Nell'ampia produzione dell'architetto americano Lebbeus Woods (1940-2012), alcuni progetti risalenti alla prima metà degli anni Novanta del secolo scorso sono particolarmente rappresentativi del suo impegno nel ridefinire il ruolo politico dell'architettura nei processi di trasformazione della società. I tre progetti per le città di Zagabria, Sarajevo e L'Avana si distinguono per la ricerca originale e innovativa svolta dall'architetto su concetti quali freespace, free-zone, heterarchical city, fino ad arrivare a temi progettuali di più ampia portata. Lo studio di questi progetti attraverso l'uso della rappresentazione dell'architettura come strumento di analisi compositiva, permette di addentrarsi nelle procedure ideative e grafiche del progettista, e di chiarire i punti di contatto e le distanze rispetto alle tendenze architettoniche di quegli anni. I lavori grafici sono qui considerati espressioni di un pensiero teorico critico sull'architettura, elaborato attraverso l'uso esplorativo simultaneo del disegno e della scrittura, intrecciati tra loro su più livelli semantici in una catena di invenzioni figurative. Questo permette di riconoscere nell'opera di Woods l'uso del disegno come progetto, e di capire aspetti non conosciuti del suo linguaggio architettonico, approfondendone la genesi compositiva all'interno di un quadro culturale caratterizzato da temi a lui vicini, come quello della experimental architecture, il Decostruttivismo, la trasformazione. Prefazione di Agostino De Rosa.
Lebbeus Woods experimental architecture. Tra immaginazione figurativa e decostruttivismo linguistico
| Titolo | Lebbeus Woods experimental architecture. Tra immaginazione figurativa e decostruttivismo linguistico |
| Autore | Massimo Mucci |
| Prefazione | Agostino De Rosa |
| Argomento | Arti, cinema e spettacolo Architettura |
| Collana | Materiali IUAV, 8 |
| Editore | LetteraVentidue |
| Formato |
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| Pagine | 256 |
| Pubblicazione | 04/2022 |
| ISBN | 9788862426978 |

