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«Qui sunt guelfi et partiales nostri». Comunità, patriziato e fazioni a Bergamo fra XV e XVI secolo

«Qui sunt guelfi et partiales nostri». Comunità, patriziato e fazioni a Bergamo fra XV e XVI secolo
Titolo «Qui sunt guelfi et partiales nostri». Comunità, patriziato e fazioni a Bergamo fra XV e XVI secolo
Autore
Argomento Scienze umane Storia
Collana Storia lombarda, 18
Editore Unicopli
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 336
Pubblicazione 03/2010
ISBN 9788840013213
 
18,00

Ad inizio Quattrocento il ceto dirigente bergamasco si presentava ancora come un'entità lacerata, con i principali consortati filo-milanesi polarizzati attorno alla potente famiglia Suardi e quelli fedeli a Venezia raccolti intorno al nucleo originario composto dai casati guelfi dei Colleoni, Bonghi e Rivola. L'appoggio fornito da queste ultime alla Dominante nel corso delle sanguinose guerre contro i Visconti assicurò favori, ricchezze e il controllo pressoché completo della vita amministrativa cittadina, ma la crisi apertasi in seguito alla disfatta veneziana di Agnadello segnò una drammatica inversione di rotta. Dopo un convulso decennio in cui le gerarchie all'interno della cinta urbana vennero più volte messe in discussione, il definitivo ritorno della città sotto Venezia favorì la formazione di un patriziato animato da comuni ideali aristocratici, che seppe in breve tempo riprendere le redini degli organi istituzionali. Alle famiglie mercantili non restò quindi altra scelta che omologarsi al sentimento dominante, reinvestendo in bone proprietate i proventi derivati dalla mercanzia, per non scomparire dalla scena politica locale.
 
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