Come interagiscono i segni e i significati letterari con i codici antropologici, politici e culturali dell'odorato? Qual è il legame tra le rappresentazioni letterarie dell'olfatto e degli odori e la percezione della società e dell'Altro a livello politico, razziale e sessuale? "Naso d'autore" delinea il codice igienico e morale di un'intera cultura, dal '700 ai giorni nostri, seguendo le tracce olfattive nell'opera di alcuni autori esemplari. La miscela di aromi, macabri fetori e puzze cittadine nell'opera di Parini rivela così un nuovo modo di percepire i termini di un antico dibattito sul corretto uso dei sensi. Gli odori che circondano il mondo femminile, in Matilde Serao, suggeriscono una visione disincantata e problematica della condizione della donna, mentre modernità e antiche tradizioni misogine sul lezzo femminile danno voce, in D'Annunzio, a ossessioni personali e collettive. Primo Levi testimonia dolorosamente la relazione tra il concetto di purezza e il genocidio ebraico, e alcuni testi della recente letteratura della migrazione illustrano il rapporto tra 'sporco' e 'sistema.' In un mondo che, dimenticando la materia, rischia di dimenticare lo spirito, il 'naso ribelle' di Pasolini e le meditazioni di Manganelli, con una sensibilità già postmoderna, rivendicano la forza ancestrale dell'impurezza.
Naso d'autore. L'odorato nella cultura e nella storia letteraria italiana
| Titolo | Naso d'autore. L'odorato nella cultura e nella storia letteraria italiana |
| Autore | Chiara Fabbian |
| Argomento | Poesia e studi letterari Letteratura: storia e critica |
| Collana | L'interprete, 102 |
| Editore | Longo Angelo |
| Formato |
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| Pagine | 212 |
| Pubblicazione | 10/2011 |
| ISBN | 9788880636977 |

