Immaginiamo un mondo in cui il nostro cervello può essere interrogato per conoscere le nostre convinzioni politiche, i pensieri diventano la prova di un delitto e le nostre stesse emozioni vengono usate contro di noi. Quel mondo, in parte, è già reale. Nita Farahany esplora come le neurotecnologie utilizzate dalla medicina, dalle multinazionali e dai governi stiano ormai valicando l'ultima frontiera della privacy: la nostra mente. Oggi il mercato dei dispositivi neurali indossabili è in rapidissima crescita: dagli smartwatch alle fasce elettroniche, che inibiscono colpi di sonno ai camionisti oppure cancellano traumi o dipendenze. Ma, al di là degli indubbi benefici, queste tecnologie utilizzate senza tutele ci minacciano seriamente, come testimoniano i rilevatori di produttività da indossare sul posto di lavoro e i dispositivi del neuromarketing oppure quelli per monitorare l'attenzione degli studenti in classe o l'insorgere di pensieri cospirativi. L'autrice propugna l'introduzione a livello globale di un nuovo diritto umano: quello alla libertà cognitiva, che finora non è garantito da nessuna costituzione. Un libro chiaro e accessibile per comprendere le implicazioni legali ed etiche legate a una tecnologia che rischia di controllare ogni nostra interazione, ridefinendo la nostra stessa idea di umanità.
Difendere il nostro cervello. La libertà di pensiero nell'era delle neurotecnologie
Titolo | Difendere il nostro cervello. La libertà di pensiero nell'era delle neurotecnologie |
Autore | Nita Farahany |
Traduttore | Francesca Pe' |
Argomento | Società, scienze sociali e politica Società e cultura: argomenti d'interesse generale |
Collana | Nuovi saggi Bollati Boringhieri, 94 |
Editore | Bollati Boringhieri |
Formato |
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Pagine | 288 |
Pubblicazione | 02/2024 |
ISBN | 9788833940625 |