Durante quei pomeriggi così lunghi nel corso dei quali non accade nulla, per dimostrare a noi stessi che non siamo morti, cerchiamo in fondo alla nostra anima ciò che può accadere. Non siamo morti. Ci sembra anche che stiamo per entrare in comunione con la nostra vita in pienezza. La nostra anima si è saldata al nostro cuore: la troviamo, la sentiamo, è davvero in noi, non siamo soli. La circondiamo allora con tutte le nostre emozioni perché non ci lasci, siamo estremamente dolci perché si fidi di noi e ci racconti la sua storia. La nostra anima è una sorella minore che, se si trascorre un pomeriggio insieme a lei, si sfoga e ci racconta di sé cose che avevamo ignorato fino ad allora. Romanzo incompiuto, "Charles Blanchard" doveva essere, nelle intenzioni dell’autore, un omaggio al padre Charles che ispirò, con i racconti sulla sua misera infanzia e sul suo apprendistato di ciabattino, molte pagine di questo libro. Al di là dell’intento biografico, quello di Philippe è un poema universale sulla povertà e sul lavoro, descritto attraverso gli occhi di un bambino e della madre. Con uno stile apparentemente dimesso, Philippe, maestro dell’attenzione partecipe, trasforma un boccone di pane, il freddo dell’inverno o un cavallo di legno nelle tappe di un singolare romanzo di formazione, dove la coscienza di classe non impedisce al protagonista (e al lettore) di credere ancora che il mondo possa essere salvato dagli occhi di un ragazzino.
Charles Blanchard
in uscita
Titolo | Charles Blanchard |
Autore | Charles-Louis Philippe |
Traduttore | Stefano Serri |
Argomento | Narrativa Narrativa classica (prima del 1945) |
Collana | Le erbacce, 97 |
Editore | Ortica Editrice |
Formato |
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Pagine | 194 |
Pubblicazione | 10/2025 |
ISBN | 9791281228450 |