«Donne a tutto tondo, donne tuttofare, donne ridotte al silenzio per decenni anche quando creavano: ora conosciamo i meccanismi dell’inesorabile processo di invisibilità delle donne nell’arte e nel mondo in generale. Ma ciò che è singolare in questa grande pratica artistica è che la fotografia, proprio che fin dalle sue origini, è stata considerata, in primo luogo dal suo inventore, un’attività così facile da poter essere alla portata di donne e bambini» (Laure Adler). La fotografia è sempre stata un’attività creativa aperta alle donne perché non standardizzata, era una professione giovane, agile, non necessariamente prestigiosa o esclusiva. Fin dal XIX secolo, molte donne si sono impossessate della nascente fotografia. Presenti in tutti i campi, dall’arte al giornalismo, passando per la moda, la scienza o la pubblicità, troppo spesso le fotografe si sono scontrate con una mancanza di riconoscimento e visibilità. Laure Adler e Clara Bouveresse le mettono in risalto attraverso una selezione di 68 fotografe che riunisce pioniere imprescindibili, figure dimenticate e nuove giovani voci. Alcune si sono impegnate in politica o nel femminismo militante, altre si sono avventurate in zone di guerra o hanno infranto norme e convenzioni. Tutte hanno corso dei rischi, si sono emancipate da contesti consolidati e inventato modi inediti di essere e lavorare. Donne pericolose perché hanno messo in discussione le aspettative e i presupposti che circondavano la loro professione e il loro status, invitandoci a immaginare nuovi mondi.
Le fotografe sono pericolose
Titolo | Le fotografe sono pericolose |
Curatori | Clara Bouveresse, Laure Adler |
Argomento | Arti, cinema e spettacolo Fotografia e fotografi |
Editore | Contrasto |
Formato |
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Pagine | 160 |
Pubblicazione | 10/2025 |
ISBN | 9788869659867 |