«Più la tecnologia andrà avanti e più inventeremo modi creativi per fare i conti con quello che sembra essere rimasto l'ultimo tabù della nostra società: morire.» Un giorno non ci saremo più. Ma rimarranno online tutte le tracce che abbiamo lasciato, la nostra storia a portata di click: dai profili social ai nostri ricordi più intimi. Senza accorgercene, Internet si è riempito di fantasmi digitali, account inattivi pronti a ricordarci la loro esistenza: ecco cosa significa vivere (e morire) nell'era social. Per quanto resti un tabù, con la diffusione della tecnologia anche il nostro rapporto con la morte è destinato a cambiare: lo dimostrano fenomeni come GriefTok o la diffusione di cimiteri virtuali e griefbot, intelligenze artificiali capaci di replicare le conversazioni con i nostri cari scomparsi. Il lutto non è più un'esperienza privata: si è espanso nel mondo virtuale esattamente come tutto il resto, ridefinendo la nostra relazione con la perdita e la memoria. Beatrice Petrella, giornalista e voce del podcast Still Online, da cui è tratto questo saggio, indaga il fenomeno tra tech, diritto e immaginazione, provando a rispondere a domande su cui anche la giurisprudenza ha iniziato a interrogarsi da poco: cosa succede online quando il corpo non c'è più? Quale sarà il destino dei nostri dati, password, immagini e alter ego virtuali? Diventeremo tutti degli ologrammi? Ma soprattutto, siamo sicuri di volerlo?
Still Online. Connessi oltre la morte: la nostra eredità digitale
Titolo | Still Online. Connessi oltre la morte: la nostra eredità digitale |
Autore | Beatrice Petrella |
Prefazione | Davide Sisto |
Argomento | Società, scienze sociali e politica Società e cultura: argomenti d'interesse generale |
Collana | Original Tascabili Piemme |
Editore | Piemme |
Formato |
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Pagine | 368 |
Pubblicazione | 11/2024 |
ISBN | 9788855448062 |