Libri di Alberto Beniscelli
«I più sensibili effetti». Percorsi attraverso il Settecento letterario
Alberto Beniscelli
Libro: Libro rilegato
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2022
pagine: 556
Nel volume sono riuniti studi e letture dedicati alla letteratura settecentesca, secondo una lunga proiezione storiografica che va dal recupero delle offerte della tradizione letteraria - Petrarca e Tasso, da lontano, con significative riprese della linea 'ariostesca' - alle revisioni operate sulla spinta delle enquiries di fine secolo. Convergenti sui nessi che formano la tessitura culturale di un periodo vitalmente innovativo come il Settecento, si succedono i capitoli sulle sperimentazioni teatrali, le rêveries letterarie e l'analitica delle passioni, i viaggi «per lettera», le plurime registrazioni degli «effetti sensibili», i mutamenti dei paradigmi estetici, infine le eredità consegnate alle riflessioni del primo Ottocento. Vanno ad incrociarsi così, tra le altre, le esperienze e le voci di Goldoni, Carlo Gozzi, Zeno, Metastasio, Alfieri, Calzabigi, a contatto con le spinte 'europee' di Racine, Rousseau, Stendhal, Goethe. Le analisi rivolte nella sezione conclusiva a pagine di Foscolo, Manzoni, Leopardi, nate da varie occasioni, se non presumono di tirare le fila con quanto precede, documentano quanto i tre autori, già comparsi in alcune zone del libro, siano, ciascuno per la sua parte, i supremi garanti del profondo rinnovamento della lezione del secolo XVIII.
L'ordine e il pericolo. Conflitti, idee, dissacrazioni nella cultura letteraria tra Cinque e Settecento
Alberto Beniscelli
Libro: Libro in brossura
editore: Argo
anno edizione: 2017
pagine: 288
Gli studi che compongono il volume attraversano la letteratura tra la fine del Cinquecento e l'ultima metà del Settecento, mantenendo quale privilegiato campo d'osservazione la cultura secentesca, con le conflittuali asperità che la confermano terreno di incubazione e crescita delle idee verso il relativismo dell'età moderna. Dedicati al topos della città assediata e alla figura del predicatore in armi, i primi due capitoli sono di impronta «battaglista». La coppia intermedia si occupa di geografie "irregolari" in relazione alle tensioni ideologico-politiche e alle corrispondenti scelte letterarie, come quelle ricostruibili all'interno della storia culturale delle repubbliche di Venezia e Genova. I testi conclusivi sono incentrati sulla riscrittura dei passi della Genesi riguardanti l'Eden primigenio e sullo schermo solo in apparenza innocuo della tradizione pastorale. In questo quadro prendono rilievo varie congiunzioni. Alla base di una fìtta ramificazione si pone la lezione di Tasso, con i frequenti riusi del modello-Liberata, del naturalismo aminteo e delle cosmologie del Mondo creato, a loro volta suscettibili di nuove manipolazioni. I dettami di una historia belli sacri verissima sono anche assunti dagli esprits ribelli e contaminati con gli apporti liberamente assunti dalla storiografìa tacitista, con la resistenza, in sottotraccia laica e antagonista, delle analisi di Machiavelli. La spregiudicata elaborazione delle fonti testamentarie diventa un tema di rilievo: non si sottraggono al rischioso compito gli stessi libertini, che nel corso della loro ricerca sugli spazi autonomi e trasgressivi dell'eros accostano all'utilizzo in chiave arguta e paradossale dei repertori mitologici e mitografici le tecniche di prelievo dal tessuto narrativo e simbolico della Sacra Scrittura. Del tutto conseguente appare dunque lo spicco assunto nei dibattiti e nelle fantasie sei-settecentesche dal racconto-archetipo della cacciata dei progenitori dal Paradiso terrestre. All'indagine sulle epistemi della Natura-di cui è portatore il "lucrezianesimo" di molti esiti pastorali - si affianca quella sulla storia del genere umano, e con essa l'estrema, favolistica rappresentazione dei modi, tempi e ragioni dell'origine.
Fiabe teatrali: L'amore delle tre melarance-Il re cervo-Turandot-La donna serpente-L'augellino belverde
Carlo Gozzi
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2014
pagine: 448
Nella Venezia settecentesca dominata dal realismo goldoniano, Carlo Gozzi si affida alla "fiaba di magia", della quale intuisce la potenzialità drammaturgica. Invece di insistere sul nesso maschere-parodia, l'autore scommette per intero sull'effetto spettacolo, sulla rappresentabilità del meraviglioso fiabesco, sulle ambientazioni esotiche, sul fascino che esse possono produrre, senza trascurare una satira piccante dei suoi contemporanei. Particolarmente amato dai romantici, che delle Fiabe apprezzavano in particolare gli elementi magici e fantastici, Gozzi ha ridato nuova e originale vita alla commedia dell'arte. Introduzione e note di Alberto Beniscelli.