La cultura latina d’età augustea non solo ci ha dato opere letterarie che hanno segnato l’Occidente, ma ha anche messo a fuoco temi e problemi che sono al centro della nostra realtà intellettuale e morale. Oltre ad alcuni di questi – come la durezza dei rapporti di forza tra figure di status o genere diverso e la violenza a essi connessa –, il volume esplora argomenti quali la cura del corpo, la cosmesi e il linguaggio dei capelli come strumenti inediti nella Roma antica per la costruzione della propria immagine e la messa in scena della vita sociale. Ovidio vede il mondo governato dall’energia pervasiva del desiderio (e dalla sua natura “mimetica”, contagiosa), il cui oggetto fantasmatico e sfuggente innesca un gioco di simulazioni, una dinamica circolare di continua ripetizione e frustrazione. Attraverso un’analisi che rintraccia nel poeta acute anticipazioni di teorie critiche e concetti della nostra cultura moderna (associati a nomi come Peter Brooks, Réné Girard, Victor Stoichita e altri), il libro assegna alla produzione di Ovidio un ruolo chiave nella lunga storia del desiderio e dell’esperienza, a noi familiare, del primato del simulacro sulla realtà.
Ovidio e il teatro del piacere. Il corpo, lo sguardo, il desiderio
| Titolo | Ovidio e il teatro del piacere. Il corpo, lo sguardo, il desiderio |
| Autore | Gianpiero Rosati |
| Argomento | Poesia e studi letterari Letteratura: storia e critica |
| Collana | Frecce, 342 |
| Editore | Carocci |
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| Pagine | 144 |
| Pubblicazione | 04/2022 |
| ISBN | 9788829013326 |

