Sono ormai quaranta anni che Napoli ha smesso di crescere e almeno trenta che ha iniziato a perdere popolazione: oltre 250.000 abitanti, un quinto del totale, in media circa 8.500 all'anno. Quella demografica è però solo la spia di un più generale processo di ridimensionamento della città, il suo downsizing, con una trasformazione della struttura sociale a partire dall'aumentato fenomeno dell'invecchiamento della popolazione, la sua deindustrializzazione con la scomparsa di centri decisionali e direzionali, la più generale crisi identitaria e di ruolo della città. A fronte di processi di tale portata non sembra esservi un.adeguata coscienza della natura e profondità dei cambiamenti in atto, sia a livello dei decisori politici che della classe dirigente e della stessa opinione pubblica. Il rischio forse più grande che continua a correre la città è di non scegliere, facendo finta di farlo, e di lasciarsi guidare dagli eventi, subendoli, piuttosto che governandoli. Nei fatti è proprio ciò che è accaduto in questi ultimi quarant'anni e che ci ha condotto sin qui. Ma di tutte le opzioni possibili, questa è l'unica che non lascia speranze al futuro. Al contrario, occorrerà da parte di tutti uno sforzo aggiuntivo perché si superi la condizione che affligge da troppo tempo la città: quella per la quale a Napoli, non senza una qualche vaghezza, si percepisce cosa non si è più, con una maggiore consapevolezza cosa non si vorrebbe essere.
Downsizing Napoli
Titolo | Downsizing Napoli |
Curatore | B. Discepolo |
Argomento | Società, scienze sociali e politica Società e cultura: argomenti d'interesse generale |
Editore | Edizioni Graffiti |
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Pagine | 240 |
Pubblicazione | 08/2012 |
ISBN | 9788886983709 |