Terre Blu: Segni di
Pinocchio
Libro: Libro rilegato
editore: Terre Blu
anno edizione: 2025
pagine: 84
Stampato su carte pregiate in soli 64 esemplari numerati e rilegato a mano, il volume si caratterizza come libro d'artista e oggetto da collezione che affianca al contenuto iconografico il piacere delle sensazioni materiche e della fattura artigianale. Nino Longobardi, artista visivo di fama internazionale, interpreta il capolavoro di Collodi scrivendo un libro muto, un libro cioè fatto di sole immagini. Se la fiaba di Collodi è un viaggio rituale di morte e di rinascita, la trascrizione di Longobardi la suddivide nei suoi caratteri essenziali. Sei infatti sono i capitoli del suo Libro Muto: il viaggio, lo specchio, l'animale, la morte, l'eros e l'uomo. Attraversando le regioni del bene e del male (il viaggio) e confrontandosi ripetutamente con se stesso (lo specchio) e con le sue proprie pulsioni (l'animale, la morte e l'eros), Pinocchio conquista finalmente la sua identità di uomo che rinasce alla vita. “Longobardi-Pinocchio scrive la sua favola. E come ogni fiaba – afferma Enzo Battarra nella prefazione – è storia di amore e morte, di dolore e passione. È favola, ma somiglia maledettamente alla vita.
Nel quale la donna si specchia. Archivi
Fabio Donato
Libro
editore: Terre Blu
anno edizione: 2019
pagine: 12
Il titolo del libro è accattivante quanto misterioso: “Nel quale la donna si specchia”, opera trasversale ai linguaggi, a confine tra design, letteratura e arti visive, oggetto evocato attraverso la scrittura di letterati ed artisti, costruito in ceramica, fotografato, rievocato attraverso le immagini dei luoghi e degli autori che lo hanno generato, ricostruito attraverso due nuovi racconti nelle sue singole parti: una scatola, un pesce, una chiave, due tazzine per il caffè e una tegola che reca l’iscrizione “respiro”: edificio abitato da cose nelle quali gli autori (Cerami, La Capria, Cappuccio, Servillo, Paladino) si identificano. “Scegliete un oggetto che in sintesi vi rappresenti”, fu chiesto loro. Fabio Donato, confrontandosi con gli autori che aveva conosciuto personalmente e fotografato, ha tirato fuori dai recessi della sua memoria quelli che abbiamo chiamato “archivi”, e ha restituito di quelle persone ciò che ha condiviso e amato, cioè l’anima. Confrontandosi con l’oggetto, questo gli è apparso nella sua nuda realtà, separato da quanti lo hanno generato, nudo, quasi attraverso un meccanismo di pirandelliana memoria che sottrae agli autori ciò che essi hanno creato.
Tepui. Ovvero la cena dei cervelli
Felix Policastro
Libro: Libro rilegato
editore: Terre Blu
anno edizione: 2019
pagine: 152
Stampato in soli 64 esemplari su carte pregiate e rilegato a mano, il volume si caratterizza come libro d’artista e oggetto da collezione che affianca al contenuto iconografico il piacere delle sensazioni materiche e della fattura artigianale. Introdotto da testi di Cherubino Gambardella, Angela Tecce e Andrea Viliani, documenta l’attività di ricerca condotta da Felix Policastro a confine tra le arti visive, il design e la comunicazione grafica. La narrazione ha inizio con l’enumerazione dei segni di un vocabolario geroglifico che l’artista ha distillato nel corso degli anni, e con il quale compone le sue storie, ed approda alla Rappresentazione del cibo, materia ultima della scrittura che si manifesta attraverso una cena come spettacolo visionario e magnifico: dodici i cervelli che siedono a tavola, quelli di altrettanti filosofi, letterati ed artisti, e dodici i piatti che contengono le immagini di una commedia umana in equilibrio tra dannazione e gioco; quattro gli improbabili strumenti che offrono il cibo ad una irrituale dissezione e 10 le Architetture da tavola, riproduzione visionaria di oggetti di uso comune che mutano forma e funzione.
Geometria generativa. 40 anni dopo
Riccardo Dalisi
Libro: Libro rilegato
editore: Terre Blu
anno edizione: 2015
pagine: 58
A distanza di molti anni Riccardo Dalisi ritorna su un tema che lo ha visto impegnato all’inizio delle sua carriera professionale e didattica. La geometria generativa, teorizzata ed esplorata tra la fine degli anni '60 e i primi anni '70, nasceva come approccio alternativo e radicale al progetto di una scuola materna che in realtà non vene mai costruita, ma anche e soprattutto come elemento generatore disponibile a molteplici soluzioni. Quella esperienza infatti gli diede modo di realizzare oggetti di varia e diversa natura assieme agli abitanti del popolare Rione Traiano di Napoli, ai bambini e agli studenti del suo corso di Architettura, facendo della geometria generativa un punto di cerniera tra architettura, artigianato, animazione, design e arti visive, e connotando da allora la sua produzione intellettuale ed artistica. Quarant’anni dopo ha dedicato a quell’argomento 40 tavole tracciate a mano, in parte riciclando il retro di esercitazioni scolastiche, in alcuni casi addirittura riutilizzando quegli stessi componimenti come base di una nuova narrazione nella quale testi annotazioni e disegni si fondono assieme per dare vita a un linguaggio unitario.
Tetralogia della narrazione del suono
Luigi Esposito
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Terre Blu
anno edizione: 2023
pagine: 98
«Si tratta di un lavoro in quattro atti unici, accompagnato da tavole pittografiche che rappresentano una ricapitolazione di una raccolta di appunti che vennero alla luce durante la stesura della Tetralogia. La narrazione diventa, come sempre in Esposito, un luogo della mente che si trasforma in spazio scenico, la stessa partitura nasce come territorio dell'esserci e dell'essere, sondandone le profondità. Suoni archetipici, che vanno da rumori a schegge melodiche, s'intrecciano a frasi recitate, riflessioni che diventano immagini, favole, visioni, simboli, impressioni ed emozioni. Lavoro di spessore filosofico e di qualità musicale, ma anche bello e piacevole nella sua espressività pronunciata e nelle preziose tavole pittografiche che lo accompagnano. Un lavoro che conferma la vocazione di Esposito al gesto narrativo e alla sua costruzione attraverso una progettualità immaginifica.» (Renzo Cresti)