Per i suoi contemporanei, Thomas Browne fu un grande antiquario, un medico illustre e, soprattutto, un "wit", definito volta a volta pedante o ironico, scienziato retrivo o promotore entusiasta della scienza nuova. Le sue opere sollevarono dispute teologiche e scientifiche, eruditi gli chiedevano consigli su disparate questioni. I lettori più moderni, a partire da Lamb, Coleridge, De Quincey, fino a Borges, scoprirono che Browne poteva essere considerato innanzitutto come letterato; che il fascino della sua prosa era, in certo modo, ineguagliato nella letteratura inglese; che l'astrusità delle sue preoccupazioni rendeva i suoi scritti ancor più rari e curiosi; che l'aura del remoto avvolgeva ogni pagina. Così Browne divenne uno scrittore per raffinati, una preziosità letteraria, una felice aberrazione. La sua opera - elusiva, fondata su di una cultura composita e scritta in una cadenza naturalmente religiosa e cerimoniale - si presenta come una complessa figura sul punto di disfarsi, come un mosaico le cui tessere stiano per essere separate e disperse.	 
			
    
    
    Religio medici
| Titolo | Religio medici | 
| Autore | Thomas Browne | 
| Curatore | V. Sanna | 
| Argomento | Scienze umane Filosofia | 
| Collana | BIBLIOTECA ADELPHI, 524 | 
| Editore | Adelphi | 
| Formato |  Libro: Libro in brossura | 
| Pagine | 366 | 
| Pubblicazione | 05/2008 | 
| ISBN | 9788845922701 | 

