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Strumenti di contrasto alla criminalità organizzata. Profili interni, comparati e sovranazionali

Strumenti di contrasto alla criminalità organizzata. Profili interni, comparati e sovranazionali
Titolo Strumenti di contrasto alla criminalità organizzata. Profili interni, comparati e sovranazionali
Autori , , ,
Argomento Diritto Diritto di specifiche giurisdizioni
Editore Giappichelli
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 160
Pubblicazione 04/2018
ISBN 9788892112759
 
20,00

 
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“Strumenti di contrasto alla criminalità organizzata. Profili interni, comparati e sovranazionali” è il terzo volume della “non-collana” di studi sulla criminalità organizzata, emerso dal lavoro di un gruppo di ricerca costituitosi nell’ambito del Corso di diritto processuale I presso il Polo didattico imperiese e si rivolge agli studiosi del diritto processuale penale. Preceduto l’anno scorso dalla pubblicazione dello studio di Jean Paul Pierini su “La corruzione passiva del pubblico ufficiale straniero” e del collettaneo “Il contrasto alla criminalità organizzata”, “Strumenti di contrasto alla criminalità organizzata. Profili interni, comparati e sovranazionali” riprende l’approccio glocal alla tematica in questione. Partendo da un approfondimento dei riflessi sulla competenza territoriale delle “locali” della “mafia silente”, emersi in alcuni recenti processi celebrati nell’estremo ponente ligure, l’analisi si estende al tema “classico” della testimonianza anonima – senza trascurare le recenti implicazioni del whistleblowing in materia – nella sua dimensione domestica, europea e internazionale, nonché ad alcuni profili che potrebbero riguardare la criminalità organizzata “ristretta”, ove l’improbabile riforma penitenziaria venisse varata. Un ulteriore contributo si prefigge di verificare se concetti e meccanismi relativi alle forme di partecipazione nel reato, sviluppatisi nell’ambito del diritto penale propriamente internazionale, possano contribuire a definire specifiche problematiche poste dalla criminalità organizzata ed eventualmente “completare” le previsioni contenute nella Convenzione di Palermo del 2000. Altri due contributi sono dedicati alla strumentazione comparata, in particolare a quella d’oltreoceano. Sotto questo profilo, a un’indagine sulla storia e sull’incidenza attuale del poliedrico istituto della confisca made in U.S.A., fa séguito un approfondimento critico sulla tematica del lawfare e sulle sue implicazioni, ancora in gran parte inesplorate, nel contrasto alla criminalità organizzata, anche di stampo terroristico.
 
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