Round Robin Editrice: Parole in viaggio

Il 2 gennaio 2009 Javier Giner entra di sua spontanea volontà in una centro di disintossicazione. Nel momento di massima oscurità, all’eta di trenta anni, prende la decisione di chiedere aiuto mosso da un disperato istinto di sopravvivenza per sfuggire a un vero e propio inferno causato dall’abuso di alcol e cocaina, I mesi che trascorre ricoverato in una clinica alla periferia di Barcellona sono un viaggio di scoperta personale, dal senso di colpa alla riconciliazione, un percorso doloroso verso la guarigione e la trasformazione personale pieno di personaggi incredibili. Con una prosa in prima persona senza troppi orpelli, Javier Giner ci invita a conoscere e destigmatizzare il concetto di dipendenza. Attraverso la sua storia e quella dei personaggi che l’accompagnano, approfondiamo il tortuoso percorso della riabilitazione, per arrivare a capire il coraggio necessario di accettare la nostra stessa vulnerabilità e l’importanza del perdono verso sè stessi e gli altri.

Cosa sei disposto a perdere per riuscire a salvarti? Al termine di un’ordinaria uscita primaverile, Roberto Morganti scopre che la sua auto è stata portata via dal carro attrezzi e, stanco e rassegnato alla multa, decide di trascorrere la notte in un vicino albergo. La mattina dopo lo aspetta il più imprevisto dei risvegli: incastrato dal loquace portiere notturno, Roberto viene arrestato per spaccio di droga. Sembra la fine della sua libertà, ma in realtà è solo l’inizio di un’avventura nera che lo trascina in un labirinto di surreali equivoci. Ogni volta che si affaccia una speranza di salvezza, sembra scattare una nuova, insospettata trappola che lo stritola come una flessuosa e implacabile ragnatela. “Quota zero”, romanzo dai tempi e spazi quasi onirici, è la storia di una precipitosa e avvincente fuga dall’insensatezza della vita verso una salvezza rincorsa a ogni costo. Un inno alla libertà determinata e consapevole, irrinunciabile anelito nel quale è impossibile non riconoscersi.

Tomás, dopo la rottura con Marco, torna nella nativa Madrid per trascorrere le festività natalizie. I giorni passati a casa con la sua famiglia fanno riemergere i ricordi più dolorosi della sua infanzia, legati al bullismo e all’incomprensione subiti a causa del suo orientamento sessuale. Inizia così per lui un travagliato percorso emotivo, costellato di qualche bicchiere di troppo, i saggi consigli del suo ex Roberto, parecchie lacrime e anche le risate complici con la sorella Gloria, che lo porterà di fronte al difficile compito di ricostruire se stesso, liberarsi dalla trappola dell’autocommiserazione e riscoprire la luce e la bellezza della sua vita celata dai ricordi cocenti del dolore. “Cicatrici”, specchio lucido del bullismo e del rifiuto sociale, attraversato da ampi sprazzi di luce e di brillante ironia, racconta con coraggio le conseguenze delle discriminazioni subite ma anche quel sentimento universale di solitudine che si prova crescendo in un mondo che ci vuole sempre diversi.

Rubami l’amore rubami il pensiero di volermi alzar… Martino ha una strana mania, nella sua routinaria vita da studente universitario e lavoratore part-time non riesce a fare a meno di rubacchiare piccole cose, oggetti e feticci che conserva senza una precisa ragione. Ma quando il nostro cleptomane occasionale incontra lo sguardo sornione e misterioso di Magda, il furto più grande è quello che subisce perdendosi in una relazione indecifrabile, fatta di intensi momenti di complicità e improvvise sparizioni, a cui neanche i fidati amici di Martino riescono a trovare un senso. Tra situazioni divertenti e spesso intricate, Martino attraverserà in lungo e largo la città e insieme tutte le sfaccettature dell’incantamento amoroso, fino ad arrestarsi di fronte a una verità che arriva quando le parole non serviranno più. Spaccato di vita tardoadolescenziale di un gruppo di ragazzi che farà immergere i lettori in una Milano insolita e viva della sua eterogenea bellezza, “Mania” è il romanzo dell’amor perduto che più non sarà. La storia si dipana anche attraverso una serie di illustrazioni animate in realtà aumentata che rendono la lettura un piccolo viaggio interattivo nella vita, i desideri, le fragilità e le manie dei protagonisti.

