L'esposizione ha ripercorso gli anni trascorsi dall'artista russo Alexej von Jawlensky (1864-1941) in Ticino. Tra i fondatori della Neue Künstlervereinigung München e membro del Blaue Reiter, allo scoppio della prima Guerra Mondiale nel 1914 Jawlensky lascia precipitosamente la Germania. Giunge ad Ascona dopo essersi stabilito prima a Saint-Prex, in cui ritrova artisti come Ferdinand Hodler e Cuno Amiet e poi a Zurigo, dove frequenta gli esponenti del movimento Dada. Ma il periodo trascorso nella cittadina ticinese tra il 1918 e il 1921 rimarrà fondamentale nel percorso artistico di Jawlensky. Immerso nel paesaggio e nella luce a tratti già mediterranei, l'artista realizza qui gli ultimi paesaggi prima di volgere quasi esclusivamente la sua attenzione alla raffigurazione, in chiave fortemente mistica, del volto umano e di quello di Cristo. Sulle rive del Verbano si consolida quindi il suo linguaggio pittorico personale, in cui le accese cromie e le linee marcate dell'espressionismo si coniugano con le forme semplificate e le trasparenze cromatiche dell'astrazione.
Alexej von Jawlensky ad Ascona. Ediz. italiana e tedesca
Titolo | Alexej von Jawlensky ad Ascona. Ediz. italiana e tedesca |
Curatori | Tobia Bezzola, Cristina Sonderegger |
Argomento | Arti, cinema e spettacolo Storia dell'arte: stili artistici |
Collana | Masi Lugano |
Editore | Casagrande |
Formato |
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Lingua | tedesco |
Pagine | 76 |
Pubblicazione | 04/2023 |
ISBN | 9791255590033 |