Contemplarci nello specchio del passato è un destino inesorabile? Questo libro spiega perché oggi proliferano i "luoghi della memoria", si cerca di "far rivivere il passato" e gli studi etnologici rivalutano il primitivo di società lontane nel tempo e nello spazio. Perché "mettiamo in scena" le rovine e non possiamo fare a meno di conservare il nostro patrimonio culturale. Alla conservazione dei beni culturali è affidato il mantenimento dell'ordine simbolico su cui si fonda il nostro vivere comune. Il culto degli oggetti del passato risponde al bisogno di scongiurare la minaccia che incombe sull'uomo moderno: la perdita del senso della sua continuità. In tempi di consumo culturale di massa, l'ossessione patrimoniale ci svela però una verità inquietante: sono gli oggetti che abbiamo pensato per una durevole e universale trasmissione a conservare noi, a pensarci. Mentre abbiamo già iniziato a realizzare copie fedeli di luoghi e oggetti d'arte instaurando con esse una relazione virtuale.
Fare memoria. Perché conserviamo il nostro patrimonio culturale
| Titolo | Fare memoria. Perché conserviamo il nostro patrimonio culturale |
| Autore | Henri-Pierre Jeudy |
| Traduttore | S. Querci |
| Collana | Saggi Giunti |
| Editore | Giunti Editore |
| Formato |
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| Pagine | 112 |
| Pubblicazione | 07/2011 |
| ISBN | 9788809764736 |

