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Solfanelli: L'Armeria

Del romanticismo italiano. Rispetto alle lettere, alla religione, alla politica e alla morale

Del romanticismo italiano. Rispetto alle lettere, alla religione, alla politica e alla morale

Antonio Bresciani

Libro: Libro in brossura

editore: Solfanelli

anno edizione: 2018

pagine: 88

Padre Bresciani contro Giuseppe Mazzini: in opposizione agli articoli fervidamente romantici che il radicale genovese aveva redatto nei primi anni Trenta dell'Ottocento Indicatori e sull'Antologia, padre Bresciani fece leggere nell'Accademia dell'Università i suoi articoli sul romanticismo italiano, pubblicati solo nel 1839, intesi a dimostrare che il romanticismo «non è naturale in se stesso», che «non è naturale al gusto italiano», che «è dannoso alla religione cristiana, alla buona politica e alla morale». Si tratta di una condanna totale e senza remissione, tanto in campo letterario quanto nei risvolti politici e morali, della cultura romantica o, per essere più precisi, della peggiore poetica romantica. Bresciani, che fu peraltro un notevole prosatore del periodo "romantico", nonché uno studioso della lingua italiana (si pensi al suo Saggio di alcune voci toscane d'arti mestieri e cose domestiche, nato per preservare dalla scomparsa alcuni vocaboli), difende in questo testo la cultura italica tradizionale contro l'invasione del gusto esterofilo del più vieto romanticismo con uno stile "teatrale" che rende il testo godibile e molto scorrevole.
9,00

La libertà tirannia

La libertà tirannia

Luigi Tapparelli D'Azeglio

Libro: Libro in brossura

editore: Solfanelli

anno edizione: 2015

pagine: 112

La "Civiltà Cattolica" contro il Risorgimento: se nei primi numeri della rivista il principale strumento di battaglia era costituito dalla letteratura, con la trilogia di romanzi politici di padre Antonio Bresciani incentrati sui moti del 1848 (L'Ebreo di Verona, La Repubblica romana, Lionello o le società segrete), dieci anni più tardi, nel 1860, padre Taparelli dimostrò una particolare ampiezza di vedute non limitandosi alla critica del presente, ma inserendo la difesa dell'ordine tradizionale in un discorso politologico ben più ampio. I suoi interventi, veri e propri saggi di "patologia storica", trascendono gli avvenimenti per esaminare i principi messi in discussione dalla politica di aggressione del Piemonte. Addirittura, nel saggio che dà il nome alla raccolta, prefigura addirittura il "Grande Fratello", affermando, sulla scorta di Donoso Cortés, che ormai lo Stato può utilizzare i mezzi moderni per opprimere i suoi sudditi, dopo aver abolito la religione ed averla sostituita con il centralismo amministrativo...
10,00

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