Serra Tarantola: Le ragnatele

Niente della sua vita mi porta tristezza, neppure la sua morte. Perdere l’amore della vita, la compagna fedele con cui ho condiviso trent’anni di vita non dovrebbe essere facile da accettare, tuttavia esiste un amore più grande che ci lega insieme. La certezza di quest’amore non nasce per caso, ma è frutto di un dialogo profondo, di una trasparenza quasi cristallina e di tanto impegno, tutto allo scopo di conservare e vivere l’amore, il nostro più grande tesoro. Viviana ed io eravamo convinti che ciascuno nasce con uno scopo, una vocazione e anche se non è facile capire quella di ciascuno con certezza, sapevamo di trovare compimento, l’autentica gioia di vivere, la pace interiore e la gioia di donarsi, anche nella fatica, solo se avevamo l’intima certezza di fare la cosa giusta, l’intima certezza di vivere la nostra vocazione, l’intima certezza di vivere la volontà di Dio. Così, ci siamo amati di un amore ispirato e se ispirato, doveva anche essere condiviso.

Una raccolta di racconti dove la penna pare scivolare soave sulla carta, pur avendo nell’inchiostro la pesantezza di temi anche complessi. Sono storie destinate a tutti: una tira l’altra, lasciando immutato il desiderio di lettura, che anzi si rimpolpa di pagina in pagina, facendo percepire un sapore zuccherino in bocca, anche se a volte il gusto principale è amaro. Massimo Zucchetti si muove con poesia, realizzando un apparato descrittivo molto delicato e, seppure i racconti siano brevi, sono piccoli cammei dotati di vigorosa forza narrativa. Da assaporare, raccogliendo questi sassolini e mettendoli in tasca, accarezzandone la superficie, a volte liscia, a volte ruvida.

Due racconti di amore e di passione sono pronti a travolgere il lettore come un vento birbante, di quelli che arrivano, soffiano e lasciano il sorriso sulle labbra, dopo un iniziale stupore. Maria Teresa Deias svolazza sulle vicende umane, raccontando storie con la forza che nasce da un bisogno catartico.