Un classico dimenticato della protofantascienza ottocentesca, tra mondi sotterranei, razze superiori ed energie misteriose Pubblicato per la prima volta nel 1871, La razza dell’avvenire (The Coming Race) di Edward Bulwer-Lytton è un’opera sorprendente e visionaria, antesignana della fantascienza moderna. Il romanzo immagina l’esistenza di una civiltà sotterranea superiore, i Vril-ya, dotata di un’energia psichica potentissima (il Vril) e di un’evoluzione morale, tecnologica e politica ben oltre i limiti dell’umanità del tempo. Attraverso il viaggio di un narratore britannico in questo mondo nascosto, Bulwer-Lytton intreccia scienza, filosofia e critica sociale, anticipando temi oggi più che mai attuali: il rapporto tra uomo e tecnologia, l’utopia del progresso, il pericolo delle élite illuminate. L’opera ebbe un enorme successo alla sua uscita, influenzando pensiero occultista, movimenti esoterici e persino ideologie politiche del secolo successivo. Ancora oggi, La razza dell’avvenire colpisce per la sua lucidità profetica e la potenza immaginifica, restituendoci uno specchio inquietante e affascinante delle ambizioni (e dei timori) della modernità.
La razza dell’avvenire
Titolo | La razza dell’avvenire |
Autore | Edward Bulwer-Lytton |
Traduttore | Claudia Casoretti |
Argomento | Narrativa Fantasy e fantascienza |
Collana | Imaginaria |
Editore | Intra |
Formato |
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Pagine | 189 |
Pubblicazione | 08/2025 |
ISBN | 9791259917423 |