Cos’è il rimorso? È un sentimento che si proietta solo sul passato? O agisce anche sul presente, plasmando la forma e le opportunità del nostro futuro? Uno scrittore e docente di Cinema, voce narrante della storia, si aggira come un fantasma per le strade di una Damasco in agonia sotto i colpi della guerra civile, anelando e insieme sfuggendo nuovi amori. Asmahan, appassionata e volubile, è ritrosa durante i loro incontri ma la notte, a distanza, lo irretisce in lussuriose conversazioni rinnegate al risveglio. Naranj, giovane studentessa vittima di una terribile violenza, si dice spenta, finita, eppure lo cerca, lo coinvolge in nuovi progetti artistici, assediandolo con il suo sguardo serio e animato da un’invincibile voglia di vivere. Mentre la vita brutale, anonima, di un paese in guerra sembra scorrere lenta e sempre uguale, tra un’esplosione e un suicidio, la fiamma ardente del desiderio brilla nei corpi come il colore intenso di un’arancia abbandonata tra le rovine, o lo sguardo luminoso di una donna che cerca riparo dal proprio dolore dietro un velo. “L’esperienza del rimorso”, con il suo stile descrittivo, è un’interrogazione poetica e affascinante sulla natura del rimorso e del desiderio, e sulla loro ineluttabile connessione.

Ester ha quasi settant’anni, una cappelleria storica a Trieste, una clientela internazionale e un sogno: conquistare il mercato inglese prima della pensione. Per farlo, “il mastino”, soprannome con cui è nota nell’ambiente, ha un piano infallibile: accaparrarsi un testimonial d’eccezione, l’attore britannico, bellissimo e appassionato di cappelli, Jude Soul. Niente è lasciato al caso, e in dodici punti, uno per mese, Ester insegue il suo sogno, tra indiscrezioni scovate su internet, preparazione frenetica di bozzetti e sfilate, colazioni con l’amica Delia, penna storica di Vogue, serrate riunioni di lavoro e la rivalità con la sua ex discepola Isabella, ora stilista di grido, che torna a complicare le cose, fino all’epilogo finale. “Dodici” è un romanzo divertente e appassionante che, attraverso la voce della sua protagonista, una donna forte, astuta e intraprendente, ci ricorda che non è mai troppo tardi per chiudere i conti con il passato e provare a realizzare la propria personale, autentica forma di felicità.

È il 1989, l’anno che ha rappresentato una svolta per il mondo ma che per Cecilia, 11 anni, è soprattutto una fase di grandi cambiamenti personali. Riflessi della politica nazionale e internazionale si irradiano sulla sua vita familiare: una madre forte ed empatica, ma ideologica; un padre “improvvisato” sul quale non nutre grandi illusioni; e un fratello bistrattato a parole ma in realtà molto amato. E poi c’è la vita che scorre fuori da casa, tutta da conoscere: la scuola media, i coetanei, la scoperta dei primi sentimenti da adulta, emozioni fresche e universali raccontate con tutta la schiettezza della provincia maremmana. “Maremma perestrojka” è il racconto ironico di quella parte di vita acerba e ricca di interrogativi esistenziali che è il primo sbocciare dell’adolescenza, in un’epoca distratta dal benessere e dalla tv commerciale, dove un mondo finisce e la Storia irrompe improvvisamente a disegnare nuovi equilibri.

Dopo la morte dell’amatissimo padre e l’abbandono di Anna, la sua migliore amica, incapace di starle accanto, Francesca, giornalista quarantenne, ha un’unica bussola affettiva: O’mar, il meticcio adottato qualche anno prima. Incoraggiata dal suo amore per i cani, si fa trascinare da Michela, educatrice cinofila, a Taghazout, in Marocco, per censire con un gruppo di volontari la comunità di randagi che vive in esemplare sintonia con la popolazione locale. Tra quelle strade, Francesca si riapre alla vita e agli affetti, e al suo ritorno a Genova è pronta a fare tesoro della lezione appresa dalla spensierata fiducia dei randagi, quando arriva una terribile notizia: il massacro dei cani liberi di Taghazout da parte dalle autorità. Per lei è l’ultima spinta per ritornare pienamente se stessa: partirà per il Marocco, con Michela, per cercare la verità e una forma di giustizia per quella notte di morte. “L’abbandono” è il racconto intimo di una crisi personale superata attraverso l’amicizia e il prendersi cura: è la storia di un abbandono subito e imposto – quello di Anna e del padre – e di uno appreso: l’abbandono delle catene dei ricordi e dei rancori, l’abbandono alle pieghe inaspettate della vita.

