È certo che noi siamo quello che ricordiamo, il racconto di sé è quindi ricordo e ricordo è rivivere ma soprattutto vivere; ciò lo si evince anche dal presente testo di Rosetta Trefoloni, il cui sottotitolo recita: “La vita non è quella che hai vissuto ma quella che ti piace ricordare”. E sembra questo “L’approdo”, in termini esistenziali, a cui fa riferimento l'autrice nel titolo stesso della pubblicazione, tramite una narrazione che insiste nella scansione temporale degli eventi umani e storici indagati, realizzata nella tipologia del memoriale e nella rivisitazione dei fatti già depositati dalla storia, che vanno dal periodo che succedette la seconda guerra mondiale fino agli anni ’60 del Novecento e che si accompagnano e si intrecciano a vite vissute da persone, fondate spesso nella costante dialettica del maschile e del femminile, dalla quale derivano tutta una serie di antinomie reali e simboliche che popolano, poi per immagini, il nucleo genetico dei codici comportamentali di personaggi a vario titolo, protagonisti che vengono associati a parametri spaziali e temporali precisi, come quelli del Valdarno Superiore del Novecento, ed in modo particolare di Bomba e dintorni.
L'approdo. La vita non è quella che hai vissuto ma quella che ti piace ricordare
Titolo | L'approdo. La vita non è quella che hai vissuto ma quella che ti piace ricordare |
Autore | Rosetta Trefoloni |
Argomento | Narrativa Narrativa di ambientazione storica |
Collana | Parole in libertà tra continuità e innovazione, 13 |
Editore | Edizioni Setteponti |
Formato |
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Pagine | 134 |
Pubblicazione | 07/2023 |
ISBN | 9791281005488 |