Il dipinto che costituisce il tema di questo breve saggio è un’opera molto nota del più importante pittore di vedute attivo a Roma nel corso del XVIII secolo, Giovan Paolo Panini, nato a Piacenza nel 1691 ma giunto a Roma fin da giovanissimo, agli inizi del secondo decennio del ’700, per poi restarvi stabilmente fino alla morte avvenuta nel 1765. L’opera è custodita nel Musée du Louvre a Parigi ed è unanimemente considerata uno dei capolavori del vedutismo settecentesco: per molti è la più stupefacente immagine d’interno di teatro dipinta in quel secolo. La sua qualità e l’importanza storica ne hanno fatto l’oggetto di un’ampia letteratura critica, che da un lato ha identificato con sicurezza il luogo e l’occasione per cui fu dipinta, dall’altro ha approfondito lo studio dei disegni preparatori, e in particolar modo si è dedicata a identificare gli spettatori ritratti nella tela. L’autore di questo saggio si sofferma invece, per la prima volta e in maniera approfondita, su un elemento essenziale del dipinto: ciò che accade sul palcoscenico, lo spettacolo musicale che vi viene eseguito e la sua messa in scena.
Une peinture vue de la scène. Un dipinto visto dal palco
Titolo | Une peinture vue de la scène. Un dipinto visto dal palco |
Autore | Luciano Arcangeli |
Argomento | Arti, cinema e spettacolo Storia dell'arte: stili artistici |
Collana | Arte e cataloghi |
Editore | Artemide |
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Pagine | 56 |
Pubblicazione | 04/2025 |
ISBN | 9788875754839 |