Con Annaddurari, lavoro discografico inciso nell’inverno del 1984, i Nadur hanno voluto esprimere, attraverso il linguaggio della musica, un senso di sincera riverenza e dolcissima gratitudine nei confronti di una civiltà forse sempre esistita, i cui elementi primordiali fatti di regalie della natura da un lato e opere dell’intelletto e della sensibilità umana dall’altro, hanno sempre caratterizzato, contraddistinto e vivacizzato questa parte del mondo amata e venerata da tutti. Annaddurari, ancor prima di essere elaborazione e metamorfosi emotiva di sensazioni in suoni, è profonda e acuta indagine antropologica e psicologica consumata nei confronti di una terra i cui suoi averi si sono sempre dovuti confrontare, spesso scontrandosi, con i suoi essere, all’insegna del divenire perpetuo di una dialettica del contrasto se non della contraddizione e che i Nadur hanno saputo fissare in un’antologia preziosa di canti e musiche d’amore, di lavoro, di costume sia tradizionali che originali. Ci auguriamo che il tipo siculo possa sempre conservare, proteggere, divulgare e perpetuare l’elemento più prezioso e più fascinoso di questa terra: il suo istinto!
Nadur. Un suono da conservare
Titolo | Nadur. Un suono da conservare |
Autore | Giuseppe Maria Polizzi |
Argomento | Arti, cinema e spettacolo Musica |
Editore | Aulino |
Formato |
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Pagine | 108 |
Pubblicazione | 07/2023 |
ISBN | 9788831242288 |