Cos'è la solitudine? Una realtà oggettiva o uno stato d'animo, una benedizione o una condanna? Mei, una donna di quarantadue anni senza lavoro e intrappolata in un matrimonio infelice, decide di rifugiarsi nella casa in cui è cresciuta, una piccola cascina in mezzo al bosco. Lì cercherà di scrivere il romanzo che la ossessiona da anni, mentre affronta il suo passato, un presente difficile e un futuro alla deriva. Sola, autentico caso editoriale in Spagna, è l'impressionante romanzo d'esordio di Carlota Gurt. La storia di una solitudine raccontata in una prosa vivida e altamente visiva, la cronaca di una ribellione in un intrigante conto alla rovescia di 185 giorni.

In un polveroso e rovente paese siciliano, Lucia cresce trattenendo il fiato, con un papà assente, un fratello grande che la considera appena, e una mamma pazza che non le perdona il male che lei stessa vive come una condanna: essere nata fimmina. Mite fuori e incandescente dentro, trova rifugio nelle parole: appuntate in segreto su un diario, custodite come un tesoro, nascoste come una colpa, registrano quello che i suoi occhi nerissimi intercettano e riflettono dentro di lei, i viscerali smottamenti del suo cuore. Ormai giovane donna, Lucia parte da sola per la sua America, il nord Italia, dove inizia una vita libera dal giogo dello sguardo materno, e scopre e si abbandona all'amore, fino a lasciarsene consumare. Il Sud però tornerà a chiamarla a sé, è il suo destino ineluttabile, il luogo dell'origine e della rivelazione. Sofia Pirandello torna in libreria con un viaggio di andata e ritorno nella periferia siciliana in cui il caldo svuota la testa dai pensieri e fa ammalare di insoddisfazione, dove sotto la terra arida e ferita dalla siccità scorrono segreti rivoli di vita ferina, violenta, terribile.

Bevendo il suo gin tonic durante una serata qualunque, Rosaura nota qualcosa di strano sul suo polso: è la frase La vida es sueño, il suo tatuaggio preferito, impresso sul suo fianco destro. Cosa ci fa lì? Sarà uno scherzo dell’alcol e della stanchezza. Ma la mattina dopo, alla prova dello specchio, i suoi tatuaggi, quattordici, ciascuno con la sua storia e una posizione ben precisa scelta ogni volta con ponderazione, sono disposti a caso sul suo corpo. Per Rosaura è l’inizio di un viaggio onirico che la porterà ad attraversare la città, fino al mare. E saranno proprio i suoi tatuaggi a guidarla, disegnandosi sui muri e spostandosi sul suo corpo, a formare un’enigmatica mappa mobile. Sul cammino la attendono diversi incontri, un fotografo stralunato, un anziano artigiano, una nonna e il suo nipotino vestito da capitano, Sigismund. Tutti così bizzarri, eppure, tutti così familiari…

Ahmed al-Qarmalawi ci porta al Cairo, fra i vicoli di sapore mamelucco e il traffico di una megalopoli cosmopolita. Un romanzo che esplora il cuore dell'attuale crisi dei giovani arabi, divisi tra fondamentalismo e voglia di modernità. Yusef, Zayed, Rahma, Zena, il liutaio Obaid, lo Shiekh Ruslan e lo Sheikh al-Mosuli, suonano la loro musica, affrontando l'impatto che i tempi in continua evoluzione hanno sull'arte, consapevoli della necessità di proteggere e preservare le loro tradizioni. E suonano all'interno del Wikala, luogo di preghiera, musica e meditazione. La musica diventa filo di congiunzione tra passato e presente in un racconto che si tinge di noir e nel quale si intersecano le annose tensioni fra innovazione e tradizione, consuetudine e futuro e, soprattutto, fra le varie interpretazioni della stessa religione, l'Islam.