Fin dalla preistoria l'uomo ha manifestato l'innata tendenza a spingersi oltre i confini della realtà visibile e immaginare entità, mondi e fenomeni soprannaturali. Un'immaginazione nutrita in primo luogo dalle paure, dalle ansie e dai pericoli che hanno scandito il cammino delle civiltà umane. È innanzitutto da un bisogno di rassicurazione - ci dice l'autore - che sono nate e si sono sviluppate le credenze essenziali su cui i vari popoli hanno costruito le loro religioni nel corso del tempo. Poche ma potenti idee - quali la divinità (una sola o molte), il peccato, la profezia, l'aldilà, la fine del mondo, il premio e il castigo eterni - continuamente rielaborate hanno dato forma ed espressione ai nostri peggiori incubi, così come ai nostri sogni più luminosi. Il libro si interroga sui presupposti e i moventi che stanno alla base della fede e delle sue manifestazioni, soffermandosi sullo spettacolo unico ed emozionante che l'immaginazione religiosa imbastisce da millenni per tutti, credenti o atei.
Un ateo racconta la fede. Storia di un'invenzione che ha cambiato il mondo
| Titolo | Un ateo racconta la fede. Storia di un'invenzione che ha cambiato il mondo |
| Autore | Matthew Kneale |
| Traduttore | V. Carrassi |
| Argomento | Scienze umane Religione e fede |
| Collana | Storia e civiltà, 77 |
| Editore | edizioni Dedalo |
| Formato |
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| Pagine | 267 |
| Pubblicazione | 11/2014 |
| ISBN | 9788822005779 |

