L’affascinante e ricca personalità di Rashi, l’originalità della sua esegesi, fluttuante tra l’interpretazione letterale e quella midrashica, hanno esercitato un ampio influsso su tutto il mondo medievale: tracce della sua opera si ritrovano anche nei maggiori commentatori cristiani dell’epoca, come Ugo e Andrea di San Vittore e Nicola di Lira. Il Commento al Deuteronomio mostra adeguatamente la statura esegetica di Rashi, nella sua duplice veste di maestro di aggadah e di halakah. L’aggadah, la riflessione teologica dei rabbini, è componente fondamentale del Commento, insieme alla halakah, cioè la condotta morale fissata nel Talmud. Il testo del Deuteronomio, che contiene sezioni legali e altre narrative, si presta mirabilmente a mostrare l’assoluta padronanza che Rashi possiede dell’intera tradizione rabbinica, che egli sintetizza e rielabora con l’autorevolezza propria del più grande esegeta ebreo del Medioevo.
Commento al Deuteronomio
Titolo | Commento al Deuteronomio |
Autore | Rashi di Troyes |
Curatore | Luigi Cattani |
Traduttore | L. Cattani |
Argomento | Scienze umane Religione e fede |
Collana | Ascolta, Israele!, 10 |
Editore | Marietti 1820 |
Formato |
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Pagine | 340 |
Pubblicazione | 01/2006 |
ISBN | 9788821184635 |