Il cristianesimo è il primo e insuperato illuminismo. Il sacrificio viene smontato, abbattuto con l'ultimo della serie, quello che tutti li compendia e li assomma, quello della Croce. Non c'è alcuna compiacenza dolorista: Cristo muore perché deve morire come migliaia e migliaia di altre volte sono morti altri come lui, vittime innocenti del sacrificio, di quel meccanismo che evita che la violenza si diffonda a tal punto da precipitare il reale tutto nell'informe e nell'indifferenziato. Cristo ha preso la parola per la vittima, ha svelato il non detto della sua morte. Non un inconscio umbratile e chiaroscurale, ma la chiara affermazione del discorso della vittima: sono innocente. Il contrario del vittimismo. È riuscito il cristianesimo a garantire, nel tempo storico che ha inaugurato, questo illuminismo? Lo ha davvero reso efficace in questi duemila anni a tal punto da far arretrare la violenza sacrificale fin quasi a predisporre le condizioni per l'affermarsi in terra del Regno di Dio e a garantire la riproduzione sociale al di fuori degli schemi sacrali del capro espiatorio? No, non è riuscito. In queste conversazioni Girard ci dice anche questo...
Girard. Oltre il sacrificio. Conversazione con Girard
| Titolo | Girard. Oltre il sacrificio. Conversazione con Girard |
| Traduttore | R. De Benedetti |
| Collana | Polaroid, 18 |
| Editore | Medusa Edizioni |
| Formato |
|
| Pagine | 111 |
| Pubblicazione | 03/2017 |
| ISBN | 9788876983733 |

