Fenice, il perfetto cortigiano, nella lettura di Castiglione. Al giovane Ferdinando II de' Medici anche Gabriello Chiabrera, contemporaneamente, rivolge autorevoli insegnamenti fingendosi Chirone. Ma la cifra del distacco e della solitudine del poeta, nella polvere della storia e delle corti, si fa ormai tangibile. Restano al letterato, che torna come il vecchio centauro nel suo antro boschivo, la severa disciplina delle lettere.
In terra di letteratura. Poesia e poetica di Giovan Battista Marino
Marco Corradini
Libro: Copertina morbida
editore: Argo
anno edizione: 2012
pagine: 336
Il decimo volume della Biblioteca Barocca si caratterizza per il tentativo di "socchiudere la porta dell'officina mariniana e gettarvi uno sguardo". La prima parte del libro ha un taglio analitico e tassonomico, e indaga il rapporto che il Marino stabilisce con le proprie fonti (nel caso specifico, i panegirici di Claudiano) e con archetipi letterari come i testi biblici e la Commedia dantesca, alla ricerca di alcune unità minime di cui il poeta si serve nella costruzione dei testi. I capitoli successivi si concentrano su un modello di fondamentale importanza per comprendere in profondità le ragioni della poetica di un autore che non volle esplicitarla in modo sistematico: gli scritti mariniani si rifanno con insistenza alla "Gerusalemme liberata", mettendo in mostra un atteggiamento oscillante tra il rovesciamento parodico e la sfida. Si giunge quindi a focalizzare l'attenzione sull'"Adone" e se ne offre una lettura che ambisce ad essere un'interpretazione generale del poema, nella convinzione che sia possibile individuare in esso un significato di fondo, e che tale significato sia di natura tragica. La sezione conclusiva scandaglia infine i legami che intercorrono fra l'opera di Marino e quella di due contemporanei, Guido Casoni e Agostino Mascardi.
Carmina
Girolamo Cicala
Libro: Libro in brossura
editore: Argo
anno edizione: 2011
pagine: 560
Il nono volume della Biblioteca Barocca presenta, in edizione critica, per la cura di Marco Leone, la raffinata, originale raccolta poetica di Girolamo Cicala, un nobile salentino di origini genovesi. Ai primi del Seicento il barone di Sternatia si cimentò in una produzione poetica che potrebbe apparire ancorata a un umanesimo fuori stagione, ma che è invece il documento di una prorompente vitalità, incanalata entro gli argini di uno sperimentalismo linguistico e metrico in grado di sprigionare una feconda contaminazione tra lingua poetica italiana e lingua poetica latina.
Il ritratto del casalino
G. Vincenzo Imperiale
Libro
editore: Argo
anno edizione: 2010
pagine: 288
Il ritratto del Casalino nasce nel clima dell'esilio subìto da Gian Vincenzo Imperiale nel 1635 per oscuri motivi politici. L'opera trae ispirazione dalla residenza di campagna bolognese della famiglia Paleotti. Questo insolito prosimetro pastorale s'inserisce nella tradizione della "letteratura di villa", sul solco dell'Arcadia e delle tragicommedie di Tasso e Guarini, ma la contrapposizione oraziana tra i piaceri della villa e gli affanni della città scarta in modo originale verso un discorso economico e didascalico di forte attualità. Nella dimensione "parva" dell'edificio si riflettono gli ideali ellenistici della vita ritirata e della misura delle passioni, in netta antitesi con l'ideologia aristocratica dei centri urbani tormentati dall'invidia e dall'ambizione di potere, mentre alla funzione ludica delle cacce e degli svaghi si affiancano concrete considerazioni sulle attività di villa nella proposta di un modello alternativo a quello cittadino. Non mancano momenti lirico-patetici come le schermaglie amorose tra pastori e ninfe, dove l'allusione mitologica e l'intarsio di tessere petrarchesche vengono temperati dalle riflessioni gnomico-morali delle prose che corredano i versi.
Difesa del savio in corte
Matteo Peregrini
Libro: Libro in brossura
editore: Argo
anno edizione: 2009
pagine: 253
La «Murtoleide» del Marino. Satira di un poeta «goffo»
Sonia Schilardi
Libro: Libro in brossura
editore: Argo
anno edizione: 2005
pagine: 167
Negli anni in cui era a Torino, alla corte di Emanuele di Savoia, il Marino ingaggiò un'aspra disputa letteraria con Gasparo Murtola, il poeta genovese segretario del duca. Non corse solo inchiostro: il Marino subì un attentato ad opera del rivale e ne seguirono processi e carcere. Ma da quella tenzone senza esclusione di colpi nacque la "Murtoleide", la pungente operetta satirica che contiene, tra l'altro, il celebre "manifesto" della poetica mariniana (Fisch. XXXIII: "È del poeta il fin la meraviglia... chi non sa far stupir vada a la striglia"). Sonia Schilardi affresca con rigore e vivacità il fondale culturale di quella disputa lontana, illustrando in modo convincente il percorso sotterraneo che fece approdare le Fischiate manoscritte alle edizioni stampate freneticamente alla macchia subito dopo la scomparsa del Marino.
La prosa di Galileo. La lingua, la retorica, la storia
Libro: Libro in brossura
editore: Argo
anno edizione: 2005
pagine: 396
L'itinerario sfaccettato di Galileo - figura di grande rilievo nella storia del pensiero scientifico moderno, ma anche della letteratura italiana - è al centro di questa miscellanea di studi, che prende l'avvio da un seminario promosso nella primavera del 2002 dall'Università di Bari. L'idea fondamentale del volume, che comprende ricerche di italianisti e storici della scienza, è quella di integrare i diversi approcci per indagare origini e sviluppo della prosa galileiana. Infatti la miscellanea è volta a un'interpretazione della scrittura dello scienziato pisano con un'attenzione peculiare all'arte argomentativa, alle immagini topiche, alla lezione degli Antichi, alle influenze esercitate in età moderna dallo stile di pensiero galileiano.