L’opera di Jacques Camatte è circondata da una vera e propria congiura del silenzio. Bisogna dire che, a differenza di tanti altri teorici rivoluzionari, egli non ha tradito, né si è arreso, né ha cercato il riconoscimento pubblico. Proveniente da un marxismo eterodosso, ha seguito imperturbabilmente il suo percorso intransigente, fino ad oggi. Ma forse la cosa più imperdonabile di lui è che ha descritto con precisione, ormai quasi cinquant’anni fa, il corso storico fatale in cui il capitale e la civilizzazione stavano trascinando la razza umana. Cinquant’anni fa, vide la costituzione della società tecnologica in un mostruoso apparato che rinserrava il pianeta, devastando completamente la natura, mediatizzando tutti i rapporti, e la necessità vitale della diserzione da un simile mondo. Ha visto il vuoto delle soggettività contemporanee, l’ansia che le spinge e l’aspirazione diffusa a una vera comunità umana. Bisogna leggere Jacques Camatte, perché capire il processo storico è uno dei rari modi per non divenire folli come i tempi in cui viviamo.
Questo mondo che bisogna abbandonare. E altri testi 1973-1974
| Titolo | Questo mondo che bisogna abbandonare. E altri testi 1973-1974 |
| Autore | Jacques Camatte |
| Traduttore | Gabriella Rouf |
| Argomento | Società, scienze sociali e politica Politica e governo |
| Collana | I libri del covile, 2 |
| Editore | Acro-Pòlis |
| Formato |
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| Pagine | 112 |
| Pubblicazione | 05/2025 |
| ISBN | 9791281581142 |

