Il XX secolo ci ha insegnato che l'arte è tutto e niente: continuiamo infatti ad assistere al proliferare di correnti, tendenze ed etichette, alla varietà di oggetti considerati «arte», alle nuove categorie artistiche ed estetiche, che si aggiungono senza tregua a quelle tradizionali, per non parlare del movimento di esplorazione delle culture, che ha allargato le frontiere dell'arte, fino a farle straripare. Di fronte a una tanto cospicua varietà di aspetti è evidente che, prima di riflettere sulle qualità, è necessario capire secondo quali paradigmi identifichiamo le opere d'arte. La tesi principale espressa in quest'opera è che se per molto tempo sono stati gli artisti a definire l'arte, oggi questo potere è passato nelle mani del jet-set del mondo dell'arte, ossia di quelle persone che Yves Michaud chiama i «commissari», mentre «gli artisti e le opere sono solo pretesti per far continuare a girare la giostra del mondo dell'arte, un mondo che si stordisce di eventi, scoperte e tattiche comunicazionali», e che si evolve sempre più in direzione della mondanità.
L'artista e i commissari. Quattro saggi non sull'arte contemporanea, ma su chi si occupa di arte contemporanea
| Titolo | L'artista e i commissari. Quattro saggi non sull'arte contemporanea, ma su chi si occupa di arte contemporanea |
| Autore | Yves Michaud |
| Traduttori | Viviana Mucci, L. Schettino |
| Argomento | Arti, cinema e spettacolo Storia dell'arte: stili artistici |
| Collana | Arte contemporanea, 2 |
| Editore | Idea (Roma) |
| Formato |
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| Pagine | 216 |
| Pubblicazione | 01/2008 |
| ISBN | 9788890302268 |

