Un violino costruito nell'inferno del lager, "assurdo come una pianta di rose in un porcile". Un violino per ritrovare la dignità violata e. forse, per sopravvivere. Quando Daniel, liutaio a Cracovia, viene deportato ad Auschwitz, dei gesti e delle sensazioni di quel mestiere così amato gli resta solo il ricordo. Finché un giorno viene convocato dal comandante del campo, il maggiore Sauckel: dovrà riparare il violino del suo amico Bronistaw, celebre musicista ridotto ora a esibirsi davanti ai suoi carnefici. Di fronte all'abilità del liutaio, il sadico e raffinato maggiore decide di commissionargli uno strumento nuovo. Un violino che dovrà essere "perfetto come uno Stradivari": altrimenti sia Daniel che l'amico andranno incontro a una fine peggiore della morte. Solo cinquant'anni dopo, in una Cracovia invernale che celebra il secondo centenario della morte di Mozart, la storia segreta e miracolosa di quel violino verrà finalmente svelata.
Il violino di Auschwitz
| Titolo | Il violino di Auschwitz |
| Autore | Maria Àngels Anglada |
| Traduttore | M. D'Amico |
| Collana | Scala stranieri |
| Editore | Rizzoli |
| Formato |
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| Pagine | 147 |
| Pubblicazione | 01/2009 |
| ISBN | 9788817028059 |

