Conflitti, lavoro e migrazioni. Tre parole fondamentali del nostro tempo analizzate attraverso una pluralità di discipline: storia, letteratura, archeologia e antropologia. Meridione, lavoro, migrazione, guerre ed esilio: Salvemini e i conflitti del Novecento, Enea profugo, Conflict Archaeology: quel che resta della Grande Guerra, Armare il confine, sono i titoli dei testi che nascono sull'onda lunga di un esperimento di produzione culturale che ha avuto un significativo riscontro nel corso di questi ultimi anni: quello delle "Lezioni recitate". La figura di Gaetano Salvemini è evocata nel suo aspetto innovativo, sempre attento alle trasformazioni della propria epoca; paradigma di un agire politico saldamente coerente a un'ideologia. Lo sguardo su Enea ribalta in modo geniale la sensazione di "inedito" che ci coglie di fronte ai presenti sensi d'identità minacciate, difficoltà di integrazioni culturali, crisi economiche e climatiche. archeologia dei conflitti cerca di comprendere il rapporto tra le rimanenze di ciò che fu e il modo in cui vogliamo - o non vogliamo - integrarle e riconoscerle nel presente. La riflessione sul "confine" sviscera le dinamiche delle nostre paure per dimostrare che le frontiere vanno usate, non chiuse: attraverso di loro scorre il flusso delle alternative, che garantisce la sopravvivenza dell'umano.
Conflitti, lavoro e migrazioni. Quattro «Lezioni recitate»
Titolo | Conflitti, lavoro e migrazioni. Quattro «Lezioni recitate» |
Autori | Anna Delfina Arcostanzo, Valentina Cabiale, Leonardo Casalino, Franco Pezzini |
Curatori | Marco Brunazzi, Marco Gobetti |
Argomento | Società, scienze sociali e politica Società e cultura: argomenti d'interesse generale |
Collana | Laissez-passer, 52 |
Editore | Seb27 |
Formato |
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Pagine | 92 |
Pubblicazione | 09/2018 |
ISBN | 9788898670338 |