In che senso l'estetica di John Dewey può essere caratterizzata in termini 'inclusivi'? In effetti l'estetica come disciplina filosofica nata a metà del Settecento si è caratterizzata in buona parte proprio per le sue esclusioni: conoscenza di ordine sensibile e non intellettuale, giudizio soggettivo privo di qualsiasi presa conoscitiva sull'oggetto, filosofia dell'arte e non della natura, contemplazione delle forme estranea a ogni interesse pratico... Rispetto alla tradizione disciplinare moderna che porta questo nome, l'estetica di Dewey appare inclusiva sia perché opera un'estensione esplicita degli aspetti estetici a qualità che ineriscono all'esperienza in quanto tale, sia perché dilata l'artistico ben oltre l'ambito elitario delle cosiddette belle arti, e anche oltre l'artigianato, a tutte le pratiche vitali umane. La riflessione dell'autrice parte dalla considerazione delle radici naturali delle pratiche artistiche e offre infine alcune proposte sulle radici comuni all'estetico e all'etico.
Fuori dalla torre d'avorio. L'estetica inclusiva di John Dewey oggi
| Titolo | Fuori dalla torre d'avorio. L'estetica inclusiva di John Dewey oggi |
| Autore | Roberta Dreon |
| Argomento | Scienze umane Filosofia |
| Collana | Filosofia, 4 |
| Editore | Marietti 1820 |
| Formato |
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| Pagine | 256 |
| Pubblicazione | 01/2012 |
| ISBN | 9788821187124 |

