“Buco questa tela, che era alla base di tutte le arti, ed ecco che ho creato una dimensione infinita (Lucio Fontana): questa emblematica definizione della pittura vale anche per la poesia contemporanea. I versi di Nadia Alberici -come i tagli sulla tela di Fontana- aprono ad uno spazio nero, sondano l’origine e il destino del cosmo, il vuoto e la materia, il nulla e l’infinito: uno spazio psicologico e filosofico allo stesso tempo. Il suo percorso di riflessione e di studio è pluridecennale; e in questi ultimi anni si è concentrata sul linguaggio, che si presenta asciutto, vario e originale, concedendo pochissimo spazio a esperienze autobiografiche. L’uso di figure retoriche non è didascalico né forzato: l’autrice riesce a raggiungere quella sintesi di esperienza vissuta e di controllo della razionalità cosciente, che i filosofi dell’arte poetica – da Aristotele a Kant – individuarono come condizione necessaria di una poesia che ambisca ad essere “universale”.
Il fiato lungo delle cose
| Titolo | Il fiato lungo delle cose |
| Autore | Nadia Alberici |
| Argomento | Poesia e studi letterari Poesia |
| Collana | Versi di versi |
| Editore | Negretto |
| Formato |
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| Pagine | 95 |
| Pubblicazione | 09/2024 |
| ISBN | 9788895967462 |

