Considerato il più importante romanzo cubano del XIX secolo dopo Cecilia Valdés e tradotto per la prima volta in Italia, il racconto di Meza narra le avventure di Manuel e di suo zio Vicente Cuevas, dal momento del loro arrivo in nave fino al momento in cui Vicente riesce a ottenere il titolo nobiliare di conte. Il testo ritrae una Cuba grigia e grottesca, in cui l’amministrazione ha raggiunto livelli inverosimili di corruzione, gestita da persone avide e poco istruite. Mostra un Paese governato da interessi personali e, come farà il drammaturgo Ramón del Valle-Inclán, offre al lettore un’immagine deforme ma paradossalmente vera della società locale sul finire del XIX secolo. Con questi e altri espedienti, l'autore insinua un messaggio di liberazione dal giogo coloniale, aprendo la strada alle rivendicazioni che saranno ampiamente raccolte dai rivoluzionari del secolo successivo.
Mio zio l'impiegato
| Titolo | Mio zio l'impiegato |
| Autore | Ramón Meza |
| Traduttore | Lorenzo Mari |
| Argomento | Narrativa Narrativa classica (prima del 1945) |
| Collana | Xaimaca, 30 |
| Editore | Arkadia |
| Formato |
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| Pagine | 320 |
| Pubblicazione | 03/2025 |
| ISBN | 9788868515379 |

