«Φύσις κρύπτεσθαι φιλεῖ», recita un celebre frammento di Eraclito: «La natura ama nascondersi», nella sua traduzione più semplice. Ma se qualcosa ama nascondersi, l'atto del sottrarla o del suo stesso sottrarsi al suo nascondiglio, l'atto del disvelarla o del suo stesso disvelarsi non può essere la verità. Ciò che ama nascondersi, una volta deprivato di ciò che ama – appunto il restare nascosto –, non può più essere ciò che era quando era nascosto. Fuoriuscendo dal proprio nascondiglio, la natura che ama nascondersi si snatura: qualcosa di prezioso si perde nel momento stesso in cui viene trovato. Vi si deve allora rinunciare o c'è una possibilità di accedervi in qualche modo? E, più in generale, ciò che si nasconde è tale perché comporta un eccesso di dolore o una gioia anch'essa incontenibile? Si nasconde per un'assenza o per un eccesso di luce, anch'esso accecante come il buio? Infine, cosa deve essere disvelato e cosa deve restare nascosto, dato che c'è qualcosa che ama nascondersi? Se c'è un nascosto che deve restare tale, o non può fare altrimenti, qual è il miglior modo di rapportarsi a esso? Queste e analoghe domande costituiscono l'orizzonte all'interno del quale – a distanze diverse dal centro di irradiazione del tema – si dispongono gli scritti di questo libro, ciascuno in un proprio, specifico modo: ciascuno suggerendo una peculiare chiave di lettura.
Eros e pathos del nascosto
in uscita
| Titolo | Eros e pathos del nascosto |
| Curatori | Michele Abbate, Gian Paolo Cammarota, Claudia Lo Casto, Gabriele Pulli |
| Argomento | Scienze umane Filosofia |
| Editore | Ledizioni |
| Formato |
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| Pagine | 118 |
| Pubblicazione | 01/2026 |
| ISBN | 9791256005949 |

