Prima che Otto Pächt vi si cimentasse con ingegnosa e sensibilissima perizia, si poteva ancora guardare alla miniatura medievale come a un genere artistico minore, da studiare negli stessi modi riservati al suo ascendente ritenuto più illustre, la pittura monumentale ad affresco o su tavola. Ma chi assisté nei tardi anni sessanta al ciclo di lezioni viennesi che è all'origine di questo libro ebbe il privilegio di "ascoltare con gli occhi" - sinestesia intellettuale prediletta da Pächt - una messe di immagini sfolgoranti per tonalità cromatiche e traboccanti di forme decorative, a cui veniva riconosciuto il rango autonomo di arte "maggiore", e con esso il diritto a un accesso metodologico peculiare. La vibrazione di allora si trasmette intatta ai lettori di oggi, davanti a un mondo figurativo che parla finalmente in un linguaggio proprio, quello del manoscritto decorato. Di Bibbie, Evangeliari, Salteri, Lezionari, Apocalissi, Sacramentari, Messali e opere con raffigurazioni didattiche Pächt analizza magistralmente ogni aspetto: le forme e gli stili, la suggestiva ricchezza di iniziali, il vocabolario ornamentale e simbolico, le tendenze espressive, il peso dell'eredità tardoantica e bizantina, il rapporto simbiotico o tensivo tra scrittura e immagine, la funzione della cornice, il conflitto spaziale che si gioca all'interno della pagina. Presentazione di Jonathan J. G. Alexander. Postfazione di Fabrizio Crivello.
La miniatura medievale. Una introduzione
Titolo | La miniatura medievale. Una introduzione |
Autore | Otto Pächt |
Curatori | D. Thoss, U. Jenni |
Traduttori | Flavio Piero Cuniberto, Christa Pardatscher |
Collana | Nuova cultura, 293 |
Editore | Bollati Boringhieri |
Formato |
![]() |
Pagine | 288 |
Pubblicazione | 09/2013 |
Numero edizione | 6 |
ISBN | 9788833925042 |